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UNIVERSITA': SENATORI UNIONE, "OTTENUTO STOP A STATO GIURIDICO DOCENTI".

"Linea Moratti di approvazione immediata è stata bocciata. Speriamo a settembre di trovare un punto di equilibrio".

Il ddl sullo stato giuridico dei docenti universitari ha subito uno stop grazie alla battaglia dell'opposizione in commissione Istruzione. E' quanto dichiarano i senatori dell'Unione Luciano Modica, Maria Chiara Acciarini, Vittoria Franco, Fulvio Tessitore (Ds), Albertina Soliani, Giampaolo D'Andrea e Alberto Monticone (Dl), Mauro Betta (Autonomie), Fiorello Cortiana (Verdi).

"Il ministro Moratti voleva che questo provvedimento fosse 'cotto e mangiato' - spiegano i senatori dell'Unione - Il governo pretendeva infatti una rapida approvazione del testo in Senato, prima della pausa estiva, concentrando dibattiti e voti in Commissione e in aula in meno di un mese e mezzo. Le cose non sono andate così: la democrazia e la saggezza legislativa talora prevalgono sull'efficientismo pseudo-manageriale.

Come opposizione - sottolineano i senatori dell'Unione in commissione Istruzione - ci siamo battuti in piena concordia e unità contro l'esame affrettato di un ddl farraginoso, contraddittorio, corporativo, privo soprattutto di reali prospettive di cambiamento per l'Università. Un ddl che pretende di intervenire sulle carriere dei docenti senza maggiori oneri per lo stato, per cui i giovani restano, in ogni caso, fuori dalla porta visto che si rimescolano solo le carte già distribuite. Noi abbiamo continuato a fare proposte e a proporre soluzioni alternative ai veri problemi di cui soffrono il reclutamento, le carriere e le condizioni di lavoro dei docenti universitari. Il ministro si è presentato solo due volte in commissione, snobbando il parlamento e le regole della democrazia, ma la sua linea è stata fermata. A settembre la commissione Cultura del Senato riprenderà con ponderatezza l'esame del testo e delle centinaia di emendamenti - sottolineano i senatori dell'Unione - Speriamo di riuscire a trovare un punto di equilibrio su temi importanti come il ringiovanimento del corpo docente, la valutazione severa e indipendente dei risultati, la serietà del reclutamento e delle progressioni di carriera, il finanziamento della ricerca libera, lo sviluppo dell'autonomia delle università, un sistema di regole chiare, con premi e sanzioni per le prestazioni lavorative dei docenti. Altrimenti sarebbe l'ennesima occasione mancata da questo governo".

Roma, 28 luglio 2005

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