|
LA STORIA
INDEFINITA
Precari Storici, ssisini e vincitori di concorso chiedono che
venga scritta la parola fine al contenzioso giudiziario con il
riconoscimento dei diritti di tutti.
Poiché siamo alla sesta riscrittura delle graduatorie
permanenti, si rischia di perdere ogni punto di riferimento ed in
una situazione indefinita i diritti dell’uno sono contrapposti ai
diritti degli altri, mentre il diritto al lavoro ed alla sua
stabilità viene negato a tutti.
Infatti, anche quest’anno, il Governo non intende procedere
all’immissione in ruolo, nonostante siano disponibili per tale
operazione quasi 100 mila posti di lavoro.
|
|
La legge 124 del 1999
La
vicenda nasce con l’approvazione della L.124 il 3 maggio 1999.
Il Parlamento decide che periodicamente l’Amministrazione
Scolastica proceda alla compilazione di graduatorie permanenti da
utilizzare per le assunzioni in ruolo.
L’integrazione periodica delle graduatorie con l’inserimento dei
Docenti che hanno superato le prove dell’ultimo concorso e dei
Docenti trasferiti da altra Provincia, deve avvenire
salvaguardando le posizioni di coloro che sono già inclusi in
graduatoria.
Le graduatorie per soli titoli
compilate nel rispetto delle vecchie norme vengono trasformate in
graduatorie permanenti.
La norma transitoria prevede
l’inclusione nelle graduatorie permanenti:
-
Dei docenti che chiedano
il trasferimento dalla corrispondente graduatoria di altra
Provincia;
-
Dei docenti che abbiano
superato le prove di un precedente concorso e che siano inclusi
nelle graduatorie dei supplenti;
-
Del personale che abbia
superato le prove dell’ultimo concorso per titoli ed esami.
|
La legge 124 del 1999
|
Le graduatorie permanenti
Il nuovo regolamento per l’integrazione e l’aggiornamento delle
graduatorie permanenti viene emanato con D.M. 27 marzo 2000 dopo
aver acquisito il parere del Consiglio di Stato.
La prima integrazione delle graduatorie base avviene con
l'inclusione, in coda alle medesime graduatorie e nel seguente
ordine di precedenza, di:
a1) coloro che alla data di entrata in vigore della legge
(25 maggio 1999) sono in possesso dei seguenti requisiti richiesti
per partecipare ai soppressi concorsi per soli titoli: superamento
delle prove di un concorso per titoli ed esami o di esame anche ai
soli fini abilitativi relativo alla medesima classe di concorso o
al medesimo posto di ruolo; 360 giorni di servizio prestati nelle
scuole statali nel triennio scolastico antecedente alla data
predetta;
a2) coloro che maturano i requisiti di cui alla precedente
lettera a1 alla data di scadenza del termine per la presentazione
delle domande d'inclusione nella graduatoria permanente;
b) coloro che alla data di scadenza per la presentazione
delle domande d'inclusione nella graduatoria permanente hanno
superato le prove di un concorso per titoli ed esami o di esami
anche ai soli fini abilitativi relativo alla medesima classe di
concorso o al medesimo posto di ruolo e siano inseriti, alla data
del 25 maggio 1999, in una graduatoria provinciale o di istituto
per l'assunzione di personale non di ruolo. Il requisito della
iscrizione nelle graduatorie per l'assunzione di personale non di
ruolo non è richiesto per coloro che hanno superato le prove del
corrispondente concorso per titoli ed esami, conclusosi
successivamente al 31 marzo 1995, data di scadenza del termine per
la presentazione delle domande di inclusione nelle graduatorie di
supplenza.
