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Mozione CRUI
Stato giuridico dei docenti universitari

L'Assemblea della CRUI, riunita a Roma il 24 febbraio 2005, esprime la più netta contrarietà per il modo convulso e confuso con il quale sta procedendo l'iter parlamentare del provvedimento legislativo sullo stato giuridico dei docenti universitari, determinando una situazione che, se non verrà prontamente corretta, renderà inevitabile l'interruzione di ogni confronto di merito con il Governo.

La CRUI non può non rilevare che alla disponibilità di principio manifestata dal Ministro di abbandonare lo strumento della legge delega e di ricorrere alla legge ordinaria non ha fatto ancora seguito alcun passo effettivo.

La CRUI esprime netto dissenso all'emendamento appena presentato relativo al regime di impegno dei docenti a tempo pieno o a tempo definito che, anziché ribadirne la distinzione, come pure il Ministro s'era dichiarato disposto a fare, vanifica e annulla di fatto qualsiasi differenziazione, con tutte le conseguenze che questo non potrà non avere sulle attività di ricerca e sulla qualità della didattica, incentivando e premiando le attività professionali extra universitarie dei docenti.
In più punti vengono disattese e stravolte le proposte finora emerse nei documenti della CRUI, in particolare mortificando la figura e le funzioni "dell'aggregato per la ricerca", che ha senso solo in una prospettiva di piena valorizzazione delle responsabilità scientifiche e didattiche che gli vengono attribuite.

Non è accettabile che il doveroso riconoscimento delle attività di docenza e di ricerca degli attuali ricercatori si traduca, non nell'istituzione di un ruolo, ma nell'attribuzione di un mero titolo, quello di professore aggregato, mettendo per di più ad esaurimento l'intera categoria degli attuali ricercatori universitari, in contrasto con l'unica scelta chiara e condivisa che oggi può essere fatta dell'istituzione di un terzo livello riconosciuto di ruolo docente.

La proposta demagogica e ingovernabile di una tornata di giudizi idoneativi a professore associato a numero aperto determinerebbe costi assolutamente insostenibili, in contrasto con ogni ipotesi di seria programmazione delle risorse al cui rispetto il Ministro ha di recente richiamato gli Atenei, penalizzando inoltre gravemente le generazioni più giovani.

La CRUI registra positivamente la convergenza che si è verificata nell'incontro di stamane con le componenti rappresentative dei docenti universitari.

La CRUI condivide le ragioni del disagio e della protesta che hanno trovato e troveranno espressione anche nei prossimi giorni nelle comunità accademiche e fa appello al senso di responsabilità del mondo universitario e delle sue componenti perché convergano nel dare una risposta unitaria, ferma e conseguente, adeguata alla gravità del momento.

L'Assemblea decide di riconvocarsi il 2 marzo prossimo, giorno dello sciopero nazionale delle Università, alle 11.30, alla presenza della stampa nazionale.

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