«L'unico risultato che il Disegno di Legge Delega sullo Stato giuridico del
personale docente corre il rischio di produrre è una destabilizzazione
degli atenei ed un profondo danno a quanti in essi lavorano,agli studenti
ed alle loro famiglie». È quanto si legge nel documento di protesta del
Senato Accademico dell' Università degli studi del Sannio che ha richiesto
di sospendere l' iter parlamentare del Disegno di Legge stesso. Una
posizione già espressa nella riunione convocata lo scorso 20 Gennaio 2004 e
nel comunicato stampa approvato nella riunione del 6 Febbraio 2004 con cui
aveva espresso e motivato il proprio parere negativo sul disegno di legge,
che, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno accademico 2003/2004, il
Rettore ha definito «non fondato ed intempestivo». «Purtroppo, questo
Senato - si legge in un documento - deve riscontrare che, malgrado le
dichiarate disponibilità al dialogo ed al confronto, ancora recentemente
ribadite dallo stesso Ministro Moratti, il Disegno di Legge prosegue,
praticamente immodificato, il proprio iter istituzionale». «Oltre a
confermare le molteplici questioni di metodo e di merito sollevate, a
cominciare dall'improponibile abolizione del ruolo dei ricercatori, il
Senato accademico - si legge ancora nella nota - si vede ora costretto a
trasformare in vivissimo allarme le preoccupazioni, a suo tempo espresse,
per le gravi conseguenze che il permanere di tale situazione può
determinare sulla evoluzione dell'anno accademico 2004/2005, anno reso
peraltro di strategica importanza dall'avvio generalizzato delle lauree
specialistiche, dalle iniziative di primo monitoraggio dei risultati delle
lauree triennali e dalle conseguenti azioni didattiche da intraprendere».
«In tale quadro, l'unico risultato che questo improbabile DdLD corre il
rischio di produrre, è una destabilizzazione degli atenei».