Le integrazioni delle graduatorie permanenti successive alla prima
sono effettuate periodicamente con l'inserimento del personale che
ha superato le prove dell'ultimo concorso per titoli ed esami per
la medesima classe di concorso o il medesimo posto. L'integrazione
avviene ogni volta con l'inserimento degli aventi titolo in uno
scaglione successivo all'ultimo.
|
Il nuovo regolamento |
La prima integrazione delle graduatorie permanenti
Il 18 maggio, con D.M. n.146, vengono emanate le disposizioni
applicative per la prima integrazione delle graduatorie
permanenti. Le graduatorie vengono articolate in distinte fasce:
I fascia:
personale docente e educativo inserito nelle graduatorie dei
soppressi concorsi per soli titoli, ivi compresi quelli che hanno
chiesto il trasferimento di provincia ai sensi dell’art.2.
II fascia:
personale docente ed educativo che alla data di entrata in vigore
della legge (25 maggio 1999) è in possesso dei seguenti requisiti
richiesti per partecipare ai soppressi concorsi per soli titoli:
superamento delle prove di un concorso per titoli ed esami o di
esame anche ai soli fini abilitativi relativo alla medesima classe
di concorso o al medesimo posto di ruolo; 360 giorni di servizio
prestati nelle scuole statali nel triennio scolastico antecedente
alla data predetta
III fascia:
personale docente ed educativo che matura i requisiti previsti
dalla seconda fascia alla data di scadenza del termine per la
presentazione delle domande d’inclusione nella graduatoria
permanente.
IV fascia:
personale docente ed educativo che non è in possesso del requisito
del servizio dei 360 giorni prestato nelle scuole statali nel
triennio scolastico antecedente alla data di scadenza per la
presentazione delle domande d’inclusione nella graduatoria
permanente e ha superato le prove di un concorso per titoli ed
esami o di esami anche ai soli fini abilitativi relativo alla
medesima classe di concorso o al medesimo posto di ruolo e sia
inserito, alla data del 25 maggio 1999, in una graduatoria
provinciale o di istituto per l’assunzione di personale non di
ruolo. Il requisito della iscrizione nelle graduatorie per
l’assunzione di personale non di ruolo non è richiesto per coloro
che hanno superato le prove del corrispondente concorso per titoli
ed esami, conclusosi successivamente al 31 marzo 1995, data di
scadenza del termine per la presentazione delle domande di
inclusione nelle graduatorie di supplenza.
Con Circolare n. 174 del 28 giugno 2000 il Ministero chiarisce che
l’inserimento nella II o III fascia è consentito
solo a chi possiede il requisito del servizio statale nello
stesso settore scolastico (o solo scuola primaria o solo scuola
secondaria o solo educativo) secondo i criteri fissati per
l’inserimento nelle graduatorie dei precedenti concorsi per soli
titoli.
|
D.M. n.146/2000 |
Il
TAR Lazio dichiara illegittimo il sistema delle fasce
Il 2 aprile 2001, il
TAR del Lazio, accogliendo un ricorso, dichiara illegittimo il
meccanismo delle fasce contenuto nelle graduatorie permanenti ed
equipara il servizio prestato nelle private a quello prestato
nello Stato. La CGIL interviene segnalando che applicare questa
sentenza può determinare profonde ingiustizie fra il personale non
di ruolo con scavalcamenti di posizioni e che l'equiparazione del
servizio prestato nella scuola privata con quello prestato nella
scuola pubblica rimette in discussione in modo inaccettabile vent'anni
di giurisprudenza nel nostro Paese. La CGIL fa rilevare che la
scelta delle fasce è presente nella legge, infatti essa prevede
che ogni nuova integrazione non pregiudichi le posizioni di quanti
sono già inseriti in graduatoria.
Inoltre la stesura
originaria delle legge contemplava le fasce anche per la prima
applicazione! Tutto fu rinviato al regolamento, per alleggerirne
l'impianto, ma con la raccomandazione, votata all'unanimità in
Commissione, che questo meccanismo fosse garantito dal regolamento
stesso.
Le prime tre fasce
danno a coloro che vi sono inseriti niente più di ciò che
avrebbero avuto con la Legge precedente. Per i docenti privi dei
requisiti di servizio nella scuola pubblica del medesimo grado,
che prima non avevano alcun diritto di entrare nelle graduatorie
dei concorsi per soli titoli ed erano condannati a ripetere
periodicamente i concorsi ordinari, la Legge 124/'99 prevede la
loro collocazione all'interno di una graduatoria permanente.
