CGIL
SCUOLA - CISL SCUOLA - UIL SCUOLA
Dirigenti Scolastici
"LETTERA
APERTA" AI COLLEGHI
Cara/o Collega,
con la
presente lettera aperta vorremmo insieme a te fare il punto su due
grandi questioni che in questo momento ci riguardano assai da
vicino:
-
il Decreto attuativo
della legge 53/2003 con i connessi problemi gestionali e
organizzativi
-
la mobilitazione dei
Dirigenti Scolastici per la salvaguardia e la valorizzazione
della loro autonomia professionale e della loro condizione
retributiva.
Il Decreto attuativo
della legge 53/2003
Il varo
del Decreto attuativo della legge 53/2003, avvenuto il 23 gennaio
2004, apre numerosi problemi di gestione e di organizzazione che
metteranno a dura prova la tenuta delle istituzioni scolastiche
quali luoghi di erogazione del servizio istituzionale scolastico.
Per la
prima volta nella storia del Paese assistiamo alla produzione di
misure per la scuola pubblica che si connotano per una logica di
sottrazione: di tempo scolastico, di curriculum, di risorse
professionali, di organico, di risorse finanziarie.
E tutto
ciò avviene in un modo affrettato, forzato, senza un
coinvolgimento dei soggetti professionali e dei protagonisti, a
vario titolo, del fatto formativo: Dirigenti Scolastici, Genitori,
Docenti e ATA, Enti Locali. Anzi, tutto ciò avviene in una
situazione di forte protesta di quegli stessi soggetti e
protagonisti che si sentono esclusi dalla partecipazione al
processo decisionale.
Forzature dei tempi e delle decisioni mettono le scuole e i
Dirigenti Scolastici nelle condizioni di non poter interloquire
con argomentazioni certe e rassicuranti, fondate su un chiaro ed
esigibile impianto normativo che deve essere proprio delle
istituzioni scolastiche.
La stessa Circolare sulle iscrizioni, infatti, piuttosto che
contenere e risolvere lo stato generale di incertezza e
preoccupazione dell'utenza e del personale, si è riservata di dare
ulteriori istruzioni ed indicazioni riferite alle aree di attività
opzionali/facoltative in attesa di definizione del quadro
normativo. Le iscrizioni sono avvenute di fatto in base
all’ordinamento vigente e in base all’offerta formativa in corso
nelle scuole, ma ordinamento e offerta formativa saranno fra breve
cambiati.
La
scuola e la Dirigenza vengono concepite come terminali ultimi
esecutori di decisioni e di scelte che fanno capo ad altri
soggetti: il MIUR, le Direzioni regionali, i CSA, gli Enti Locali.
L’autonomia delle scuole è mortificata se non annullata dentro uno
scenario che non le vede protagoniste: l’attivazione, ad esempio,
dell’anticipo nella scuola dell’infanzia è affidata alla
concertazione fra Uffici Scolastici ed Enti Locali, senza il
coinvolgimento delle scuole.
La
stessa offerta formativa, al di là del curriculum obbligatorio
ridotto a 27 ore e la cui ridefinizione è ancora tutto da
conoscere nelle sue conseguenze anche sulla dotazione
professionale, è declassata nella quota facoltativa ad una scelta
a domanda individuale da parte delle famiglie: l’attività propria
dei Collegi e dei professionisti dell’insegnamento - che consiste
nella capacità di lettura dei bisogni di formazione e nella loro
traduzione in offerta formativa - è di fatto annullata.
La
Dirigenza Scolastica ha le sue radici nobili nell’ordinamento
dell’autonomia, non è una Dirigenza esecutiva, ma fonda la sua
specificità nell’essere espressione di una volontà collettiva di
una particolare comunità educativa.
E' a
tale comunità, ivi comprese le componenti professionali della
scuola, che lo statuto dell'autonomia affida la responsabilità di
scelte organizzative e didattiche finalizzate al pieno
soddisfacimento del diritto all'istruzione e formazione.
In tale contesto la figura del tutor, ad esempio, non può essere
introdotta per Decreto. Essa è questione di organizzazione
didattica che attiene alla competenza dei Collegi, ed è questione
di organizzazione del lavoro che attiene alla competenza della
contrattazione sindacale. Per questo ogni determinazione in merito
non può che essere assunta attraverso quei passaggi didattici e
contrattuali, che il Decreto tende a conculcare.
