Elezioni RSU

votazioni 9 – 10 – 11 dicembre 2003

 
 
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RSU News
Newsletter quindicinale a cura della Cgil Scuola
direttore responsabile Ermanno Detti  
Via L. Serra 31, 00153 Roma - 06 585480 - fax 06 58548434
per contatti sos.rsu@cgilscuola.it

n. 7 del 17 dicembre 2003
 

Elezioni Rsu: straordinario risultato della Cgil Scuola
 

Grazie a tutti

Prima di tutto grazie per la fiducia e la stima  alla Cgil Scuola che questo voto ha voluto sottolineare.

Grazie anche per l’entusiasmo che il nostro piccolo “esercito” di candidate e di candidati ha speso nella propria scuola, contaminando tanti colleghi.

Grazie ancora alla testardaggine spesa a ricordare, passo dopo passo, i tanti rischi e pericoli che incombono sulla scuola e sul futuro professionale delle persone che vi lavorano ogni giorno,  a partire dal tentativo di controllare politicamente il personale.

Tanti lavoratori hanno dato fiducia alla Cgil Scuola ed ai suoi candidati, e noi siamo consapevoli che i voti ottenuti ci consegnano responsabilità ed impegni che sapremo mantenere.

Il risultato conseguito sottolinea infatti che nella scuola, lì dove le persone lavorano, la contrattazione è diventata in pochi anni uno strumento che garantisce democrazia, poiché ogni lavoratore si sente “cittadino” della sua scuola con pienezza di poteri: ha eletto le persone che lo rappresenteranno in quel contesto e che discuteranno con loro che cosa contrattare.

E’ sempre più evidente che la contrattazione nella scuola dell’autonomia permette di affrontare i problemi concreti che si presentano con una organizzazione del lavoro sempre più complessa.

Siamo sicuri che in ogni scuola si potrà contare sull’impegno generoso delle elette e degli eletti nelle liste della Cgil Scuola per costruire contratti chiari, per garantire trasparenza nelle scelte, per affermare il  rispetto delle regole.

Così come ogni eletta e ogni eletto potrà contare sul sostegno, sull’informazione e sulla formazione che tutte le strutture della  Cgil Scuola garantiranno.

Se poi la Cgil Scuola ha ricevuto così tanti voti anche perché si batte per sostenere una scuola pubblica, di qualità, per tutti e per ciascuno ribadiamo il nostro grazie, il nostro impegno e la nostra inflessibilità nel difenderla. Contateci!

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La Cgil vince e avanza

279.263 voti, 74.130 più della volta scorsa, 32,73%, il 6,36% in più rispetto elezioni del 2000. In queste due cifre è racchiuso il successo della Cgil Scuola nelle elezioni delle RSU che si sono tenute il 9-10-11 dicembre.  La Cisl Scuola segue al 22,89%, confermando praticamente il risultato della scorsa volta, così come la Uil Scuola al 12,86% (+ 0,86%). Grazie al balzo in avanti della Cgil Scuola il fronte confederale avanza dal 61% del 2000 al 68,5 di oggi. E la Cgil dovrebbe avere oggi anche il primato nella rappresentanza complessiva in categoria, detenuto finora dalla Cisl Scuola grazie esclusivamente al più alto numero di iscritti.

Perdono tutti gli altri. Lo Snals perde il  2,24% e si attesta al 16,88%. La corporativa Gilda è praticamente dimezzata al 6,15%. I Cobas, come la galassia che li circonda (Unicobas, Cub), perdono almeno un terzo del loro elettorato, e si fermano al 4%. Per loro, sempre debolissimi sul piano del tesseramento, la meta della rappresentatività, a rischio persino per la Gilda, resta una chimera irraggiungibile. L’Anquap, filiazione dell’Associazione Nazionale Presidi, vero e proprio sindacato giallo quindi, fallisce miseramente attestandosi al di sotto del 2%. Senza storia gli altri sindacatini fermi tutti insieme al di sotto del 2%.  

Risultati

Scuole

Elettori
Totale Scrutinate % Aventi Diritto Votanti %
10812 10668 98.67 1074974 873918 81.30
 
Risultati Nazionali + Estero (Elezione 2000 Fonte ARAN) 
Lista Votazione corrente Votazione 2000 Variazioni

Voti

Percentuale Voti Percentuale Voti Percentuale
CGIL-Scuola 279263 32.73 % 205133 26.37 % 74130 6.36 %
CISL-Scuola 195255 22.89 % 176507 22.69 % 18748 0,20 %
UIL-Scuola 109751 12.86 % 93375 12.00 % 16376 0.86 %
SNALS 143989 16.88 % 148753 19.12 % -4764 -2.24 %
GILDA 52492 6.15 % 88487 11.38 % -35995 -5.22 %
COBAS 34368 4.03 % 44502 5.72 % -10134 -1.69 %
UNICOBAS 4594 0.54 %   %   %
ANP-ANQUAP 16393 1.92 %   %   %
Altri 17014 1.99 %

21123

2.72 %

-4109

 -0.72 %

Voti Validi

854178

777880

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Alcune chiavi di lettura dei risultati

Svariate le chiavi di lettura del risultato. Scontate quelle che già l’altra volta avevano giustificato  primato della Cgil Scuola: valore dei candidati, attivismo dei quadri e degli iscritti della Cgil, confederalità, storia e rispettabilità della Cgil, il suo pluralismo interno, la sua capacità organizzativa, che stavolta l’ha portata ad avere liste in ben 9.957 scuole su un totale  di 10.812 cioè ben il 92,09%.

