La Facoltà di Agraria, riunita in seduta il 25 ottobre 2004, ha espresso
all'unanimità il proprio giudizio fortemente negativo sul disegno di legge
delega sullo stato giuridico e sul reclutamento dei professori
universitari. In particolare il Consiglio di Facoltà denuncia la gravità
delle conseguenze che l'eventuale applicazione di tale provvedimento
produrrebbe nell'Università italiana.
E' convinzione della Facoltà che il problema riguardi tutte le componenti
del mondo universitario, professori, ricercatori, personale non
strutturato, studenti e personale tecnico-amministrativo, e che esso
coinvolga in modo decisivo settori quali la formazione universitaria e la
ricerca scientifica, determinanti per la crescita del nostro Paese.
Si sottolinea anche che il disagio causato dalla prospettiva di
approvazione del D.d.L. senza sostanziali modifiche rispetto al testo
licenziato dalla VII° Commissione della Camera dei Deputati si somma alle
difficoltà provocate dal perdurare del blocco delle assunzioni del
personale docente e tecnico amministrativo da troppo tempo in attesa di
rinnovo contrattuale.
La gravità della situazione richiede una azione non simbolica, efficace,
comprensibile all'opinione pubblica.
Pertanto il Consiglio di Facoltà:
- promuove l'astensione dalle attività didattiche, invitando ad aderire
anche i docenti e ricercatori delle altre Facoltà, il giorno 10 novembre 2004;
- indice nella stessa data del 10 novembre 2004 alle ore 11.00 un'assemblea
pubblica per illustrare il D.d.L. e discutere delle conseguenze che la sua
applicazione avrebbe a discapito del potenziamento della ricerca,
dell'accesso dei giovani alla docenza universitaria e della qualità e
fruibilità dell'offerta formativa;
- invita i Presidi ed i membri delle altre Facoltà dell'Ateneo a mettere in
atto un'azione comune di protesta, astenendosi dalla partecipazione
all'inaugurazione dell'Anno Accademico, prevista per l'8 novembre 2004,
ovvero presenziando alla stessa in veste non ufficiale, cioè senza
indossare le toghe, anche in considerazione della prevista presenza del
Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca scientifica;
- invita il Senato Accademico dell'Ateneo ad elaborare una mozione nella
quale si richiede esplicitamente il ritiro del D.d.L.;
- invita il Rettore a comunicare all'opinione pubblica modenese e reggiana
ed alle istituzioni delle Città lo stato di grave disagio in cui versa
l'Università italiana in generale e l'Ateneo di Modena e Reggio Emilia in
particolare, nel quale esistono diverse realtà formative di recente
istituzione (la Facoltà di Agraria è una di quelle) il cui auspicato
sviluppo in tempi brevi risulta pesantemente limitato dal perdurare del
blocco delle assunzioni;
- chiede al Rettore di individuare i canali più opportuni per realizzare
un'efficace comunicazione, anche concordando con gli altri Atenei della
Regione un incontro ad hoc con i parlamentari eletti nei collegi
dell'Emilia Romagna, affinché abbiano piena consapevolezza degli effetti
conseguenti al provvedimento legislativo attualmente all'esame delle Camere
e della forte opposizione di tutte le componenti accademiche al DdL.
La mozione è approvata all'unanimità.