I segretari di FLC CGIL, CISL-FIR, CISL-UNIVERSITA’, UILPA-UR si sono incontrati con il Ministro On. Mussi e i Sottosegretari On Modica e On. Dalla Chiesa.
Le OO.SS hanno esposto le ragioni dello sciopero e della manifestazione del 17 p.v.
che ad oggi rimangono tutte valide. Non ci sono atti concreti del Governo che diano il segno di una sostanziale inversione di tendenza né sull’Università, né per gli Enti Pubblici di Ricerca. I tagli ai finanziamenti sono rimasti tali, rischiando la messa in discussione dei rinnovi dei contratti di lavoro e della stessa attività ordinaria degli Enti e degli Atenei; così come sono del tutto insufficienti e inadeguate le risorse per affrontare in modo adeguato il problema del precariato. Rimane fermo il giudizio negativo sulla gravità del declassamento che gli Enti di Ricerca subiscono dalla delegificazione proposta nel decreto fiscale in discussione al Senato.
Il Ministro ha affermato il suo impegno finalizzato a reperire risorseche al momento potrebbero solo consentire un contenimento dei tagli, ma certamente non ristabilire una condizione di normalità della gestione degli Enti e degli Atenei. Il Ministro ha inoltre affermato il suo impegno ad uno sforzo ulteriore per incrementare il numero delle assunzioni destinate sia al reclutamento sia alla stabilizzazione del precariato.
Sul riordino degli Enti attraverso regolamenti, il Ministro si è riservato di verificare la possibilità di intervenire invece con atti legislativi come richiesto dalle OO.SS.
Il confronto ha approfondito tutti gli aspetti in discussione; ma, nonostante l’apprezzamento per lo sforzo che il Ministro ha manifestato, registriamo che nei fatti i passi avanti prodotti sono ancora del tutto insufficienti e, soprattutto, sostanzialmente legati ad una manifestazione di buona volontà non sostenuta da atti concreti.
Per queste ragioni le OO.SS. confermano lo sciopero e la manifestazione già decise e invitano i lavoratori e le lavoratrici, in un momento così difficile, a partecipare numerosi,poiché è evidente che è stata la proclamazione dello sciopero ad aprire un dibattito nel Paese e nel Parlamento. La riuscita dello sciopero è l’unica possibilità concreta di cambiare l’impostazione della Finanziaria per inostri settori.
Roma 15 novembre 2006