Precariato: le risposte del Governo in Parlamento.

 Pubblichiamo, dagli atti parlamentari, le risposte  del Governo alle interrogazioni degli on. A. Sasso e T. De Simone, nel corso del “question time” di oggi in Parlamento sui precari.

 Tre  elementi emergono chiaramente dalle risposte:

  • l’incapacità del governo a dare soluzioni all’attuale situazione di caos per un corretto avvio del prossimo anno scolastico, nel rispetto dei diritti dei precari;  

  • l’intenzione, ribadita più volte dal Ministro Giovanardi, di presentare un disegno di legge per ridefinire l’intera materia del reclutamento nella scuola (come, con quali obiettivi e con quali criteri è un mistero);

  • il silenzio “assordante” sulle immissioni in ruolo che, evidentemente, per questo governo, e per il secondo anno consecutivo, non ci dovranno essere.

Questo dimostra la fondatezza delle nostre richieste, ribadite anche ieri, di una convocazione urgente dei sindacati per aprire un confronto sulle soluzioni che il governo intende adottare, e di fare tutte le immissioni in ruolo possibili sulle migliaia di posti vacanti, individuando soluzioni e garanzie eque per tutti: precari storici, diplomati SSIS e vincitori di concorso.

Basta con questa inaccettabile situazione di incertezza e di contrapposizione tra i diritti degli uni contro i diritti degli altri.

Il Governo deve dare risposte: non è più tempo né per i rinvii né di scaricare su altri le responsabilità proprie di chi governa.


Stenografico Aula in corso di seduta

Seduta n. 349 del 30/7/2003

(Attribuzione di punteggi aggiuntivi ai docenti precari abilitati - n. 3-02591)

PRESIDENTE. L'onorevole Martella ha facoltà di illustrare l'interrogazione Sasso n. 3-02591 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4), di cui è cofirmatario.

ANDREA MARTELLA. Signor Presidente, signori ministri, i primi due anni del Governo di centrodestra sono stati disastrosi per l'istruzione. Il Governo ha considerato la scuola come una spesa da tagliare e non come un investimento strategico per lo sviluppo del paese. Il DPEF è una scatola vuota che non contiene alcun impegno concreto e preciso. Ad oggi, non vi è traccia del piano per finanziare la riforma che avete fortemente voluto.
La vicenda che, poi, oggi vi sottoponiamo ha davvero dell'incredibile. Come è noto, una sentenza del TAR del Lazio ha stabilito l'illegittimità dell'attribuzione di 18 punti ai precari abilitati nel concorso ordinario e nei corsi riservati e ha bloccato le graduatorie permanenti. Perciò, si rende necessario, adesso, rifare le graduatorie mentre in tutta Italia, anche qui fuori dal Parlamento, si stanno moltiplicando proteste ed agitazioni. Non solo manca per il secondo anno il decreto di immissione in ruolo, ma si è determinato questo paradossale balletto delle graduatorie che alimenta insicurezza ed una sorta di guerra di tutti contro tutti.
Il ministro Moratti si era presentata come il ministro dell'efficienza. Al momento, l'efficienza che ha prodotto è questa: confusione, incertezza ed inefficienza. Oggi vi chiediamo cosa intenda fare per fronteggiare il caos che rischia di mettere in discussione l'ordinato l'avvio del prossimo anno scolastico (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, l'interrogante una cosa vera l'ha detta: questa confusione è nata dal Governo di centrosinistra quando ha inventato forme diverse di reclutamento. Noi ci siamo trovati 283 mila iscritti nelle graduatorie permanenti, di cui 265 mila precari storici vincitori di concorso o abilitati prima dell'entrata in vigore della legge del 1999 e 17.589 specializzati. La situazione è stata attenuata in parte con l'assunzione di 60 mila precari da parte del Governo di centrodestra.
Il TAR del Lazio aveva già annullato le indicazioni amministrative del Governo di centrosinistra e questo Governo si è trovato con il problema degli specializzati ai quali ha fatto avere un punteggio superiore (i famosi 30 punti). Naturalmente, ciò ha provocato le giuste e legittime riserve da parte dei precari. Come è noto, il Senato e la Camera, con ordini del giorno accolti dal Governo, hanno invitato il Governo stesso a riequilibrare la situazione. Il Governo lo ha fatto: con decreto ministeriale n. 40 del 16 aprile 2003 ha fatto una nuova graduatoria dando anche un punteggio particolare (18 punti) ai vincitori di concorso. Dunque, il problema era risolto.
Purtroppo, ancora una volta, la giustizia amministrativa - in questo caso, il TAR del Lazio - ha annullato questo provvedimento che il Parlamento aveva indicato al Governo ed il Governo aveva accettato. Il Governo ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma, essendo esecutiva, il Governo ha dovuto adempiere alla decisione del TAR per fare iniziare regolarmente l'anno scolastico.
Poiché siamo assolutamente convinti delle ragioni dei precari intendiamo presentare un disegno di legge che sia perfettamente in linea con le indicazioni venute dal Parlamento e che, tenendo conto di tutte le aspirazioni degli aspiranti, vecchi e nuovi, trovi una soluzione - quella indicata del Parlamento - che non porti a scavalcare le centinaia di migliaia di precari e di vincitori che hanno tutto il diritto ad essere considerati con attenzione dal Parlamento e dal Governo.