In questo quadro, pensiamo di dover interpretare il nostro ruolo
nell’attuale contingenza, lavorando, nel rispetto delle Leggi e
dei provvedimenti conseguenti, affinché sia offerto all’utenza il
massimo del tempo consentito, affinché sia salvaguardato il
massimo della dotazione organica e delle professionalità
attualmente a disposizione, affinché l’offerta formativa sia il
frutto della elaborazione collettiva dei professionisti della
didattica e della cultura e non il casuale affastellarsi delle
domande individualistiche e soggettive di una utenza segmentata
difficilmente riconducibile ad una dimensione culturale senza
l’intervento ordinatore della scuola.
Per
affermare queste idee vi invitiamo a partecipare alla grande
"Manifestazione
Nazionale" indetta da CGIL CISL UIL e da CGIL CISL
UIL Scuola a Roma il 28 febbraio.
Per il
Contratto dell’Area V, per l’autonomia del Dirigente, per la
sovranità del Contratto
CGIL
CISL UIL Scuola hanno presentato dall’ormai lontano settembre 2002
la piattaforma unitaria per l’avvio del negoziato contrattuale
dell’Area V della Dirigenza Scolastica.
Da quel
momento si sono susseguite incessantemente le iniziative, anche
congiuntamente allo Snals, per l’apertura delle trattative, per il
bando di concorso ordinario per il reclutamento dei Dirigenti
scolastici e, da ultimo, per il ritiro della C.M. 49/2003 con cui
il MIUR, estendendo arbitrariamente e contro la volontà
parlamentare alla Dirigenza Scolastica la legge 145/2003,
cosiddetta dello spoils system, ha colpito gravemente
l’autonomia gestionale e professionale dei Dirigenti Scolastici.
Il
punto più alto della nostra mobilitazione è stata la prima
riuscitissima manifestazione pubblica dei Dirigenti Scolastici
italiani davanti a Palazzo Madama il 21 ottobre 2003, giornata in
cui si sono esauriti gli incontri richiesti e ottenuti con tutti i
gruppi parlamentari, con il Presidente della Commissione "Cultura"
del Senato, con il Ministro della Funzione Pubblica, Dott.
Mazzella. In quegli incontri tutti i nostri interlocutori hanno
riconosciuto la fondatezza delle ragioni alla base delle nostre
rivendicazioni.
Il
Ministro dell’Istruzione, che pure non aveva mancato di fornire in
occasione del tavolo di conciliazione del 5 settembre - convocato
a seguito della proclamazione dello stato di agitazione - tramite
i vertici amministrativi del MIUR, promesse e assicurazioni, non
ha dato seguito a nessuno dei suoi annunci: niente avvio delle
trattative, niente indizione del bando di concorso ordinario per
Dirigenti scolastici, nessuna iniziativa tesa al ritiro della C.M.
49/2003 e ripristino della sovranità contrattuale in materia di
rapporto di lavoro.
Oggi,
anche gli altri Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni vengono
chiamati alla mobilitazione dalle Confederazioni CGIL CISL UIL.
La
nostra lotta così si inserisce in un fronte più vasto e più forte,
dal momento che le grandi Confederazioni assumono su di sé la
questione della Dirigenza come fondamentale condizione di difesa
dell’efficienza e della qualità dei servizi pubblici. Ma, in
questo contesto, la Dirigenza Scolastica, in accordo con le
Confederazioni, manterrà le sue specificità rivendicative centrate
sull’equiparazione retributiva alle altre dirigenze dello Stato e
sulla salvaguardia dell’autonomia delle istituzioni scolastiche,
come fondamento dell'autonomia della Dirigenza Scolastica.
Saremo
dentro le lotte più generali, parteciperemo all’Assemblea
Nazionale per il Contratto delle Dirigenze pubbliche e ci
prepariamo ad una giornata di lotta con sciopero, ove non
dovessero arrivare segnali positivi dalla controparte.
Cara/o collega,
ti
chiediamo perciò di essere con noi e con le nostre lotte
soprattutto in questo difficile momento per la scuola pubblica del
nostro Paese.
Ti chiediamo di partecipare alle nostre assemblee che da due anni
a questa parte stiamo svolgendo in tutte le Regioni e in tutte le
Province, e ti diamo di nuovo appuntamento per la
"Manifestazione Nazionale"
del 28 febbraio 2004 a Roma contro il Decreto Legislativo di
attuazione della legge 53/2003, per la qualità della scuola
pubblica e per la difesa del carattere nazionale dell'istruzione.
Un caro saluto e buon
lavoro.
Roma, 12 febbraio 2004
CGIL Scuola: A. Catalano
CISL Scuola: M. Guglietti
UIL Scuola: N. Zahora |