Assemblea del 12 ottobre 2005
Aderendo alla mobilitazione nazionale indetta da tutti i sindacati
dell'universita per i giorni 10-15 Ottobre, si è tenuta oggi l'Assemblea di
Ateneo dell'Università della Basilicata, alla quale hanno partecipato
docenti, studenti e ricercatori precari, per discutere degli effetti del DDL
Moratti (e degli ulteriori tagli annunciati in finanziaria) sul sistema
pubblico dell' Università italiana nonchè delle forme di mobilitazione da
mettere in atto fin dai prossimi giorni per contrastarne la definitiva
approvazione (prevista già nell'ultima settimana di Ottobre).
L'Assemblea ha visto una grandissima partecipazione (tanto che è stato
necessario aprire una seconda Aula per contenere gli oltre 200 partecipanti)
e ha consentito di fare il punto sullo stato di disagio nel quale, i
sistematici tagli dei finanziamenti ed il continuo reiterarsi di riforme a
costo zero, hanno costretto a "sopravvivere" il sistema universitario
italiano.
Al termine dell'Assemblea è stata approvata all'unanimità una mozione che,
nel ribadire la ferma opposizione della comunità accademica lucana al DDL
Moratti per l'impatto gravissimo che avrebbe:
- sulla qualità del sistema pubblico della ricerca e della formazione
universitaria
- sul diritto allo studio sancito dalla Costituzione, privilegiando di fatto
(non solo con reiterati finanziamenti ad hoc) le Università private e gli
studenti che potranno permettersele
- sulle Università del Sud (ed in particolare su quelle più giovani come
l'Ateneo Lucano) che più difficoltà avranno a reperire finanziamenti
alternativi a quelli del MIUR.
- sull'autonomia stessa dell'università e sulla dignità del ruolo docente
che viene in sostanza abolito affidando la definizione del rapporto di
lavoro (inclusa la retribuzione) alle disponibilità finanziarie delle
singole università.
- sulla libertà e autonomia dei singoli docenti e ricercatori il cui
rapporto di lavoro, reso sempre più precario, aumenterà di fatto il potere
delle baronie accademiche
- sull'accesso al ruolo dei tanti giovani meritevoli e degli oltre 50.000
ricercatori già precari, per tutti i quali il DDL prospetta (non ci sono risorse per questo) un allungamento a tempo indefinito del precariato o
il definitivo trasferimento all'estero.
chiede
- al Magnifico Rettore dell'Università della Basilicata di sostenere nella
riunione della CRUI di domani (13 Ottobre) la proposta fatta propria già da
altri Rettori (ad esempio quelli delle Università dell' Aquila e di Torino)
di una iniziativa immediata, collegiale e forte, dei Rettori italiani
(dall'autosospensione alle dimissioni in massa) che possa rendere ancor più
evidente al Paese quanto vasta sia l'opposizione del mondo universitario al
DDL Moratti e fornire elementi di ulteriore riflessione al Governo perchè receda dalla approvazione del DDL restituendo la riforma universitaria ad
un vero confronto dentro e fuori le aule parlamentari.
- agli Organi di Governo dell'Ateneo Lucano di promuovere da subito un
dibattito ampio, che coinvolga tutte le componenti della Comunità
Universitaria ed in particolare gli studenti, sui temi dei nuovi
ordinamenti didattici, della programmazione e del finanziamento
dell'Università, che consenta di dare, attraverso meccanismi decisionali i
più trasparenti, risposte condivise e partecipate ai problemi, vecchi ed
alle emergenze nuove, che l'Ateneo ha da affrontare.
invita tutti a partecipare
- al sit-in che si terrà il 14 Ottobre (dalle 9 e 30) nel piazzale
antistante l'ingresso principale della sede universitaria del Francioso per
continuare la discussione iniziata e anche per decidere se, e in quale
forma, partecipare all'inaugurazione dell'AA 2005-06 indetta per lo stesso
giorno alle ore 10.
- alle iniziative che verranno avviate nei prossimi giorni per mantenere
alta l'attenzione (dentro e fuori l'Università) su uno dei passaggi più
difficili della nostra Repubblica ove, per la prima volta non solo
l'Università e la Scuola, ma (vedi il brutale taglio al Fondo Unico dello
Spettacolo e le leggi ad hoc sull'informazione) l'intero sistema della
Conoscenza (che significa anche possibilità di capire e libertà di decidere)
viene deliberatamente messo in discussione.
per l'Assemblea
Valerio Tramutoli