PRESIDENTE. L'onorevole Sasso, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

ALBA SASSO. La ringrazio, ministro Giovanardi, tuttavia la sua risposta non ci può soddisfare. Lei ci parla di un disegno di legge, ma non ci dice che cosa il Governo intende fare nelle prossime ore, perché di questo si tratta. In una lettera, una precaria ha scritto al Governo: non avete investito su di noi, non avete fiducia in noi. È proprio così: voi avete bloccato un sistema di assunzioni, quello del centrosinistra appunto, che stava funzionando ed aveva permesso di immettere in ruolo migliaia di docenti. In nome di una presunta efficienza, voi avete creato una situazione drammatica e non siete stati in grado di gestire il reclutamento e di rispettare i diritti di tutti nel passaggio da un sistema di formazione all'altro, dai concorsi alle scuole di specializzazione.
Per ben due anni, il ministro Tremonti non ha autorizzato le immissioni in ruolo, senza fornire motivazioni e in questi due anni il numero dei precari è aumentato, a fronte di 117 mila posti vacanti. Avete campato alla giornata, togliendo e aumentando punteggi. Avete assunto provvedimenti caotici e contraddittori. Vi siete nascosti dietro le sentenze del TAR e ancora non ci dite cosa intendete fare nelle prossime ore. La verità è che mettendo gli uni contro gli altri state mascherando le vostre vere scelte: l'attacco alla struttura materiale della scuola pubblica, con la riduzione dell'orario, con la riduzione degli investimenti e con la precarizzazione dei posti di lavoro e, alla fine, tirerete fuori dal cappello il reclutamento diretto da parte delle scuole, promettendo ora agli uni, ora agli altri che saranno loro i privilegiati e i chiamati. Divide et impera: questa è la vostra politica, incurante della vita delle persone e delle loro storie, dei loro diritti e delle loro legittime aspirazioni; incurante del fatto che la qualità della scuola dipende anche dalla stabilità degli insegnanti, che voi state cancellando. È di questo che dovrete rispondere alle famiglie, agli insegnanti stessi e al paese intero! Assumetevi le vostre responsabilità (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e della Margherita, DL-l'Ulivo)!

 

PRESIDENTE. L'onorevole Titti De Simone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02592 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).