La
CGIL sottolinea come la sentenza del Tar si presta a
strumentalizzazioni politiche, in quanto l’estensore avanza
apprezzamenti di qualità inopportuni: gli immessi in ruolo dalla
graduatoria permanente vengono definiti persone che, invece di
migliorare le proprie conoscenze, cercano di far fruttare presunte
rendite di posizione, inoltre nelle scuole private vi sono i
docenti più "...brillanti..." grazie all'assunzione diretta da
parte delle scuole, mentre al contrario nelle scuole pubbliche
sarebbero in servizio docenti "più sanati che meritevoli".
Le urne il 18 aprile
determinano il cambio di maggioranza! Il Ministero il 27 ricevuta
ufficialmente la notifica della sentenza contro le fasce, avvia la
procedura per appellarsi al Consiglio di Stato. Il 3 maggio il
Ministero comunica di aver impugnato la sentenza e di aver
chiesto contestualmente la sospensione degli effetti.
Il nuovo Ministro,
Moratti, decide il blocco delle nomine in ruolo. CGIL, CISL,
UIL Scuola chiedono: - il ritiro del provvedimento di blocco; -
l’adozione dei provvedimenti legislativi d'urgenza necessari per
trovare soluzioni che garantiscano le legittime aspettative dei
precari e la regolarità del servizio scolastico.
Il Consiglio di Stato
fissata al 13 luglio 2001 l’esame degli appelli contro le sentenze
dei TAR relative alla formazione delle graduatorie permanenti.
|
Chiarimenti graduatorie
Sentenza TAR Lazio
Volantino CGIL
Parere Consiglio di Stato
Lettera unitaria
Il Ministro impugna la sentenza
Mobilitazione contro il blocco
Il CdS rinvia sentenza
Ministro accoglie sentenza |
Il primo decreto dell'era Moratti
Un quotidiano, il 20
giugno, pubblica un’indiscrezione di fonte ministeriale secondo la
quale il Ministero sta predisponendo il testo di un decreto legge
per accogliere nella sostanza le sentenze dei TAR, volte ad
eliminare la suddivisione in fasce della graduatoria permanente.
Se questa notizia fosse
confermata il nuovo governo si appresterebbe ad approvare un
decreto legge il cui contenuto sarebbe esattamente il contrario
delle richieste avanzate dai sindacati confederali e per le quali
è in corso la mobilitazione dei precari.
La
CGIL conferma che il governo deve fare al più presto un decreto
legge, ma per confermare le attuali fasce e graduatorie.
Il 28 giugno 2001, il
Consiglio dei Ministri approva il primo decreto dell’Era Moratti
con il quale fra l’altro viene deciso l’accorpamento della quarta
fascia alla terza, viene inoltre deciso che nell’integrazione,
annuale, prevista dall’anno scolastico 2002-2003 nel medesimo
scaglione (terza fascia) saranno inseriti gli idonei dei concorsi
a cattedre e posti, per titoli ed esami, e i possessori dei
diplomi rilasciati dalle scuole di specializzazione
all’insegnamento secondario (SSIS).
La
Cgil scuola considera grave il primo atto del nuovo ministro e del
nuovo governo sulla scuola.
La
rimessa in discussione del sistema delle fasce previsto dal
regolamento attuativo della L. 124/99, viola la volontà espressa
dal precedente Parlamento di tutelare i diritti acquisiti dei
precari con anni di servizio nella scuola statale.
Il
mantenimento delle quattro fasce previste dal regolamento non è,
per altro, in contraddizione con l'esigenza di dare maggiori
opportunità di ingresso nella scuola ai giovani aspiranti
all'insegnamento neo-vincitori di concorso e neo-abilitati SSIS,
la cui formazione iniziale specialistica deve essere adeguatamente
valorizzata.
Deve quindi essere prevista la possibilità, a partire dall'anno
scolastico 2002-2003, del loro inserimento nella terza e nella
quarta fascia, sulla base dei requisiti e punteggi.
