Bloccate decine di migliaia di supplenze annue per i bidelli.
La Cgil Scuola denuncia la gravità di questa situazione alla
Magistratura.
Necessaria una dura stagione di lotta
Comunicato stampa di
Enrico Panini
Oggi scade il
termine ultimo, previsto da una legge voluta dal Ministro Moratti
per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, perché le
supplenze dei collaboratori scolastici (bidelli) siano attribuite
dai CSA (ex provveditorati agli studi).
L’assegnazione
di queste supplenze nella stragrande maggioranza dei CSA è stata
bloccata dal Ministero dell’Istruzione. La gravità della
situazione è ulteriormente dimostrata dal fatto che in molte
province si segnalano proteste da parte dei precari della scuola
mentre, in queste ore, a Crotone e Catanzaro sono in corso vivaci
contestazioni.
Passato il
termine del 31 luglio, quando verrà finalmente sbloccata questa
grave situazione, sulle singole scuole si riverseranno le
operazioni relative al conferimento di diverse decine di migliaia
di supplenze.
Esse si
aggiungeranno alle altre decine di migliaia di supplenze del
personale docente che verranno fatte dalle scuole come effetto del
rifacimento delle graduatorie permanenti, e tutto questo accadrà
nel mese di agosto.
Nelle
prossime settimane quindi, potrebbe concretizzarsi oltre ad un
grave ed ingiustificato danno per i lavoratori e per le scuole
anche una interruzione di un pubblico servizio, come è la scuola,
che al primo di settembre, deve aprire i battenti con tutti i
lavoratori nelle proprie sedi.
La giusta
ricerca di soluzioni per i lavoratori LSU non può essere
utilizzata in alcun modo per coprire ritardi penalizzando i
precari della scuola.
Continueremo
a pretendere soluzioni a questi problemi ma, a fronte di ritardi
inammissibili, ci siamo rivolti alla Magistratura affinché essa
valuti e sanzioni le responsabilità.
Sul versante
più generale il Ministro continua a non convocare i sindacati per
illustrare le intenzioni del governo sui precari, nonostante le
migliaia di posti vacanti non si fanno le immissioni in ruolo,
crescono il caos e la tensione.
Esprimiamo la
nostra più forte solidarietà a tutti i lavoratori precari docenti
ed Ata: la ripresa dell’anno scolastico dovrà essere
contrassegnata da una dura stagione di lotta per tutelare diritti
ingiustamente e pesantemente negati.
Roma, 31
luglio 2003 |