Qualcuno si sforza di credere che il Ministro è ora disposto a discutere su tutti i contenenuti del DDL, pur sapendo che lo stesso Ministro esprime questa sua disponibilità da ben un anno e mezzo, senza mai avere modificato i contenti del suo DDL.
A chiarire le reali intenzioni del Governo interviene, 'parallelamente' al Ministro, il suo Sottosegretario che conferma e difende senza alcuna ambiguità tutti i contenuti del DDL (v. qui sotto le sue dichiarazioni).
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... «Se mettere in piedi una protesta è atto legittimo e rientra nelle
dinamiche del confronto sindacale - commenta Stefano Caldoro,
sottosegretario al ministero dell'Istruzione - mi pare francamente un po'
eccessivo bloccare l'università per sette giorni. Più che un'azione tesa a
rivendicare un diritto, intepreto questo atteggiamento come contestazione
strettamente politica, legata a una visione reazionaria e "chiusa" del
mondo accademico, che non centra la sua attenzione sugli studenti ma sulla
necessità di mantenere certi equilibri. La nostra volontà è quella di
rovesciare la piramide della didattica in Italia, ribaltando il rapporto
numerico tra professori e ricercatori, oggi fissato in 40mila unità contro
20mila, semplificare l'accesso dei giovani con il sistema delle assunzioni
a tempo determinato» Pur senza intento dichiaratamente polemico, Caldoro
replica anche alle dichiarazioni del rettore: «Trombetti si schiera con i
ricercatori e sostiene che da venticinque anni aspettano di veder
riconosciuto il loro ruolo. Cosa hanno fatto in venticinque anni, mi
chiedo, per difendere le loro ragioni? E invece scendono in campo soltanto
adesso, proprio quando il governo riesce a offrirgli un salto di qualità.
Il nuovo sistema prevede l'assunzione a termine ma lascia inalterata la
posizione di chi già lavora con contratto a tempo indeterminato, anzi, la
migliora: ai ricercatori "stabili" viene attribuito il titolo di professore
e una riserva di posti del quindici per cento nei concorsi per associato». ...