Il
differimento all'anno successivo del conferimento dei contratti a
tempo indeterminato con la sola tutela della validità giuridica, è
inaccettabile.
Questa decisione comporterà il rinvio di un anno, e in diversi
casi anche di due, delle immissioni in ruolo con tutte le
conseguenze sul piano retributivo, della stabilità del personale e
della carriera, che non sono assolutamente tutelate dalla sola
decorrenza giuridica.
Ancora più grave e inaccettabile è la volontà del nuovo ministro e
del governo di equiparare la valutazione del servizio prestato
nelle scuole paritarie a quello prestato nelle scuole statali, ai
fini del reclutamento, anche se solo a partire dal 1 settembre
2000.
Un
servizio prestato attraverso forme discrezionali di reclutamento,
modalità che permane anche nelle scuole paritarie, non può essere
equiparato al servizio prestato nello stato sulla base di regole
pubbliche e trasparenti e attraverso graduatorie definite tenendo
conto di titoli di studio, di titoli culturali, professionali e di
servizio.
In
questa maniera si crea a regime, per la scuola pubblica, un nuovo
canale differenziato di reclutamento non sottoposto a regole di
pubblicità e trasparenza e con implicazioni di dubbia
costituzionalità.
Tutto ciò, tra
l'altro, costituirebbe a regime una indubbia penalizzazione nei
confronti delle nuove abilitazioni conseguite attraverso le SSIS e
quindi nei confronti di una formazione iniziale specialistica, a
favore di chi presta servizio nelle scuole paritarie non statali
con l'equiparazione della valutazione di tale servizio a quello
statale.
|
Il primo decreto Era Moratti
Una precisazione
Cosa c'è sotto |
I docenti della SSIS vengono
ammessi alle graduatorie
In sede di conversione
del decreto, il Parlamento riconosce agli abilitati SSIS la
possibilità di accedere alle graduatorie permanenti senza passare
per il concorso (legge 27 ottobre 2000 n.306).
Il Decreto ministeriale
n.11 del 12 febbraio 2002 modifica la tabella di valutazione
attribuendo ai docenti precari che, per avere conseguita
l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole di specializzazione
per l'insegnamento secondario (S.S.I.S.), un bonus aggiuntivo pari
a trenta punti.
Il decreto del
direttore generale del personale della scuola e
dell'amministrazione del 12 febbraio 2002, stabilisce i termini e
le modalità per il secondo aggiornamento e l'integrazione delle
graduatorie permanenti.
|
Sentenza Tar |
Il Consiglio di Stato dichiara non
cumulabile il servizio con il bonus
Il 20 maggio 2002 il
TAR Lazio sentenzia che per tutta la durata di iscrizione e
frequenza del corso SSIS l'eventuale servizio svolto presso scuole
pubbliche e private ha valore di esercitazione pratica e di
tirocinio obbligatorio, non cumulabile con il punteggio
aggiuntivo. A questa sentenza fanno seguito altre sentenze dello
stesso tenore. Infine il Consiglio di Stato conferma la validità
dei trenta punti ottenuti con la frequenza della SSIS ma annulla
la possibilità del cumulo del punteggio ottenuto con le supplenze
coincidente con il biennio della scuola di specializzazione.
Le graduatorie vengono
ricompilate in ottemperanza alla decisione del Consiglio di Stato.
|
CdS
rifate le graduatorie
|
Il Ministero propone la revisione
delle tabelle dei punteggi
Il 6 marzo 2003, per la seconda volta il CNPI respinge al mittente
(il MIUR) la proposta di revisione delle tabelle dei punteggi
delle graduatorie permanenti con un parere di tipo interlocutorio
che invita il MIUR a scegliere una proposta da sottoporre a
parere, non 2 o più proposte come ha fatto nei due precedenti
tentativi.
