FERMARE IL DDL MORATTI SI PUO’
SCIOPERO PER L’INTERA GIORNATA del 2 MARZO
L’inizio della discussione d’aula alla Camera dei Deputati del Disegno di Legge Moratti per la delega alla riforma dello stato giuridico della docenza universitaria ha rimarcato le profonde contraddizioni della maggioranza e del Governo: l’assenza dello stesso Presidente della VII Commissione Permanente, le surreali dichiarazioni del Ministro Moratti di giovedì 17 in Commissione, ribadite in aula dal relatore on. Pepe, le polemiche all’interno della maggioranza che hanno portato alcuni deputati a dichiarare di non sentirsene più parte, sono tutti fatti che dimostrano l’insostenibilità della proposta governativa e le incongruenze nell’azione del Ministro. Siamo giunti al paradosso di un Ministro che dichiara superato il testo in discussione, senza peraltro fornirne uno alternativo.
E’ d’altronde evidente il grande ruolo che le mobilitazioni di questi mesi hanno avuto nel portare in evidenza le drammatiche conseguenze di tale disegno per la sopravvivenza stessa dell’Università pubblica.
Un’università con meno professori e ricercatori non può essere di qualità, non può essere un’università per tutti e non serve allo sviluppo del Paese
Un’università a mezzo servizio, fatta da docenti part-time e da una pletora di figure precarie, non può fare ricerca e si condanna ad una didattica dequalificata
Un’università senza risorse per il diritto allo studio, senza un’adeguata rete di servizi per gli studenti, non può portare il numero e la qualità dei suoi laureati agli standard europei
Queste sono in sintesi le ragioni per cui ricercatori e professori, lettori e C.E.L. sciopereranno il 2 marzo prossimo
per l’intera giornata.
Invitiamo i precari, il personale tecnico ed amministrativo, gli studenti a partecipare massicciamente alle iniziative di mobilitazione che si terranno in tutti gli Atenei in concomitanza con lo sciopero.
ADU, ANDU, APU, CISAL-Universita', CISL-Universita', C\NRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Universita', SUN, UILPA-UR