TITTI DE SIMONE. Proprio in questa giornata i lavoratori precari della scuola stanno manifestando davanti al Parlamento. Credo che a loro debba essere data, da parte di questo Governo, una risposta chiara e netta rispetto al caos e alla situazione politica scellerata, in cui questo Governo ha gettato migliaia di insegnanti precari. Vi è una sequela di atti contraddittori, per certi versi beffardi, che hanno alimentato il precariato e che stanno, in queste ore, gettando per strada migliaia di lavoratori precari, che hanno prestato servizio nella scuola pubblica statale.
Dovete, signori del Governo, a loro una scelta netta: dovete dire chiaramente quali iniziative questo Governo intenda assumere con urgenza e con quali criteri si vuole intervenire sulle graduatorie per il precariato. Non si può procedere alle nomine, senza un riequilibrio delle graduatorie.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Ribadisco che questa confusione è figlia della solita politica del centrosinistra, che ha gonfiato a dismisura il numero degli aspiranti, senza che vi fosse la capacità, da parte del sistema scolastico, di assorbirli. Si tratta, quindi, di un problema di giustizia e di equità rispetto a tali esigenze, delle quali l'attuale Governo si è fatto carico, dando esecuzione esattamente a quello che il Parlamento ha chiesto al Governo di fare con l'approvazione di un apposito ordine del giorno e a quello che il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione, nella seduta dell'8 aprile, ha indicato, cioè i 18 punti aggiuntivi e una nuova modulazione delle graduatorie, in modo da soddisfare le giuste esigenze dei precari.
Questo il Governo lo ha fatto, ma il TAR del Lazio lo ha annullato; quindi, il tribunale amministrativo e non il Governo, che aveva già provveduto a porre rimedio alla confusione che il Governo di centrosinistra aveva creato. Poiché l'atto amministrativo è stato annullato, l'unico modo per operare è quello di presentare un disegno di legge, che recepisca integralmente le indicazioni del Parlamento ed anche quelle del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione. Quindi la mia non è una risposta demagogica di chi ha causato il problema e adesso protesta verso un Governo che lo aveva già risolto con un atto amministrativo efficace che aveva rimodulato le graduatorie.
Se l'anno scolastico deve cominciare regolarmente, a questo punto, vista la sentenza del TAR e visto il nostro ricorso al Consiglio di Stato, è evidente che può incominciare solo con le graduatorie in essere. Comunque, questo disegno di legge verrà presentato e sfido l'opposizione sul fatto di far avere sullo stesso un canale privilegiato di discussione parlamentare, affinché al più presto vengano riconosciuti quei diritti dei precari messi a rischio proprio dalle scelte del centrosinistra, proprio da questo modo scriteriato di operare attraverso il quale si danno illusioni a cui il sistema non può fornire adeguate risposte, per poi giocare su una specie di guerra tra poveri.
Noi non stiamo a questo gioco, infatti abbiamo già fornito una risposta sollecita come Governo, ma purtroppo il TAR l'ha annullata. Dunque, l'unico modo per risolvere la situazione è che il Governo si adegui a quanto indicatogli dal Parlamento, attraverso la presentazione di un disegno di legge che sia approvato al più presto dalle Camere.

PRESIDENTE. L'onorevole Titti De Simone ha facoltà di replicare.

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, non si può continuare a giocare sulla pelle delle persone, in quanto non vengono fornite risposte chiare. Non si può procedere alle nomine senza rimettere mano, in termini di riequilibrio, secondo quanto il Parlamento ha indicato al Governo. Dunque, prima bisogna intervenire sul riequilibrio delle graduatorie e ciò, signor ministro, deve essere fatto immediatamente.
Se si riconosce - come noi facciamo - la gravità di questa situazione, si ha il dovere di trovare una soluzione prima di procedere alle nomine. Il ministro deve compiere un atto

dovuto, sanando l'illegittimità delle graduatorie e riconoscendo i diritti e le aspettative dei soggetti coinvolti.
La soluzione dei 18 punti è stata fragile e fallimentare e ha disatteso la volontà parlamentare volta ad un riequilibrio delle graduatorie. Non ci si può scaricare la coscienza, bisogna intervenire. A queste migliaia di persone che si trovano per strada dovete una scelta chiara in ordine alle vostre intenzioni e non una scelta demagogica ed ambigua come avete fatto in questi due anni. Infatti, le toppe che apponete sono ormai peggiori dei buchi che avete determinato.
Il ministro deve intervenire per rispettare la volontà parlamentare volta ad un riequilibrio delle graduatorie permanenti. Ha un largo ventaglio di scelte alternative e deve rimediare immediatamente. Ciò vi chiediamo di realizzare perché, se non lo farete, vi aspetterà un autunno molto caldo a cui vi diamo appuntamento (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Titti De Simone. Non so se l'autunno sarà caldo ma, sicuramente, è calda l'estate.

 

30.7.2003

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