Per ricordare, sulla scorta di tre ordini del giorno approvati
alla Camera e al Senato, il MIUR chiede al CNPI di pronunciarsi su
una rosa di proposte riassumibili così: fatti salvi i 30 punti
attribuiti agli abilitati SSIS, 6 punti sull’abilitazione del
concorso ordinario, meno per il concorso riservato, oppure 6 punti
sui servizio spalmati in 2 punti ogni 3 anni di servizio, oppure 3
punti sull’abilitazione e 3 punti sui servizi, oppure 24 punti a
tutti arricchiti di 3 punti al concorso ordinario.
La CGIL sottolinea che quando il MIUR abolì le fasce e
raddoppiò il punteggio per i servizi nella scuola privata, non
mostrò alcuna esitazione, tuttavia quella fu l’origine dello
squilibrio che determina ora tanto scontento. Tutti gli
aggiustamenti e i rattoppi che ora si possono fare non riportano
l’equilibrio precedente.
SSIS, ordinaristi e precari storici, hanno tutti dimenticato il
grosso favore fatto alle scuole private con l’equiparazione dei
punteggi? Quanti scavalcamenti, quante immissioni in ruolo sfumate
a seguito di quel provvedimento?
Il 13 marzo 2002, il TAR Emilia e Romagna, dichiara "... non
manifestamente infondata ..." la questione di legittimità
costituzionale del decreto Moratti quando dispone che i docenti
già inseriti nella III e IV fascia confluiscono in un unico
scaglione e, altresì, afferma che i ricorrenti, docenti dell’ex
III fascia, per effetto delle citate disposizioni hanno subito
un’ingiusta discriminazione.
L’8 aprile 12003 il CNPI esprime il proprio parere favorevole
sull’ultima proposta del Ministro, condizionandolo
all’accoglimento di alcune modifiche.
Il C.N.P.I., attentamente considerate le posizioni espresse dal
MIUR nella richiesta di parere, facendosi responsabilmente carico
della necessità dell’aggiornamento delle graduatorie in tempo
utile per l’avvio dell’anno scolastico, condivide la proposta di
attribuzione di un bonus, sia ai docenti che abbiano conseguito
l’abilitazione a seguito di superamento del concorso ordinario,
sia ai docenti in possesso di abilitazione conseguita nei corsi
abilitanti riservati o a qualsiasi titolo posseduta.
Nella stessa seduta il CNPI approva un ordine del giorno sulla
situazione del personale precario della scuola, ribadendo al
Ministro precise richieste per l'assunzione del personale, la
garanzia delle procedure e il rispetto dei tempi per
l'aggiornamento delle graduatorie permanenti.
Le Organizzazioni Sindacali Cgil Scuola, Cisl Scuola, Uil
Scuola e Snals Confsal organizzano una manifestazione in Roma, per
il 16 giugno 2003, con l’obiettivo di indurre il Governo ad
emanare il decreto autorizzativo delle nomine in ruolo del
personale docente ed Ata. I Sindacati affermano che l’attuale
condizione di rapporto di lavoro a tempo determinato non
garantisce la sede di servizio, lo sviluppo di carriera e la
continuità della retribuzione, lasciando scoperti oltre 100 mila
posti.
|
Fumata nera
Parere CNPI
CNPI o.d.g.
Aggiornamento graduatorie
Unificazione fasce alla Corte Costituzionale
I precari in piazza
I sindacati alle istituzioni |
Il TAR Lazio annulla la nuova tabella di valutazione
Il TAR Lazio il 14 luglio 2003, annulla la tabella di valutazione
dei titoli che riconosceva i 18 punti ai docenti non abilitati in
sede SSIS. Il tribunale sentenzia che mancano le basi normative e
logiche per riconoscere la legittimità di un punteggio aggiuntivo
ai titoli abilitativi diversi dai diplomi rilasciati dalle Ssis,
giacché privi di risvolti normativi (come ammesso dalla stessa
Amministrazione controdeducente), i richiami agli ordini del
giorno parlamentari accolti dal Governo.
