L'Assemblea dei docenti delle Università del Veneto, indetta per il 6
ottobre 2004 da ANDU, CNU, FLC-CGIL, alla quale sono intervenuti il Rettore
di Venezia Ca' Foscari ed il Pro Rettore Vicario dell'Università di Padova
ed hanno partecipato precari e studenti, ESPRIME la sua netta contrarietà
ai contenuti del DDL Moratti, approvato in Commissione VII alla Camera il
30/07/2004.
L'Assemblea PRENDE ATTO con soddisfazione dell'allargarsi della mobilitazione alla stragrande maggioranza del mondo universitario e RIAFFERMA la propria partecipazione alla agitazione nazionale.
In particolare, RIFIUTA il disegno generale di dequalificare il livello dell'Università statale italiana togliendo quel rapporto imprescindibil tra didattica e ricerca che ha caratterizzato l'Università europea.
Questo fine politico viene raggiunto dal DDL attraverso un ulteriore forte aumento della precarizzazione del lavoro degli operatori futuri che in gran parte risulteranno sostituibili creando pesanti danni alla continuità della ricerca e della didattica.
VALUTA assolutamente negativa la messa ad esaurimento del ruolo del
ricercatore anziché la sua trasformazione in terza fascia di professore
nella quale sia previsto il reclutamento con un bando straordinario di
almeno 20.000 posti nei prossimi anni (anche a fronte del futuro
pensionamento di 35.000 docenti).
I docenti RITENGONO assolutamente negativa l'abolizione della differenza
tra tempo pieno e tempo definito, che premia chi ha fatto del lavoro
universitario un investimento di immagine per interessi professionali
esterni e che oltre a rappresentare un elemento demotivante per la qualità
e quantità di impegno si ripercuoterebbe inevitabilmente sui bilanci dei
singoli atenei.
DICHIARANO la loro contrarietà alle cattedre di prima fascia attribuite impropriamente dal mondo imprenditoriale al di fuori di qualsiasi programmazione e per di più senza una valutazione scientifica di qualità.
AFFERMANO la necessità e l'urgenza che le questioni della ricerca e
dell'Università divengano una grande sfida per il Paese.
Sulla base di queste valutazioni e tenuto conto che dall'incontro tra
Ministro e Presidenza della CRUI del 30 settembre non è scaturita nessuna
proposta di cambiamento del testo del DDL e che anzi le ripetute false
promesse di disponibilità al confronto da parte del Ministro sono state
seguite da smentite del Sottosegretario Caldoro e del Relatore Pepe
i docenti delle università del Veneto DICHIARANO di mantenere lo stato di
agitazione da articolare Facoltà per Facoltà prevedendo anche iniziative
nuove e ulteriori segni della protesta contro un Ministro che si rifiuta di
assumersi le sue responsabilità ritirando il DDL o annunziando formalmente
l'interruzione dell'iter parlamentare.
Sono previste riunioni di Facoltà con gli studenti, didattica "aperta" ed
una Manifestazione regionale da tenersi entro il mese di ottobre.
Lunedì 11 ottobre, alle ore 20,30, è anche prevista la presenza al
Consiglio Comunale di Padova, durante la discussione di un Ordine del
Giorno di sostegno alla mobilitazione in corso.
Padova 6 ottobre 2004