Obblighi di lavoro dei docenti nel periodo di sospensione delle lezioni

Il Dirigente scolastico sostiene che a giugno, terminate le lezioni, gli insegnanti devono comunque andare a scuola perché sono in servizio fino al 30 giugno, lo dice una circolare. Al massimo è disponibile a "farci uno sconto" lasciandoci a casa dopo il 25 giugno.

Da quasi una decina d'anni il nostro rapporto di lavoro non è più regolato da leggi e circolari ma dal contratto nazionale di lavoro, come per i dipendenti delle aziende private.
Gli obblighi di lavoro del personale docente sono, quindi, disciplinati dagli articoli 26 e 27 del CCNL 2002-2005: sono costituiti da attività di insegnamento e da attività funzionali alla prestazione di insegnamento (art. 26, comma 4).

Il Dirigente scolastico, prima dell’inizio delle lezioni, deve predisporre il piano delle attività, comprendente insegnamento e non insegnamento; il piano deve essere approvato dal Collegio dei docenti (art. 26, comma 4).

Le attività di insegnamento sono ovviamente quelle svolte con gli alunni: 25 ore settimanali nella scuola dell'infanzia, 22 ore nella scuola primaria, 18 ore nella scuola secondaria (art. 26, comma 5).

Le attività funzionali all’insegnamento sono:

adempimenti individuali, dovuti e non quantificati: preparazione delle lezioni, correzione degli elaborati, rapporti individuali con le famiglie (art. 27, comma 2)
collegio dei docenti, compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini e sull'andamento delle attività educative: 40 ore annue (art. 27, comma 3, lett. a)
consigli di classe/interclasse/intersezione: di massima non superiore a 40 ore annue (art. 27, comma 3, lett. b)
scrutini ed esami, per tutto il tempo che serve (art. 27, comma 3, lett. c)
5 minuti prima dell’inizio delle lezioni, il tempo necessario per assistere all’uscita degli alunni (art. 27, comma 5).
Questi sono gli obblighi di lavoro; nessun docente è tenuto a prestare servizio per attività che esulano dalle precedenti. Eventuali altre attività devono essere previste nel POF e retribuite con il fondo d’istituto; l’adesione è ovviamente volontaria.

Di conseguenza l’interpretazione del Dirigente scolastico non è corretta, infatti:

TOPTOPTOP