I provvedimenti impugnati, nella parte in contestazione, sono
dunque in contrasto anzitutto con la normativa primaria e
secondaria relativa alle integrazioni delle graduatorie permanenti
successive alla prima, sono lesivi delle disposizioni di legge che
per quanto concerne le abilitazioni all'insegnamento diverse dai
diplomi delle Ssis non contemplano punteggi aggiuntivi rispetto a
quelli predeterminati in relazione ai voti riportati nell'esame di
abilitazione o di concorso.
La
CGIL dichiara che quanto sta avvenendo è dovuto alla politica
scolastica di questo ministro che, indifferente ai diritti delle
persone e alla funzionalità del sistema, continua a produrre danni
perdendo, fra l’altro, gran parte delle cause e ottenendo l’unico
risultato di mettere tutti contro tutti.
La
CGIL continua affermando che dopo aver implicitamente ammesso i
propri errori, dovuti all’accorpamento delle fasce, con il
tentativo di riequilibrio dei punteggi, oggi il MIUR ci consegna
uno stato di caos dove è impossibile trovare il bandolo di una
matassa ormai troppo ingarbugliata; la prossima nomina in ruolo di
15.000 docenti di religione cattolica è l’unica certezza di cui
avremmo fatto volentieri a meno.
Il 15 luglio, la Camera
dei deputati approva definitivamente la legge che immette in ruolo
personale che insegna una materia facoltativa (religione
cattolica) e che ha potuto lavorare solo grazie all’idoneità
attribuita discrezionalmente dal vescovo sulla base di regole che
non sono quelle definite dalla nostra Repubblica ma da un altro
Stato.
Contemporaneamente, per
gli altri precari della scuola, cioè quelli che hanno insegnato
materie obbligatorie e che sono stati nominati supplenti in
rigoroso ordine di graduatoria, neanche uno straccio di immissione
in ruolo, nonostante siano disponibili decine di migliaia di posti
vacanti.
I
sindacati scuola in una lettera al Ministro manifestano forti
preoccupazioni per le conseguenze della recente ordinanza del TAR
Lazio. A parere delle organizzazioni tale vicenda, che si colloca
in un contesto già complesso e difficoltoso, renderebbe di fatto
impossibili le operazioni di assunzione a tempo determinato sui
posti vacanti e disponibili. Le OO.SS. chiedono al Ministro un
incontro urgente nel merito delle condizioni di avvio del prossimo
anno scolastico, per superare il continuo clima di incertezza che
pesa, per il terzo anno consecutivo, su questa importante fase
operativa e gestionale e per restituire, in modo definitivo, ai
docenti inseriti nelle graduatorie permanenti certezza dei propri
diritti.
Il 23 luglio, si verifica il colpo di scena! Il ministro Moratti
decide di applicare senza appello la sentenza del Tar Lazio che
toglie i 18 punti di riequilibrio tra SSIS e gli atri precari.
La scuola è di nuovo nel caos: la decisione del MIUR determina una
situazione di confusione e d'impasse amministrativo negli uffici
scolastici provinciali. E' una situazione che determina enorme
disagio al personale precario, riattiva una esasperata
conflittualità tra i precari e mette in serio pericolo la
regolarità dell’inizio dell’anno scolastico.
La Moratti, con quest'ultimo intervento dimostra ancora una
volta l'incapacità di gestire il personale della scuola e rende
visibile il suo fallimento amministrativo che a questo punto
rischia di scaricarsi oltre che sui diretti interessati anche
sugli stessi inconsapevoli impiegati e funzionari
dell'amministrazione.
Per la CGIL il governo ne approfitta per giustificare le
mancate assunzioni: una volta perché le graduatorie sarebbero
squilibrate, l'anno successivo per un altro motivo, ecc... In
realtà lo fa solo per risparmiare e per determinare una situazione
tale da giustificare provvedimenti legislativi che vadano nel
senso della introduzione di un reclutamento fondato sulla chiamata
diretta.
La Cgil ritiene un simile esito insostenibile. Noi siamo per un
riequilibrio dei punteggi e per riaffermare il principio di un
reclutamento pubblico, regolare e trasparente.
