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Il 15 giugno 2005 la Camera ha approvato il disegno di legge sullo stato giuridico, con un percorso parlamentare degno del contenuto del disegno stesso: la maggioranza, più volte battuta dall'opposizione in Aula su punti qualificanti, tenendo per di più comportamenti procedurali indegni di una democrazia parlamentare, è riuscita alla fine ad approvare un testo che, dopo tanti passaggi, risulta ora peggiore di qualsiasi aspettativa.

Questo testo sarà trasmesso al Senato, probabilmente con tempi rapidi, sia per l'arrivo in Aula, sia per l'approvazione: ci ostiniamo a credere che questo testo sia inemendabile, opinione condivisa dalla totalità del mondo accademico, dai precari, dagli studenti, dalle forze sociali. Crediamo che il Senato, riappropriandosi delle prerogative proprie del Parlamento dovrebbe prendere atto di questa innegabile realtà. E' possibile invece che il Senato introduca qualche modifica, rendendo necessario un ulteriore passaggio alla Camera.

Per parte nostra, è quindi necessario che immediatamente, in tutti i modi ed a tutti i livelli, in ogni sede, nel territorio, nei mezzi di comunicazione di massa, riprenda il movimento di opposizione all'approvazione di questa legge, che costituisce uno dei momenti più bassi della storia dell'Università italiana e di questa legislatura: opposizione nelle sedi, negli organi di governo, nella CRUI, nel CUN, insieme con le forze politiche e sociali contrarie a questo scempio.

Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni rappresentative della docenza, dei dottori e dottorandi di ricerca, degli studenti, proclamano il massimo stato di agitazione, in vista di una giornata nazionale di protesta che per essere efficace dovrà essere partecipata e combattiva.

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