L'assemblea dei ricercatori di Ateneo (presenti le Facolta' di SMFN, di Ingegneria, di Medicina, di Scienze della Formazione, di Lettere e di Scienze Motorie) riunitasi in data 25 novembre 2004, facendo sua la mozione di alcune Facolta' dell'Ateneo di Siena ed in base alle seguenti considerazioni:
1. che la mobilitazione nazionale della docenza universitaria ha raccolto un ampia partecipazione ad oggi:
- almeno 49 Atenei hanno chiesto il ritiro del DDL Moratti-DeMaio
- almeno 28 Atenei hanno disagi nella didattica
- almeno in 16 Atenei i ricercatori hanno rinunciato agli affidamenti
2. che l'Assemblea Nazionale dei ricercatori, tenutasi a Roma il 12 novembre 2004, ha reso nota l'assenza di un qualsiasi segnale di apertura da parte del Ministro, ed ha invitato pertanto a continuare le forme di protesta nei modi gi stabiliti,
3. che nell'ultima formulazione della Legge Finanziaria le Universita' sembrano essere ulteriormente penalizzate,
4. che la calendarizzazione della discussione del DDL Moratti-DeMaio e' imminente, e che queste occasioni indicheranno con chiarezza le reali intenzioni del Governo e del Ministro Moratti circa il futuro dell'Universita'
ribadisce
- che lo stato di agitazione continua secondo quanto gia' deliberato
nell'ultima mozione presentata al SA cioe':
"RINUNCIA a tutti gli affidamenti retribuiti e non retribuiti anche gia'
attribuiti dai rispettivi Consigli di Struttura Didattica fino a quando
i contenuti del DDL non verranno profonda mente modificati durante
l'iter parlamentare alla luce delle indicazioni fornite dal mondo
accademico (SA, CNU, CRUI , CUN etc..)."
- di mantenere la propria adesione alle delibere dellAssemblea Nazionale dei Ricercatori.
Inoltre, poiche' stata rinnovata la piena condivisione dei motivi che sono alla base della protesta da parte del nostro Rettore e dal SA del nostro Ateneo, e in base a quanto sostenuto nella mozione di Siena riguardo a quanto affermato dal Rettore Prof. Tosi relativamente alle ampie rassicurazioni fornite su una prossima revisione dei contenuti del DDL Moratti-De Maio e sulla sua conversione in legge ordinaria,
invita
il Ministro ad un atto formale verso tutta la comunita' accademica che confermi quanto si appreso per via ufficiosa. Tale atto costituirebbe un segnale di indubbia importanza nell'ottica di una revisione delle varie forme di protesta in corso.