Il
24 luglio, in occasione della sottoscrizione definitiva del
contratto, il Segretario nazionale della CGIL Scuola, Enrico
Panini dichiara: l’azione di privatizzazione della scuola, portata
avanti con determinazione dal governo apre immediatamente nuovi
fronti di scontro. Il primo riguarda il grande ritardo che si sta
accumulando nelle nomine dei supplenti annuali, ata e docenti,
tanto da mettere in discussione l’avvio regolare dell’anno
scolastico e i diritti di migliaia di lavoratori. Il ministero sta
ritardando colpevolmente le nomine del personale supplente
ausiliario, tecnico e amministrativo e per quanto riguarda i
docenti si sta muovendo come un elefante in un negozio di
cristalleria, considerato che per ben 6 volte in un breve lasso di
tempo ha messo mano alle graduatorie per le supplenze e per le
immissioni in ruolo, per errori derivanti esclusivamente da errate
scelte politiche. Sarà inevitabile, in assenza di risposte
adeguate, che i sindacati tutti chiamino alla mobilitazione e alla
lotta i lavoratori della scuola già con la ripresa dell’attività
scolastica. Il 29 luglio, Panini dichiara: Per quanto ci riguarda
devono essere fatte tutte le nomine in ruolo possibili sulle
migliaia di posti vacanti e devono essere individuate soluzioni
tali da offrire distinte ed eque garanzie ai precari “storici”, ai
diplomati nelle SSIS, ai vincitori di concorso ponendo termine ad
una situazione di inaccettabile incertezza e contrapposizione.
Il 30 luglio, alla Camera l’onorevole Giovanardi risponde a nome
del Governo alle interrogazioni degli on. A. Sasso e T. De Simone,
nel corso del “question time” sui
precari.
Dalle risposte emergono chiaramente
tre elementi:
-
l’incapacità del governo a
dare soluzioni all’attuale situazione di caos per un corretto
avvio del prossimo anno scolastico, nel rispetto dei diritti dei
precari;
-
l’intenzione, ribadita più
volte dal Ministro Giovanardi, di presentare un disegno di legge
per ridefinire l’intera materia del reclutamento nella scuola
(come, con quali obiettivi e con quali criteri è un mistero);
-
il silenzio “assordante”
sulle immissioni in ruolo che, evidentemente, per questo
governo, e per il secondo anno consecutivo, non ci dovranno
essere.
Questo dimostra la fondatezza delle richieste della CGIL,
ribadite anche ieri, di una convocazione urgente dei sindacati per
aprire un confronto sulle soluzioni che il governo intende
adottare, e di fare tutte le immissioni in ruolo possibili sulle
migliaia di posti vacanti, individuando soluzioni e garanzie eque
per tutti: precari storici, diplomati SSIS e vincitori di
concorso.
Basta con questa inaccettabile situazione di incertezza e di
contrapposizione tra i diritti degli uni contro i diritti degli
altri.
Il Governo deve dare risposte: non è più tempo né per i rinvii né
di scaricare su altri le responsabilità proprie di chi governa.
Il 31 luglio, Panini rilascia la seguente dichiarazione:
Continueremo
a pretendere soluzioni a questi problemi ma, a fronte di ritardi
inammissibili, ci siamo rivolti alla Magistratura affinché essa
valuti e sanzioni le responsabilità.
Sul versante più
generale il Ministro continua a non convocare i sindacati per
illustrare le intenzioni del governo sui precari, nonostante le
migliaia di posti vacanti non si fanno le immissioni in ruolo,
crescono il caos e la tensione.
Esprimiamo la nostra
più forte solidarietà a tutti i lavoratori precari docenti ed Ata:
la ripresa dell’anno scolastico dovrà essere contrassegnata da
una dura stagione di lotta per tutelare diritti ingiustamente e
pesantemente negati. |
Ordinanza sospensiva
Sentenza TAR
Due pesi e due misure
Richiesta incontro
Rifacimento graduatorie
Nota MIUR
Il contratto non ferma la lotta
Le risposte del governo
Stagione di lotta
|
|