sospensione lezioni universita' di venezia
Il Rettore dell'Università Ca' Foscari di Venezia
PRESO ATTO della mozione votata all'unanimità dal Senato
Accademico del 28.09.2004
VISTO il mandato affidatogli dallo stesso Senato
Accademico
TENUTO CONTO delle indicazioni emerse nel corso del dibattito
svoltosi a Ca' Dolfin in data 29.09.2004, alla
presenza delle diverse componenti dell'Ateneo
SENTITI i Presidi delle quattro Facoltà di Ateneo
DICHIARA
LA SOSPENSIONE DELLE LEZIONI
NEI GIORNI DALL'11 AL 15 OTTOBRE 2004 QUALE FORMA DI PROTESTA CONTRO IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE DELEGA SUL
RIORDINO DELLO STATO GIURIDICO DEI PROFESSORI UNIVERSITARIO.
LE LEZIONI VERRANNO RECUPERATE NELL'AMBITO DEL
SEMESTRE, SECONDO MODALITA' STABILITE DALLE
SINGOLE FACOLTA'.
Ca' Foscari, 5 ottobre 2004
----------------------------------------------------------
Delibera del Senato Accademico del 28 settembre 2004
Il Senato Accademico, riunitosi nella seduta del 28 settembre 2004,
- sentite le relazioni dei Presidi sulla situazione delle Facoltà a seguito
della protesta dei docenti in merito agli attuali provvedimenti governativi
nei confronti dell'Università,
- preso atto dell'iter parlamentare del Disegno di Legge Delega di Riordino
dello stato giuridico dei professori universitario, e in particolare delle
modifiche introdotte dalla VII Commissione della Camera dei Deputati,
- facendo propria la posizione espressa dal Consiglio dei Direttori di
Dipartimento nella seduta del 21 settembre 2004
ritiene che l'attuale politica universitaria del governo costituisca una
grave lesione dei principi dell'autonomia universitaria e, in particolare,
contribuisca ad allargare il divario fra l'università italiana e lo spazio
culturale e scientifico europeo, rendendo quanto mai problematico il
conseguimento delle finalità previste dagli accordi europei, soprattutto
per quanto riguarda l'impegno a destinare all'Università e alla ricerca il
3% del PIL.
Il Senato Accademico sottolinea in particolare la gravità di alcune
decisioni quali:
- il blocco pluriennale delle assunzioni del personale docente e del
personale tecnico-amministrativo
- il mancato incremento della percentuale dei finanziamenti alla ricerca e
alla formazione (percentuale che ci vede agli ultimi posti nella Comunità Europea dei 25);
- il mancato accreditamento alle università del finanziamento
corrispondente agli adeguamenti stipendiali del personale docente e non
docente, dovuti per legge, facendoli così gravare sui capitoli di bilancio
riguardanti la ricerca e la didattica;
- il contenimento delle spese per missioni all'estero e per
l'organizzazione di convegni scientifici, con una ulteriore riduzione delle
già insufficienti disponibilità degli esercizi precedenti, in netto
contrasto con l'invito all'internazionalizzazione e alla qualificazione
della ricerca universitaria.
Per quanto concerne il Disegno di Legge Delega, il Senato Accademico
sottolinea come esso non risponda alle attese, ormai più che trentennali,
di definizione di un
moderno stato giuridico, in grado di valorizzare compiutamente la
professione docente in tutti i suoi aspetti, e in particolare mediante la
valorizzazione della funzione della ricerca collegata alla formazione
superiore.
Inoltre, nel Disegno di legge manca ogni impulso alla valorizzazione del
personale docente in tutte le sue articolazioni, come si evidenzia:
- dalla trasformazione in un ruolo ad esaurimento dei ricercatori;
- dall'introduzione del principio della precarizzazione del personale
addetto alla ricerca;
- dall'ulteriore allungamento del percorso d'ingresso dei giovani
ricercatori nella carriera accademica;
- dalla previsione di meccanismi concorsuali e di riserva di posti
incongrui e corporativi;
- dall'abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito, che
si configura come un indebolimento del prioritario impegno didattico e di
ricerca dei docenti;
- dalla previsione di forme non concorsuali di arruolamento, lasciate alla
discrezionalità di organi accademici e ministeriali;
- dal mancato finanziamento della stessa Legge delega, che aggrava
ulteriormente la situazione finanziaria dei singoli Atenei.
Il Senato Accademico esprime forte disagio e preoccupazione per la
difficoltà di garantire un regolare svolgimento dell'anno accademico, con
grave nocumento agli studenti, ed invita la CRUI, il CUN, le forze
politiche e sociali ad intraprendere iniziative concrete che incidano
significativamente sull'iter legislativo del provvedimento.
Il Senato Accademico dà quindi mandato al Rettore, sulla base delle
conclusioni emerse nel dibattito odierno e di quelle che emergeranno
dall'assemblea di Ateneo convocata per domani, 29 settembre:
- di considerare l'opportunità di procedere alla sospensione delle lezioni
quale forma di protesta
- di individuare le forme più efficaci di sensibilizzazione degli studenti,
di pubblicizzazione delle iniziative, di raccordo con gli altri Atenei del
Veneto
- di valutare la possibilità di indire una manifestazione che sensibilizzi
l'opinione pubblica sulla gravità della situazione degli Atenei italiani.