Il Senato Accademico ha approvato, all'unanimità, il seguente documento:
"Il Senato Accademico dell'Università di Messina, ascoltata una relazione
del Magnifico Rettore Prof. Francesco Tomasello sui contenuti del Disegno
di Legge relativo allo Stato Giuridico dei Docenti Universitari,
attualmente proposto all'esame della Camera dei Deputati; preso atto della
delibera dell'Assemblea della CRUI sul Disegno di Legge in questione
adottata il 14 ottobre 2004; letto e condiviso nella gran parte dei suoi
rilievi critici il documento approvato dall'Assemblea dei Docenti
dell'Università di Messina tenutasi il 19 ottobre 2004, esprime un
giudizio radicalmente negativo sugli attuali contenuti del disegno di
legge, auspicando che una serie di proposte alternative e costruttive
rispetto ai contenuti stessi, emerse nel dibattito, possano essere
recepite quale contributo ad una riforma partecipata e condivisa.
Un primo fondamentale elemento di valutazione negativa investe la complessiva dimensione di precarietà in cui il disegno di legge intende confinare l'intero corpo docente. L'eccessivo spostamento in avanti, se non la problematicità di un definitivo insediamento addirittura dei professori di prima fascia contraddice una consolidata e proficua tradizione: l'Università italiana ha sempre e comunque assicurato la serietà di progressione delle carriere attraverso severe verifiche, collocate non soltanto al momento dell'accesso ai vari ruoli, ma anche al termine di periodi di prova di durata ragionevole.
A questo profilo si salda strettamente la questione cruciale del destino degli attuali ricercatori. L'esperienza maturata in più di vent'anni dimostra ampiamente quanto questa categoria di docenti risulti essenziale per un efficace ed equilibrato sviluppo dell'offerta didattica: piuttosto che dichiarare ad esaurimento il relativo ruolo, occorre quindi riconoscerne definitivamente la dignità di terza fascia docente.
In questa prospettiva vanno adeguatamente potenziati, quali canali di
reclutamento del corpo docente, gli strumenti del dottorato e degli
assegni di ricerca; senza peraltro dimenticare che a tali figure va
assicurata comunque una polivalenza effettiva e non solo teorica, nel
senso di favorire e promuovere autentici sbocchi alternativi nel
complessivo tessuto economico-sociale ed occupazionale. In ogni caso le
aspettative di tali categorie di giovani studiosi vanno salvaguardate con
la massima cura.
Notevoli perplessità suscita poi l'abolizione della distinzione tra tempo
pieno e tempo definito, che il disegno di legge pretende di attuare
attraverso un riallineamento degli stipendi dei docenti di cui non si
avverte la necessità e che dovrebbe gravare sulle risorse già
complessivamente scarse a disposizione del sistema Università-Ricerca.
A quest'ultimo proposito il Senato manifesta la più viva preoccupazione
per l'orientamento governativo volto a concentrare rilevanti risorse
finanziarie sui cosiddetti Centri di Eccellenza della ricerca, a scapito
dell'irrinunciabile finanziamento delle ordinarie strutture universitarie,
la cui complessiva e articolata trama da sempre costituisce l'autentico
prezioso serbatoio della più qualificata ricerca scientifica italiana. Non
può peraltro non sottolinearsi come sarebbero in particolare le Università
meridionali a risentire di effetti più negativi di un eventuale
consolidamento di tale orientamento, stante la ben nota precarietà del
quadro economico-sociale in cui si trovano ad operare.
Il Senato Accademico dell'Università di Messina esprime pertanto pieno e convinto appoggio alle ragioni dello stato di agitazione proclamato dai docenti universitari italiani ed in particolare dai ricercatori; e si impegna a mantenere vivo il dibattito su questi temi, di importanza cruciale per il futuro dell'Università."