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Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni rappresentative della docenza e dei dottori e dottorandi di ricerca hanno preso in esame il testo definitivo del disegno di legge delega sullo stato giuridico dei docenti universitari, approvato a maggioranza dalla VII Commissione della Camera il 1° giugno 2005 e che sarà discusso in Aula tra il 14 e il 16 giugno.

Il testo è pessimo e non solo perché non è stata accettata alcuna proposta di modifica realmente migliorativa: è un testo che furbescamente distingue da una parte legge ordinaria e dall’altra parte legge delega (solo sul reclutamento); è un testo che sospende sine die i concorsi al ruolo dei ricercatori, non istituisce la terza fascia docente, precarizza ad oltranza la fase di accesso alla carriera, indebolisce il ruolo dei professori associati; e invece sparge illusioni disegnando irrealistici meccanismi di riserva a favore dell’una o dell’altra categoria.

Davanti a questo risultato finale, il giudizio non può che essere pienamente negativo: il disegno di legge deve essere ritirato.

Questo giudizio è oggi ancora più preoccupato e deciso, nel momento in cui si fa concreto il pericolo che venga posta la questione di fiducia sul provvedimento, prima alla Camera e poi al Senato, in modo da tacitare anche i dubbi che pure sussistono nella stessa maggioranza.

E’ quindi confermato l’appuntamento per martedì 14 giugno (dalle ore 11 alle 13) per il presidio davanti alla Camera (piazza Montecitorio), per far sentire con la massima forza il dissenso del mondo universitario nei confronti di una legge che, per i suoi orientamenti complessivi e i suoi contenuti specifici, sancisce la morte dell’Università moderna in Italia.

Le Organizzazioni hanno oggi incontrato la CRUI, registrando piena convergenza di giudizio negativo, e hanno concordato una riunione nella prossima settimana per proseguire il dialogo.

8 giugno 2005

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