Graduatorie permanenti: fumata nera per il CNPI
Per la seconda volta il CNPI ha
respinto al mittente (il MIUR) la proposta del MIUR per la
revisione delle tabelle dei punteggi delle graduatorie permanenti
con un parere di tipo interlocutorio che invita il MIUR a
scegliere una proposta da sottoporre a parere, non 2 o più
proposte come ha fatto nei due precedenti tentativi.
Per ricordare, sulla scorta di
tre ordini del giorno approvati alla Camera e al Senato, il MIUR
chiede al CNPI di pronunciarsi su una rosa di proposte
riassumibili così: fatti salvi i 30 punti attribuiti agli
abilitati SSIS, 6 punti sull’abilitazione del concorso ordinario,
meno per il concorso riservato, oppure 6 punti sui servizio
spalmati in 2 punti ogni 3 anni di servizio, oppure 3 punti
sull’abilitazione e 3 punti sui servizi, oppure 24 punti a tutti
arricchiti di 3 punti al concorso ordinario.
E’ un settore travagliato quello
dei precari della scuola, tormentato da una conflittualità accesa
fra interessi diversi, per tutti il miraggio della cattedra e
della stabilità.
Lavorare per comporre gli
interessi secondo valutazioni condivise e diritti riconosciuti
dovrebbe essere il compito del legislatore, invece cinicamente si
sono individuati e privilegiati interessi rispondenti a logiche
clientelari con il risultato di creare una sollevazione generale
di tutti contro tutti, una canea difficilmente controllabile .
In vista di elezioni
amministrative, anche 300.000 precari diventano terra di
conquista, il problema è poter continuare il gioco di chi dice si
a tutti (come hanno fatto in più occasioni i parlamentari che
hanno raccolto le proteste) senza esporsi con scelte di campo che
impegnano troppo. Ecco la causa degli indugi con il CNPI, la
ricerca di un capro espiatorio su cui far ricadere la
responsabilità di una scelta che limita il campo della clientela e
tenersi le mani libere per continuare il gioco delle tre carte.
Quando il MIUR abolì le fasce e
raddoppiò il punteggio per i servizi nella scuola privata, non
mostrò alcuna esitazione, tuttavia quella fu l’origine dello
squilibrio che determina ora tanto scontento. Tutti gli
aggiustamenti e i rattoppi che ora si possono fare non riportano
l’equilibrio precedente.
SSIS, ordinaristi e precari
storici, hanno tutti dimenticato il grosso favore fatto alle
scuole private con l’equiparazione dei punteggi? Quanti
scavalcamenti, quante immissioni in ruolo sfumate a seguito di
quel provvedimento?
Non siamo ostili per principio a
coloro che lavorano nelle scuole private, ma è innegabile la
sleale concorrenza rappresentata da assunzioni discrezionali, un
punteggio ridotto rappresentava il giusto riconoscimento del
lavoro svolto ma con un tipo di assunzione per le vie brevi del
gradimento del gestore.
Riportare la situazione indietro
a prima del DL 255/2001 rappresenterebbe una risposta giusta,
tutto il resto è rattoppo ed è il ministro che deve assumersi la
responsabilità di proporre , se l’è aggiudicata con la
manipolazione originaria effettuata sulle graduatorie permanenti.
Non ci stanchiamo di dire che
l’interesse di tutti è garantirsi le assunzioni in ruolo e non
cadere nella trappola di chi cerca di delegittimare il concorso
come forma di reclutamento.
Roma, 6
marzo 2003 |