Rinnovo del contratto
Il Direttivo della CGIL Scuola
guarda con preoccupazione allo stato della trattativa
Il CDN della CGIL scuola, riunito a Roma il 29 e 30 aprile 2003,
ha valutato con preoccupazione la fase politica e sindacale
relativa al rinnovo del contratto, scaduto ormai da 17 mesi.
La bozza di articolato posta alla base del confronto dall’Aran, su
mandato del Governo, sostiene un progetto di scuola che nega
l’Autonomia scolastica conseguentemente alle politiche
scolastiche finora attuate e alla strategia generale di
stravolgimento del quadro di garanzie e tutele che il nostro paese
si è dato.
L’articolato proposto:
-
cancella il ruolo delle RSU di scuola, nega la contrattazione
dell’organizzazione del lavoro e del modello organizzativo;
-
rende incerti e meno esigibili i diritti fondamentali dei
lavoratori ridimensionandone le conquiste acquisite con i
precedenti contratti;
-
propone un modello di professioni e di lavori nel quale
funzioni, competenze e articolazioni professionali del personale
docente e ATA sono imposte gerarchicamente;
-
prefigura per i docenti premi retributivi in relazione al
rendimento scolastico degli alunni, provocando tutte quelle
distorsioni che derivano da una inaccettabile semplificazione
della complessità dei processi e delle dinamiche
dell’apprendimento;
-
disegna un modello competitivo di scuola destinato ad aumentare
le disuguaglianze sociali e territoriali;
-
impone un ruolo della dirigenza scolastica che limita
pesantemente l’autonomia professionale del collegio dei docenti
e contemporaneamente la inserisce in un disegno neocentralistico
a cui risulta funzionale.
In questo quadro le risorse per gl’interventi salariali restano
incerte e inadeguate per le esigenze di riconoscimento e
valorizzazione delle diverse professionalità.
Siamo di fronte a contenuti inaccettabili che svelano la volontà
del Governo d’impedire la chiusura contrattuale dei lavoratori
della scuola. La risposta unitaria dei sindacati, che hanno
respinto in blocco la bozza di articolato, pone la condizione di
un cambiamento radicale di queste proposte alla ripresa della
trattativa.
Devono essere ampliati i livelli contrattuali già acquisiti per
garantire la scuola dell’autonoma, la collegialità e il ruolo
contrattuale delle RSU di scuola, i diritti dei lavoratori
precari, le risorse necessarie al recupero salariale dei livelli
d’inflazione e alla valorizzazione professionale dei lavoratori
docenti e ATA.
Il CDN denuncia il gravissimo tentativo del governo di vanificare
la contrattazione con proposte inaccettabili che rappresentano
ostacoli che si sommano alle oggettive difficoltà del quadro
politico generale: la fine dell’anno scolastico; le prossime
scadenze elettorali; l’attuazione del processo di contro riforma;
il tentativo del governo di legificare il rapporto di lavoro degli
insegnanti annullando il ruolo della contrattazione.
Il CDN della CGIL scuola ritiene fondamentale attivare iniziative
unitarie di mobilitazione per la rapida conclusione della vertenza
contrattuale, obiettivo prioritario dei lavoratori della scuola.
A questo fine impegna tutte le strutture a sostenere con forza
l’iniziativa dei “tre giorni di informazione e mobilitazione”
indetta unitariamente a sostegno di una rapida e positiva
conclusione della trattativa.
Il CDN impegna, inoltre, le strutture a proseguire la
mobilitazione con una vasta campagna unitaria d’informazione e
discussione tra i lavoratori sulla situazione contrattuale.
Il CDN, infine, ritenendo che la rapida chiusura del contratto sia
un obiettivo irrinunciabile per battere il disegno destabilizzante
del Governo che vuole impedire la chiusura positiva della vertenza
contrattuale, nel caso della conferma delle posizioni assunte dal
Governo alla ripresa della trattativa, impegna la Segreteria
nazionale ad assumere iniziative di mobilitazione generali e
unitarie. |