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RSU
News
Newsletter quindicinale a
cura della Cgil Scuola
direttore responsabile
Ermanno Detti
Via L. Serra 31, 00153 Roma - 06
585480 - fax 06 58548434
per contatti
sos.rsu@cgilscuola.it |
n. 7 del 17 dicembre 2003 |
|
Grazie a
tutti |
Prima di tutto grazie
per la fiducia e la stima alla Cgil Scuola che questo
voto ha voluto sottolineare.
Grazie anche per
l’entusiasmo che il nostro piccolo “esercito” di
candidate e di candidati ha speso nella propria scuola,
contaminando tanti colleghi.
Grazie ancora alla
testardaggine spesa a ricordare, passo dopo passo, i
tanti rischi e pericoli che incombono sulla scuola e sul
futuro professionale delle persone che vi lavorano ogni
giorno, a partire dal tentativo di controllare
politicamente il personale.
Tanti lavoratori hanno
dato fiducia alla Cgil Scuola ed ai suoi candidati, e
noi siamo consapevoli che i voti ottenuti ci consegnano
responsabilità ed impegni che sapremo mantenere.
Il risultato conseguito
sottolinea infatti che nella scuola, lì dove le persone
lavorano, la contrattazione è diventata in pochi anni
uno strumento che garantisce democrazia, poiché ogni
lavoratore si sente “cittadino” della sua scuola con
pienezza di poteri: ha eletto le persone che lo
rappresenteranno in quel contesto e che discuteranno con
loro che cosa contrattare.
E’ sempre più evidente
che la contrattazione nella scuola dell’autonomia
permette di affrontare i problemi concreti che si
presentano con una organizzazione del lavoro sempre più
complessa.
Siamo sicuri che in
ogni scuola si potrà contare sull’impegno generoso delle
elette e degli eletti nelle liste della Cgil Scuola per
costruire contratti chiari, per garantire trasparenza
nelle scelte, per affermare il rispetto delle regole.
Così come ogni eletta e
ogni eletto potrà contare sul sostegno,
sull’informazione e sulla formazione che tutte le
strutture della Cgil Scuola garantiranno.
Se poi la Cgil Scuola
ha ricevuto così tanti voti anche perché si batte per
sostenere una scuola pubblica, di qualità, per tutti e
per ciascuno ribadiamo il nostro grazie, il nostro
impegno e la nostra inflessibilità nel difenderla.
Contateci!
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La Cgil
vince e avanza |
279.263 voti, 74.130
più della volta scorsa, 32,73%, il 6,36% in più rispetto
elezioni del 2000. In queste due cifre è racchiuso il
successo della Cgil Scuola nelle elezioni delle RSU che
si sono tenute il 9-10-11 dicembre. La Cisl Scuola
segue al 22,89%, confermando praticamente il risultato
della scorsa volta, così come la Uil Scuola al 12,86% (+
0,86%). Grazie al balzo in avanti della Cgil Scuola il
fronte confederale avanza dal 61% del 2000 al 68,5 di
oggi. E la Cgil dovrebbe avere oggi anche il primato
nella rappresentanza complessiva in categoria, detenuto
finora dalla Cisl Scuola grazie esclusivamente al più
alto numero di iscritti.
Perdono tutti gli
altri. Lo Snals perde il 2,24% e si attesta al 16,88%.
La corporativa Gilda è praticamente dimezzata al 6,15%.
I Cobas, come la galassia che li circonda (Unicobas, Cub),
perdono almeno un terzo del loro elettorato, e si
fermano al 4%. Per loro, sempre debolissimi sul piano
del tesseramento, la meta della rappresentatività, a
rischio persino per la Gilda, resta una chimera
irraggiungibile. L’Anquap, filiazione dell’Associazione
Nazionale Presidi, vero e proprio sindacato giallo
quindi, fallisce miseramente attestandosi al di sotto
del 2%. Senza storia gli altri sindacatini fermi tutti
insieme al di sotto del 2%.
Risultati
Scuole |
Elettori |
Totale |
Scrutinate |
% |
Aventi
Diritto |
Votanti |
% |
10812 |
10668 |
98.67 |
1074974 |
873918 |
81.30 |
|
Risultati
Nazionali + Estero (Elezione 2000 Fonte ARAN)
Lista |
Votazione
corrente |
Votazione
2000 |
Variazioni |
Voti |
Percentuale |
Voti |
Percentuale |
Voti |
Percentuale |
CGIL-Scuola |
279263 |
32.73 % |
205133 |
26.37 % |
74130 |
6.36 % |
CISL-Scuola |
195255 |
22.89 % |
176507 |
22.69 % |
18748 |
0,20 % |
UIL-Scuola |
109751 |
12.86 % |
93375 |
12.00 % |
16376 |
0.86 % |
SNALS |
143989 |
16.88 % |
148753 |
19.12 % |
-4764 |
-2.24 % |
GILDA |
52492 |
6.15 % |
88487 |
11.38 % |
-35995 |
-5.22 % |
COBAS |
34368 |
4.03 % |
44502 |
5.72 % |
-10134 |
-1.69 % |
UNICOBAS |
4594 |
0.54 % |
|
% |
|
% |
ANP-ANQUAP |
16393 |
1.92 % |
|
% |
|
% |
Altri |
17014 |
1.99 % |
21123 |
2.72 % |
-4109 |
-0.72 % |
|
Voti Validi |
854178 |
777880 |
|
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Alcune
chiavi di lettura dei risultati |
Svariate le chiavi di
lettura del risultato. Scontate quelle che già l’altra
volta avevano giustificato primato della Cgil Scuola:
valore dei candidati, attivismo dei quadri e degli
iscritti della Cgil, confederalità, storia e
rispettabilità della Cgil, il suo pluralismo interno, la
sua capacità organizzativa, che stavolta l’ha portata ad
avere liste in ben 9.957 scuole su un totale di 10.812
cioè ben il 92,09%.