Più attuali le interpretazioni politiche legate al cambiamento del contesto politico. L’altra volta non era mancato chi maliziosamente adombrava il fatto che il “ministerialismo” dei lavoratori della scuola aveva premiato la Cgil ai tempi dell’Ulivo così come aveva premiato la Cisl ai tempi della DC. Ma la Cgil ha superato brillantemente la “svolta”.

L’atteggiamento intransigente contro una politica scolastica che si caratterizza in termini di reazione restauratrice fa bene a tutti: un avanzamento del fronte confederale in cui l’intransigenza della Cgil Scuola viene premiata senza però indebolire Cisl Scuola e Uil Scuola è un esito logico e naturale della manifestazione unitaria del 29 novembre. Un insegnante su tre sta con la Cgil Scuola, 7 su 10 con i confederali: il consenso potenziale alla controriforma della Moratti non arriva neppure al 10% nella categoria, se si tiene conto che neppure lo Snals è a favore di ciò che bolle in pentola. Siamo perciò di fronte alla più grossa e inequivocabile sconfitta del Governo. Nonostante i miliardi di vecchie lire spesi in propaganda, adesso la sua controriforma della scuola la dovrebbe fare senza il consenso di chi la dovrebbe applicare. E la scuola, si sa, è una comunità, non un ufficio né una linea di montaggio.

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I lavoratori scelgono la partecipazione 

E i lavoratori della scuola questo lo hanno registrato: da una partecipazione al voto pari all’81,3%, esce una volontà di partecipazione dei lavoratori alla gestione della comunità scolastica, in grado di spezzare le velleità di militarizzazione della categoria contenute nei disegni di legge sullo stato giuridico che sopprimerebbe la contrattazione di scuola e buona parte anche di quella nazionale. E chi, come la Gilda, si è adagiato su questa scelta nell’illusione di guadagnare spazio alla sua logica lobbistica, ne ha ben a ragione fatto le spese. Così come le ha fatte chi ha sottovalutato l’importanza delle RSU e del valore politico del loro rinnovo, preferendo inseguire il movimento, certo importante per agitare le questioni, ma che non può sostituire quel  “movimento quotidiano” che, con l’impegno e la fatica di migliaia di attivisti, tiene desto ogni giorno per 365 giorni all’anno  il rapporto con i lavoratori.

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La geografia del voto

In quasi i due terzi delle province la Cgil Scuola è il primo sindacato (un terzo circa nel 2000). Gilda (praticamente dimezzata dal voto) e Cobas (circa un terzo della propria consistenza elettorale in meno) che avevano il primato in 5 o 6 province non ne hanno più una e anche la Uil Scuola che pure un certo aumento l'ha registrato, mantiene il primato solo in 4  province di 10 che ne aveva (e in una è a pari merito con la Cgil Scuola).  In calo anche  i primati di Cisl e Snals (rispettivamente in 23 e 8 province).

La scorsa volta la Cgil Scuola aveva un risultato molto omogeneo. Buono  (era già il primo sindacato) ma spalmato in maniera pressoché omogenea sul territorio nazionale. Facevano eccezione poche province sparse, dove il dato era più basso della media nazionale (26%) e il Nord dove il dato era quasi omogeneamente più alto (30% e oltre).

Oggi il dato è notevolmente più alto e le punte di eccellenza si estendono in maniera quasi omogenea alla Toscana e a parecchie province del Sud e delle Isole. Il dato appare anche più sgranato:  In Piemonte, Liguria, Emilia, Friuli,Veneto, Toscana, ma anche in  Sardegna e Molise si attestano i risultati più alti, mentre Puglia, Basilicata sono su dati medi. Forti le aree urbane (Genova, Torino, Milano, Roma e anche Napoli). Più deboli alcune aree del Centro-Sud, della Sicilia e dell'alta Lombardia.

Uno sgranamento però a crescere, non a calare. Tranne eccezioni che si contano sulle dita di una mano, la Cgil Scuola cresce ovunque.

Più significativo l'effetto sugli altri grandi sindacati: la Cisl Scuola, che mantiene i voti dell'altra volta, rivela i suoi assetti di forza nel Centro Nord e assai meno nel Sud. Ha il suo punto più debole nel centro Italia fra Lazio (con l'eccezione di Latina) e Abruzzo.

Lo Snals che ha oggi una consistenza media pressoché pari alla metà della Cgil Scuola ha i suoi punti di forza sostanzialmente in tre grosse aree ben delimitate: a cavallo tra Veneto e Lombardia,  nel centro Italia, e nel profondo Sud rappresentato dalla zona Campano-Appulo-Lucana e in alcune piccole "isole": le Alpi Marittime, il Carso, la Sicilia Orientale (dove però risulta molto indebolito rispetto alla volta scorsa). 

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