Il Senato Accademico dell'Università degli Studi di Parma e il Consiglio di Amministrazione dell'Università degli studi di Parma
Constatato che, nonostante la forte protesta suscitata all'interno delle Università, il Disegno di Legge sullo stato giuridico della docenza universitaria procede nel suo iter legislativo senza alcuna modifica sostanziale;
Constatato che a poco o nulla hanno portato le sollecitazioni che provengono delle Università Italiane, sollecitazioni raccolte nella "Relazione sullo Stato delle Università Italiane - 2004", presentata dal Presidente della CRUI alla presenza del Ministro;
Considerato peraltro che nel Disegno di Legge è tuttora contenuta l'ipotesi dell'inserimento dei ricercatori in un ruolo ad esaurimento;
Ritenendo invece che il ruolo dei Ricercatori risulti ancora fondamentale ed attuale per l'immissione di nuove forze nella ricerca e nella didattica;
Riconoscendo inoltre che il contributo dei Ricercatori è stato ed è indispensabile alla didattica e alla ricerca e si è mostrato fondamentale per l'attuazione della riforma degli ordinamenti didattici, e che pertanto la loro collocazione in un ruolo ad esaurimento disconosce la realtà, generando legittimo scontento;
Condividendo invece le parole del Presidente della CRUI, secondo cui al ricercatore "deve essere garantita tutta la tutela dell'indispensabile lavoro nella ricerca e nella docenza finora svolto", e che questa tutela non è certo assicurata dalla eventuale istituzione della figura del"professore aggiunto", con le caratteristiche previste dal medesimo DDL.
Riservandosi ogni osservazione o giudizio sugli ulteriori contenuti della legge,
ancora una volta, al Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica che, nell'interesse esclusivo della istituzione universitaria, le profonde modifiche richieste al testo della legge su questo come su altri punti siano individuate ed attuate rapidamente in un sereno e costruttivo confronto tra le Università e il Ministero, così come suggerito e desiderato dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, e che conseguentemente vengano introdotte le opportune modificazioni al testo di legge.