SEDUTA DEL SENATO ACCADEMICO DEL 5 OTTOBRE 2004

Il Senato Accademico del Politecnico di Bari, unendosi alle analoghe prese di posizione e iniziative della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e di numerosi Atenei e rappresentanze universitarie, esprime vivissima preoccupazione per i contenuti del Disegno di Legge sullo Stato Giuridico dei Docenti Universitari, attualmente proposto all'esame della Camera dei Deputati. Lo stato di disagio e di preoccupazione per gli scenari configurati dal Disegno di Legge viene avvertito, giorno dopo giorno, in misura crescente dall'intera Comunità Politecnica, facendo temere forme di protesta che potrebbero pregiudicare in maniera estremamente significativa il regolare svolgimento delle attività didattiche.

Tra gli aspetti più preoccupanti del provvedimento di legge si segnala:

• la avvilente precarizzazione dei percorsi di accesso alla docenza universitaria, posta in essere sia con gli "incarichi a tempo determinato per i vincitori di concorso per posti di professore di I e II fascia", sia con i "contratti di diritto privato a tempo determinato per svolgere attività di ricerca e di didattica integrativa". Questi ultimi resterebbero l'unica forma di reclutamento dei giovani di valore, essendo posto ad esaurimento il ruolo di ricercatore universitario;
• il mancato riconoscimento del notevole lavoro e delle funzioni di docenza assunti dagli attuali ricercatori che attendono da troppo tempo una definizione del loro stato giuridico;
• l'assenza di qualsiasi riferimento ai meccanismi di finanziamento del sistema universitario pubblico che necessita di urgenti e indifferibili interventi, sia sotto l'aspetto delle risorse ad esso complessivamente destinate che riguardo alle modalità della loro equa distribuzione;
• il metodo di lavoro che, attraverso il ricorso all'istituto della delega, sottrae l'iter di questo importante e delicatissimo provvedimento al contributo fondamentale e ineludibile della Comunità Accademica Nazionale, e in particolare delle sue rappresentanze istituzionali quali CRUI e CUN.

Si chiede al Governo e al Parlamento di non rimanere insensibili a queste richieste: l'auspicio è dunque quello di essere tutti partecipi della costruzione di un progetto di riforma rispondente alle aspettative di quei soggetti (studenti, docenti, studiosi, figure professionali in formazione)
che lavorano per una cultura, una produttività e un sapere rinnovati, all'altezza delle sfide poste da un mondo globalizzato e in vorticosa trasformazione.