Precari: rifacimento delle graduatorie permanenti
Colpo di
scena! Il ministro Moratti ha deciso di applicare senza appello la
sentenza del Tar Lazio che toglie i 18 punti di riequilibrio tra
SSIS e gli atri precari. La scuola è di nuovo nel caos: la
decisione del MIUR determina una situazione di confusione e
d'impasse amministrativo negli uffici scolastici provinciali.
Infatti, a questo punto l'amministrazione scolastica procederà
alla modifica della terza fascia delle graduatorie permanenti,
bloccando le operazioni delle nomine che in alcune province erano
state avviate. E' una situazione che determina enorme disagio al
personale precario, riattiva una esasperata conflittualità tra i
precari e mette in serio pericolo la regolarità dell’inizio
dell’anno scolastico.
La Moratti,
con quest'ultimo intervento dimostra ancora una volta l'incapacità
di gestire il personale della scuola e rende visibile il suo
fallimento amministrativo che a questo punto rischia di scaricarsi
oltre che sui diretti interessati anche sugli stessi inconsapevoli
impiegati e funzionari dell'amministrazione.
Ricordiamo
che la CGIL scuola, convinta della necessità di determinare un
equilibrio nella terza fascia delle graduatorie permanenti aveva
sostenuto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, l'aumento
del punteggio per il personale che ha conseguito l'abilitazione
con il concorso ordinario e con quello riservato. Il riequilibrio
si era reso necessario dopo l'unificazione delle fasce, introdotta
dalla legge 333/2001 (già decreto Moratti), che stravolgendo la
legge 124/99 e le sue gradualità ha unificato in un'unica terza
fascia i precari delle originarie terza e della quarta fascia
delle graduatorie permanenti. Come avevamo più volte denunciato
all'epoca e successivamente, le scelte sbagliate della Moratti
stanno determinando danni alla scuola e l'ingestibilità del
personale. E il governo ne approfitta in ogni caso per
giustificare le mancate assunzioni: una volta perché le
graduatorie sarebbero squilibrate, l'anno successivo per un altro
motivo, ecc... In realtà lo fa solo per risparmiare e per
determinare una situazione tale da giustificare provvedimenti
legislativi che vadano nel senso della introduzione di un
reclutamento fondato sulla chiamata diretta.
La Cgil
ritiene un simile esito insostenibile. Noi siamo per un
riequilibrio dei punteggi e per riaffermare il principio di un
reclutamento pubblico, regolare e trasparente.
Roma 23 luglio 2003 |