Riassumo prima le principali iniziative intraprese:
1) Assemblea di Ateneo il 29 settembre
2) Sospensione delle lezioni nella settimana dal 11 al 15 ottobre
3) Lauree di 49 studenti di informatica all'aperto in un campo di Venezia
4) Manifestazione regionale (Venezia, Padova, Verona) domani Venerdì 29 ottobre
Visto il grande successo ottenuto nella mobilitazione di tutte le fasce e
delle istituzioni dell'Ateneo e visto l'impegno preso dal Senato Accademico
(vedi sotto) di mantenere alto lo stato della protesta mediante ulteriori
iniziative di Ateneo, i Ricercatori hanno ritenuto di poter accettare
l'invito del Senato Accademico a riprendere la responsabilità dei corsi.
Su
richiesta dei Ricercatori, il Senato ha chiesto però ai Presidi (vedi fine
mozione SA sotto) di trovare formule che permettano ai Ricercatori di
poter sospendere nuovamente le lezioni senza trovarsi nella condizioni di
scioperanti (p.es. rimandando l'affidamento ufficiale alla fine del corso,
facendoli figurare provvisoriamente come tutor, accettando domande di
supplenza sub-conditione,...).
I Ricercatori rimangono comunque in stato di agitazione, che si manifesta
nella indisponibilità a far parte di commissioni di laurea, nel portare un
badge (di quelli da congresso) con scritto "No al DDL Moratti-Salviamo
l'Università" durante le lezioni.
Sono inoltre in via di organizzazione iniziative tipo seminari su temi di
interesse generale da inserire all'interno della cornice della protesta.
Il Senato Accademico dell'Università Ca' Foscari di Venezia, nella seduta del 19 ottobre 2004, nel ribadire il dissenso nei confronti del Disegno di Legge Delega sul riordino dello stato giuridico dei professori universitari, contro il quale tutte le componenti del mondo universitario italiano stanno protestando, nonché nei confronti della politica a sostegno dell'Università,
- prende atto del vasto consenso riscosso tra tutte le componenti
dell'Ateneo veneziano dal documento approvato dal Senato Accademico nella
seduta del 28.09.04, con la conseguente sospensione delle lezioni, e della
vasta eco ottenuta nel mondo studentesco e nell'opinione pubblica dalle
azioni intraprese contro i D.D.L. sull'Università;
- evidenzia peraltro che gli obiettivi delineati, quali il ritiro del
disegno di legge, non sono stati ancora raggiunti.
Pertanto dichiara che:
- continuerà ad essere parte attiva nel manifestare la propria contrarietà
e nel vigilare sull'iter della riforma;
- ritiene per contro che in questa fase non si possano danneggiare
ulteriormente gli studenti e invita pertanto i Ricercatori, pur nell'ambito
della loro autonomia decisionale, a riassumere la responsabilità dei corsi,
valutando con i Presidi di Facoltà le modalità più opportune per riprendere
questa forma di protesta qualora le condizioni lo rendano indispensabile;
- condivide l'urgenza di testimoniare, anche all'esterno, il profondo
disagio presente oggi
nell'Università pubblica italiana.