Più attuali le
interpretazioni politiche legate al cambiamento del
contesto politico. L’altra volta non era mancato chi
maliziosamente adombrava il fatto che il
“ministerialismo” dei lavoratori della scuola aveva
premiato la Cgil ai tempi dell’Ulivo così come aveva
premiato la Cisl ai tempi della DC. Ma la Cgil ha
superato brillantemente la “svolta”.
L’atteggiamento
intransigente contro una politica scolastica che si
caratterizza in termini di reazione restauratrice fa
bene a tutti: un avanzamento del fronte confederale in
cui l’intransigenza della Cgil Scuola viene premiata
senza però indebolire Cisl Scuola e Uil Scuola è un
esito logico e naturale della manifestazione unitaria
del 29 novembre. Un insegnante su tre sta con la Cgil
Scuola, 7 su 10 con i confederali: il consenso
potenziale alla controriforma della Moratti non arriva
neppure al 10% nella categoria, se si tiene conto che
neppure lo Snals è a favore di ciò che bolle in pentola.
Siamo perciò di fronte alla più grossa e inequivocabile
sconfitta del Governo. Nonostante i miliardi di vecchie
lire spesi in propaganda, adesso la sua controriforma
della scuola la dovrebbe fare senza il consenso di chi
la dovrebbe applicare. E la scuola, si sa, è una
comunità, non un ufficio né una linea di montaggio.
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I lavoratori
scelgono la partecipazione |
E i lavoratori della
scuola questo lo hanno registrato: da una partecipazione
al voto pari all’81,3%,
esce una volontà di partecipazione dei
lavoratori alla gestione della comunità scolastica, in
grado di spezzare le velleità di militarizzazione della
categoria contenute nei disegni di legge sullo stato
giuridico che sopprimerebbe la contrattazione di scuola
e buona parte anche di quella nazionale. E chi, come la
Gilda, si è adagiato su questa scelta nell’illusione di
guadagnare spazio alla sua logica lobbistica, ne ha ben
a ragione fatto le spese. Così come le ha fatte chi ha
sottovalutato l’importanza delle RSU e del valore
politico del loro rinnovo, preferendo inseguire il
movimento, certo importante per agitare le questioni, ma
che non può sostituire quel “movimento quotidiano” che,
con l’impegno e la fatica di migliaia di attivisti,
tiene desto ogni giorno per 365 giorni all’anno il
rapporto con i lavoratori.
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La geografia
del voto |
In quasi i due terzi
delle province la Cgil Scuola è il primo sindacato (un
terzo circa nel 2000). Gilda (praticamente dimezzata dal
voto) e Cobas (circa un terzo della propria consistenza
elettorale in meno) che avevano il primato in 5 o 6
province non ne hanno più una e anche la Uil Scuola che
pure un certo aumento l'ha registrato, mantiene il
primato solo in 4 province di 10 che ne aveva (e in una
è a pari merito con la Cgil Scuola). In calo anche i
primati di Cisl e Snals (rispettivamente in 23 e 8
province).
La scorsa volta la Cgil
Scuola aveva un risultato molto omogeneo. Buono (era
già il primo sindacato) ma spalmato in maniera pressoché
omogenea sul territorio nazionale. Facevano eccezione
poche province sparse, dove il dato era più basso della
media nazionale (26%) e il Nord dove il dato era quasi
omogeneamente più alto (30% e oltre).
Oggi il dato è
notevolmente più alto e le punte di eccellenza si
estendono in maniera quasi omogenea alla Toscana e a
parecchie province del Sud e delle Isole. Il dato appare
anche più sgranato: In Piemonte, Liguria, Emilia,
Friuli,Veneto, Toscana, ma anche in Sardegna e Molise
si attestano i risultati più alti, mentre Puglia,
Basilicata sono su dati medi. Forti le aree urbane
(Genova, Torino, Milano, Roma e anche Napoli). Più
deboli alcune aree del Centro-Sud, della Sicilia e
dell'alta Lombardia.
Uno sgranamento però a
crescere, non a calare. Tranne eccezioni che si contano
sulle dita di una mano, la Cgil Scuola cresce ovunque.
Più significativo
l'effetto sugli altri grandi sindacati: la Cisl Scuola,
che mantiene i voti dell'altra volta, rivela i suoi
assetti di forza nel Centro Nord e assai meno nel Sud.
Ha il suo punto più debole nel centro Italia fra Lazio
(con l'eccezione di Latina) e Abruzzo.
Lo Snals che ha oggi
una consistenza media pressoché pari alla metà della
Cgil Scuola ha i suoi punti di forza sostanzialmente in
tre grosse aree ben delimitate: a cavallo tra Veneto e
Lombardia, nel centro Italia, e nel profondo Sud
rappresentato dalla zona Campano-Appulo-Lucana e in
alcune piccole "isole": le Alpi Marittime, il Carso, la
Sicilia Orientale (dove però risulta molto indebolito
rispetto alla volta scorsa).
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