L'intero mondo universitario italiano si sta sollevando contro il sopruso del ministro Moratti che vuole imporre, con ogni mezzo e ad ogni costo, il suo DDL sullo stato giuridico dei docenti, un provvedimento letale per l'Università e dannosissimo per il Paese.
Gli Organi nazionali e di Ateneo e le Assemblee di tutte le componenti (docenti, precari, studenti), oltre a condannare duramente i metodi autoritari adoperati dal Governo, rigettano tutti i contenuti del DDL, che aggrava i problemi dell'Università; problemi per i quali da anni le Organizzazioni della docenza hanno proposto concrete soluzioni.
L'Università non tollera di essere umiliata e massacrata dalla volontà di un Ministro sostenuto da uno striminzito gruppo di professori auto-proclamatisi 'eccellenti'.
L'adesione alla settimana di protesta promossa dalle nostre Organizzazioni è senza precedenti in tutti gli Atenei e sta assumendo forme sempre più determinate. In particolare, la partecipazione alla mobilitazione da parte degli studenti, i principali danneggiati dalla demolizione dell'Università statale, cresce di ora in ora, anche con l'occupazione di Facoltà e Dipartimenti.
Di fronte a tutto questo, il Ministro si rifiuta di ritirare il suo provvedimento, continuando a sostenere che le migliaia di docenti, precari e studenti costituiscono "una minoranza rumorosa", che starebbe protestando per difendere interessi corporativi e privilegi. Da parte sua, l'on. Pepe, relatore del DDL, ritiene, come risulta dal resoconto di ieri della Commissione Cultura della Camera, che "molti professori universitari siano stati sostanzialmente obbligati a partecipare allo sciopero, o comunque a sospendere le proprie attività didattiche, pur non condividendo le ragioni della protesta". Un'accusa ignobile che mostra in quale considerazione è tenuta in certi ambienti politici la dignità dei docenti universitari e rende palese la preoccupazione del Governo per la crescente protesta negli Atenei.
L'ostinazione del Ministro contro l'Università e la Ricerca impone di intensificare e prolungare la mobilitazione fino alla discussione del provvedimento prevista nell'Aula della Camera il 24-27 ottobre.
Le Organizzazioni della docenza, inoltre, in sintonia con quanto richiesto da tanti Organi e da tante Assemblee, invitano i Rettori ad adottare iniziative adeguate al gravissimo e irreparabile danno che subirebbe l'Università con l'approvazione definitiva della legge
Roma, 12 ottobre 2005