Il Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche esprime forte disagio in
relazione alle recenti iniziative legislative - il cosiddetto DDL Moratti
- che, se approvate nella forma attuale, produrrebbero conseguenze
gravissime sul futuro dell'Università italiana, dal punto di vista
dell'alta formazione e della ricerca, con ricadute pesantemente negative
su tutta la società.
Il Consiglio di facoltà recepisce e condivide il documento presentato dai
ricercatori in data odierna ed esprime forte dissenso:
· per la mancata previsione di finanziamenti adeguati destinati alla
didattica e alla ricerca, le quali devono trovare principalmente
nell'Università la loro naturale collocazione senza il rischio di veder
trasferire a istituti extra-universitari e a soggetti privati la
titolarità delle stesse;
· sulla proposta di riordino dello stato giuridico e sul
reclutamento dei professori universitari con la quale non viene
riconosciuto il fondamentale ruolo svolto dai ricercatori;
· sull'abolizione della figura dei ricercatori attraverso la messa
ad esaurimento del loro ruolo e la loro progressiva sostituzione con
contrattisti a tempo determinato, che potrebbe comportare il rischio di
scoraggiare l'ingresso dei migliori in una professione che viene
prefigurata come poco allettante economicamente e dall'incerto futuro;
· sulla forte precarizzazione in ingresso delle due fasce docenti;
· per la soppressione della distinzione fra tempo pieno e tempo
definito;
· nei confronti di iniziative che rischiano di limitare la funzione
pubblica e sociale dell'Università minacciando il principio inalienabile
del diritto allo studio.
Ciò premesso il Consiglio di Facoltà
CHIEDE
· la sospensione immediata dell'iter legislativo del DDL, in
sintonia con le posizioni espresse dall'Assemblea Generale CRUI del 14
ottobre 2004, e l'avvio di un reale confronto del Ministro con le
rappresentanze universitarie e con le proposte da queste provenienti;
· una riunione straordinaria del Senato Accademico dell'Ateneo di
Cagliari per esprimersi sul DDL;
INDICE
una giornata di mobilitazione di tutti i professori, ricercatori
assegnisti, dottorandi e studenti , contestualmente alla seduta del SA,
con il coinvolgimento degli organi di informazione, dei parlamentari sardi
e delle Istituzioni regionali, per informare compiutamente l'opinione
pubblica sullo stato di forte disagio in cui versa l'Università.
Il Consiglio di Facoltà prende atto che i docenti e i ricercatori si
impegnano a limitare la propria attività didattica ai soli obblighi
istituzionali ai sensi della Legge 382/80, qualora il DDL - come
attualmente previsto dal calendario parlamentare - venga portato alla
discussione della Camera dei Deputati, ignorando le obiezioni sopra
espresse e condivise, in più sedi e in più occasioni, da larga parte del
mondo accademico nazionale e dalla stessa CRUI.
Allegato. Tabella tecnica sulle conseguenze dell'applicazione della
L. 382/80.
Facoltà di Scienze Politiche
Carico didattico dei ricercatori e dei professori (ordinari e
associati) strutturati presso la Facoltà, all'interno dei corsi di laurea
triennali e specialistici della Facoltà (compresi i corsi interfacoltà).
Organico Ore di lezione Numero di insegnamenti
Attribuite Attribuiti Conforme L. 382/80
Ricercatori 22 1410 41 0
Professori 30 3270 92 39
Totale 52 4680 133 39
La L. 382/80, che disciplina lo stato giuridico dei docenti universitari,
prevede che i Professori ordinari e associati debbano tenere un corso
completo (circa 60 ore di lezione frontale), e che i Ricercatori tengano
solo cicli di lezioni interne agli insegnamenti.
L'applicazione rigida della L. 382 comporterebbe dunque una riduzione dei
corsi attualmente impartiti da 133 a 39. Di conseguenza non si potrebbe
garantire la regolare prosecuzione dell'anno accademico.