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Consultazioni elettorali. Cosa accade nelle scuole sedi di seggio elettorale? Non tutte le situazioni sono uguali

In occasione delle prossime consultazioni elettorali, molte scuole saranno utilizzate come seggi elettorali. Potete chiarirci quali sono le ricadute sul lavoro per il personale docente ed Ata?
Per avere il quadro esatto della situazione della propria scuola, occorre esaminare con attenzione quali sono i provvedimenti del Sindaco del comune e del Prefetto per l’utilizzo della scuola perché questi provvedimenti possono avere caratteristiche diverse.

Infatti, in taluni casi vengono sospese le sole lezioni (cioè l’attività didattica) in tutta la scuola, in altri casi lo si fa solo per parte della scuola (ad esempio nel caso che questa abbia più ingressi e quindi ci siano le condizioni per garantire sia il seggio che la prosecuzione di parte dell’attività), in altri casi ancora c’è la sospensione di tutte le attività scolastiche e pertanto la scuola viene chiusa.

E’ evidente che le ricadute sul personale non sono sempre le stesse.

Solo in caso di chiusura totale dell’intera scuola tutto il personale, sia esso docente che Ata, non ha obblighi di servizio nei giorni delle consultazioni elettorali. In caso di chiusura delle sole attività didattiche (sospensione delle lezioni) il personale Ata rimane normalmente in servizio.

Vediamo cosa accade nel caso di chiusura solo di alcuni plessi o sedi scolastiche. In caso di parziale chiusura rimangono in servizio sia i docenti che gli Ata per quelle sedi che non vengono utilizzate per le consultazioni elettorali. Sia nei casi in cui tutto il personale docente ed Ata rimanga in servizio, sia in quelli in cui rimanga solo una parte di esso, occorre avere presente che se ci sono adattamenti di orario e/o di servizio da fare, tutto ciò è materia di contrattazione di scuola e quindi competenza del Dirigente scolastico e delle RSU. Nessuno, oggi, dall’esterno ha titolo a stabilire le regole e i comportamenti da adottare nella scuola (fatti salvi diritti sanciti da norme generali, come ad es. i permessi per chi è impegnato ai, o per, i seggi, oppure dal contratto nazionale). Sono tutti aspetti organizzativi del lavoro che vanno concordati a scuola tra Dirigenti ed RSU.

Tutta la questione va regolata nel contratto di scuola e non solo per il personale Ata che ha la titolarità nella scuola - pur prestando servizio in diverse sedi e/o plessi non interessate allo stesso modo come seggi elettorali - ma anche per il personale docente nel caso dell’organico funzionale (primaria ed infanzia) o di unico organico su più succursali nella secondaria.

Per i docenti che si trovano ad avere parte delle attività didattiche sospese, occorre regolare le modalità del loro possibile utilizzo a disposizione nella scuola, se necessario, e fermo restando che “di norma” l’assegnazione ai plessi e/o succursali è annuale.

Noi pensiamo che né i docenti, né gli Ata, possano essere utilizzati in sedi e/o plessi diversi da quelli abituali quando questi sono chiusi per elezioni, a maggior ragione se si trovano in comuni diversi. A meno che, per situazioni ed esigenze particolari, ciò non sia previsto dal contratto di scuola e comunque riconoscendo un compenso forfetario per flessibilità e/o intensificazione della prestazione abituale. Tanto meno può essere messo in ferie d’ufficio il personale Ata che non può prestare servizio nella propria scuola per causa di forza maggiore (quali sono le consultazioni elettorali).

Rispetto ai permessi per chi è impegnato ai seggi leggi la scheda riassuntiva.

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