COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi della Basilicata condivide lo spirito e i contenuti della mozione approvata all’unanimità dal Senato Accademico in contrasto al disegno di legge delega per la riforma dello stato giuridico della docenza universitaria.
Il Consiglio ritiene doveroso aggiungere che gli effetti negativi derivanti dall’approvazione di tale disegno di legge verrebbero ad aggiungersi ad una condizione del sistema universitario che è di estremo disagio e sofferenza e che vede già profonde differenziazioni tra le varie Università.
Il Consiglio di Amministrazione denuncia il rischio che il D.D.L. conduca definitivamente aduna “regionalizzazione" delle istituzioni universitarie con la conseguente perdita di "universalità ed internazionalità dell'intero sistema universitario".
Le Università Italiane hanno affrontato negli ultimi anni un processo di profonda trasformazione in una condizione finanziaria non solo inadeguata, ma resa assolutamente impraticabile da provvedimenti vessatori e difficilmente sostenibili. Tra questi, particolarmente rilevante é il trasferimento dei maggiori oneri stipendiali, derivanti da adeguamenti contrattuali o comunque automatici e di natura obbligatoria, sui bilanci degli Atenei. Nel caso specifico dell’Università degli Studi della Basilicata questi aumenti hanno inciso in modo rilevante.
E’ bene ribadire che tali maggiori oneri, conseguenza di scelte indipendenti ed estranee all’Università degli Studi della Basilicata, hanno comportato tagli anche a capitoli di spesa che rappresentano esigenze essenziali della vita di qualunque Ateneo: servizi agli studenti, borse di studio di dottorato, assegni di ricerca, Biblioteche, ecc.
L’impossibilità, non solo finanziaria per via del blocco delle assunzioni, di arrestare la costante emorragia di unità di personale, sia docente che tecnico amministrativo, ha nel frattempo comportato una contrazione delle risorse umane a fronte di un crescente aumento dei carichi di lavoro.
Il Consiglio di Amministrazione, quindi, nel mentre condivide e ribadisce le ragioni della mobilitazione degli Atenei, sottolinea l’estrema necessità di un pieno coinvolgimento delle istituzioni pubbliche presenti sul territorio per contrastare un disegno di complessivo impoverimento del sistema universitario e per rafforzare le strategie e i rapporti di collaborazione fra l'Ateneo e le istituzioni stesse.
Il Rettore
(Prof. Francesco Lelj Garolla Di Bard)