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CRESCE LA PROTESTA NELL’ATENEO LUCANO.

A RISCHIO L’INIZIO DELL’ANNO ACCADEMICO?

Oltre 140 docenti dell’Università degli Studi della Basilicata hanno già aderito alla mozione dell’assemblea dei ricercatori del 21 settembre che chiede la sospensione della didattica, in segno di protesta contro la politica di tagli dei finanziamenti al sistema della ricerca pubblica e contro il decadimento complessivo del sistema di istruzione universitaria che trova nel DdL Moratti sullo stato giuridico della docenza universitaria un ulteriore elemento di accelerazione.

Alla protesta hanno sinora inoltre aderito le organizzazioni studentesche Sui generiseUniversity.net, la Sinistra Giovanile, le RSU del CNR dell’area di ricerca di Potenza, il consiglio di Facoltà di Ingegneria, mentre l’argomento é all’ordine del giorno dei Consigli di Facoltà di Scienze e Agraria nella giornata di mercoledì. Adesioni sono pervenute anche dal personale tecnico amministrativo e dai ricercatori precari dell’Università della Basilicata.

La protesta si inquadra nel più generale movimento che sta attraversando, in varia misura, tutte le università italiane, in molte delle quali la protesta ha rinviato l’inizio dell’anno accademico o ne mette in forse l’inizio. Tutte le organizzazioni sindacali e le associazioni della docenza universitaria hanno emesso un comunicato nazionale unitario a sostegno della mobilitazione.

E’ già convocata per giovedì mattina una assemblea di tutta la comunità universitaria, alle ore 9:45 presso l’aula 1 della Facoltà di Agraria, Campus di Macchia Romana, per decidere l’articolazione delle forme di lotta.
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