Il cosiddetto maxiemendamento del Governo alla Legge Finanziaria contiene alcune norme che pur in maniera limitata rappresentano un segnale significativo; a differenza di quanto avvenuto per altri settori, in particolare per quello della ricerca pubblica che viene abbandonato ad un destino di morte per inedia, sono state finalmente sbloccate le assunzioni di personale ed è previsto un incremento del Fondo di Finanziamento Ordinario di 300 Mln di Euro.
Si tratta ovviamente di ben poca cosa: è vero che l’aumento del FFO ammonta al 6.7%, ma ciò è solo l’1,7% in più di quanto fu previsto dalla scorsa Finanziaria che giustamente suscitò tante proteste. E’ con queste risorse che si affrontano le nuove assunzioni necessarie? I rinnovi contrattuali? Gli aumenti degli stipendi dovuti ai docenti? La riforma del 3+2?
Si tratta pur sempre di un risultato che, unitamente all’ulteriore slittamento della calendarizzazione del ddl Moratti fino al mese di gennaio, è stato ottenuto unicamente dalle lotte di questi mesi: ciò deve indurci tutti ad intensificare nel prossimo futuro la mobilitazione e la lotta per ottenere il ritiro del ddl Moratti, le risorse necessarie ad un significativo aumento di personale nelle università, di cui almeno 20000 giovani ricercatori, maggiori risorse per la ricerca ed il diritto allo studio.
Desta quindi molta perplessità il compiacimento acritico espresso dal Presidente della Crui rispetto all’emendamento proposto dal Governo e alle misure adottate per le Università.
Ci sembra poca cosa rispetto alle minacce di dimissioni, e di disobbedienza civile, soprattutto in relazione alla reale portata di questo provvedimento: non si tratta certamente di un’inversione di tendenza nelle politiche del Governo, ma solo del poco che le lotte di questi mesi sono riuscite a strappare ad un Governo insensibile e sordo. Non a caso le Università sono pur sempre indicate fra gli enti cui si applica il tetto di spesa complessivo del 2%, tetto che rischia quindi di incidere anche sulle voci che riguardano il costo del personale.Forse i Rettori non si sono accorti che l’autonomia universitaria è messa fortemente in discussione, visto che la programmazione triennale del fabbisogno di personale deve essere approvata dal Miur rispetto alle compatibilità di spesa con il FFO. Provvedimento molto simile a quello richiesto dal Ministro dell’Economia Tremonti nella primavera del 2003, per controllare il reclutamento negli Atenei e che fu allora giustamente respinta. La ministra quindi decide come si spenderà il FFO?
Siamo veramente preoccupati ed interdetti dalla posizione presa dalla Crui: primo perché lo scambio della Ministra è stato destinare a morte certa gli Enti di Ricerca, e mettere sotto tutela le Università. Secondo perché, se questo scarso finanziamentoe questo farraginoso meccanismo ha accontentato i Rettori, che ci dobbiamo aspettare in futuro?
Ci auguriamo che non si realizzino scambi impropri, e che continui con determinazione il comune rifiuto delle pessime ipotesi legislative in corso d’esame.
Siamo invece certi di una sola cosa: che la lotta paga e che quindi essa deve continuare e rafforzarsi nel prossimo futuro ed a questo fine devono impegnarsi tutti coloro che in questi mesi hanno dedicato ad essa una parte significativa delle proprie energie.
Ci rivediamo presto, Ministra.