Finanziaria 2003 17 dicembre 2002
Si
vota l'articolo 23 sulla Scuola, in particolare un
emendamento
presentato dal Senatore lucano Gianpaolo D'Andrea
D'ANDREA (Mar-DL-U). Signor Presidente, anch’io
intervengo per dichiarare il voto favorevole al presente
emendamento e per invitare i colleghi senatori a votare a favore.
Quest’emendamento non è
un esercitazione estemporanea, anche se ha un contenuto in qualche
modo politicamente provocatorio; costruttivamente provocatorio,
perché in realtà vuole stimolare il Governo e la maggioranza a
rispondere ad un interrogativo che è circolato in quest’Aula già
da qualche mese e che ha segnato anche la discussione di questa
legge finanziaria. Noi, nel marzo dello scorso anno, abbiamo visto
annunciare pomposamente un piano finanziario di valorizzazione
della scuola da parte del Presidente del Consiglio dei ministri.
Il collega Valditara ha presentato, a margine dell’esame della
legge di riforma Moratti, un ordine del giorno con il quale si
fissavano degli obiettivi finanziari importanti, come supporto
alla riforma e come risposta alle esigenze di finanziamento dei
problemi della scuola, a prescindere dalla riforma.
Invece, a finanziaria
aperta, non solo ci siamo trovati di fronte ai segni "meno" su cui
ha richiamato la nostra attenzione poco fa la senatrice Acciarini,
cioè meno in termini di risorse finanziarie e meno in termini di
risorse umane, ma ci siamo trovati anche di fronte ad una strana
posizione: non ci sono i soldi per la riforma proposta dal Governo
(questo è già accertato, così ha stabilito anche la norma
finanziaria lasciata passare dalla Commissione bilancio in sede di
esame di quella riforma) e non ci sono i soldi che dovranno
coprire il funzionamento della scuola per i prossimi anni, cioè
nei trentasei o quaranta mesi che verranno, in attesa della
riforma, e che richiederebbero un impegno consistente da parte del
Governo, non solo per far fronte al suo programma, ma per far
fronte alle necessità della scuola italiana in termini di
potenziamento dell’offerta formativa.
Non abbiamo ascoltato
nessuna parola rassicurante in quest’Aula, né in direzione del
finanziamento della scuola che verrà, né in direzione
dell’assicurare il funzionamento della scuola che c’è già: ancora
una volta una considerazione marginale della scuola, con
l’articolo 23 che abbiamo appena approvato, interessata solo da
politiche di risparmio e non fatta oggetto di una scommessa
sull’investimento e sul futuro del Paese.
Il nostro emendamento
vuole provocare questa riflessione e indica alcuni capitoli di
poste finanziarie che qualsiasi Governo di qualsiasi Paese avrebbe
dovuto assumere come caratterizzanti delle politiche pubbliche nel
settore; qualsiasi Governo tranne evidentemente il nostro, che ci
propone questa finanziaria così fatta. (Applausi dai Gruppi
Mar-DL-U e DS-U e del senatore Betta).
MONTINO (DS-U). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha
facoltà.
MONTINO (DS-U).
Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante
procedimento elettronico.
PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la
richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal
senatore Montino, risulta appoggiata dal prescritto numero di
senatori, mediante procedimento elettronico.
(La richiesta
risulta appoggiata).
In attesa che decorra
il termine di venti minuti dal preavviso previsto dall'articolo
119, comma 1, del Regolamento, sospendo la seduta fino alle ore
16,55.
(La seduta, sospesa
alle ore 16,53, è ripresa alle ore 16,55).
Votazione nominale con scrutinio simultaneo
PRESIDENTE. Comunico
che da parte del prescritto numero di senatori è stata chiesta la
votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento
elettronico, dell'emendamento 23.0.5, presentato dal senatore
D'Andrea e da altri senatori.
Indìco pertanto la
votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento
elettronico.
I senatori favorevoli
voteranno sì; i senatori contrari voteranno no; i senatori che
intendono astenersi si esprimeranno di conseguenza.
Dichiaro aperta la
votazione.
(Segue la
votazione).
Il Senato non
approva. (v. Allegato B). |