Da oggi un milione di lavoratori della scuola ha un buon contratto
Comunicato stampa di Enrico Panini
 

Da oggi, finalmente, i lavoratori della scuola hanno un buon contratto di lavoro.

Questo risultato arriva dopo sei lunghi mesi di trattativa, uno sciopero generale, diverse iniziative di mobilitazione messe in campo in questi mesi. 

Mobilitazione e lotta si sono rese necessarie per sbloccare una situazione molto difficile e piena di ostacoli, caratterizzata da tentativi di ogni genere tesi a condizionare pesantemente ed in modo negativo le soluzioni contrattuali o a mettere in pericolo la possibilità stessa di chiudere la contrattazione.

Questi tentativi sono stati messi in campo, con pervicacia, fino a pochi minuti prima della sottoscrizione definitiva. 

L’azione della Cgil Scuola e delle altre organizzazioni sindacali ha consentito di acquisire risultati importanti e significativi per i lavoratori. 

Il contratto conferma, pur in mezzo a tante difficoltà, un processo di valorizzazione del lavoro nella scuola statale e ribadisce, mediante scelte contrattuali innovative, che i valori della scuola pubblica si basano sulla cooperazione, sul coinvolgimento, sulla responsabilità. 

In sintesi i principali punti sui quali abbiamo trovato l’intesa con l’Aran sono i seguenti:

  • 147 euro di aumento medio mensile a regime per gli insegnanti
  • 93 euro di aumento medio mensile a regime per gli ata
  • incrementate le retribuzioni accessorie
  • potenziato il funzionamento delle scuole autonome per dare opportunità migliori al lavoro di docenti e ata
  • snellite e semplificate alcune centinaia di norme per rendere più trasparente le regole che riguardano il rapporto di lavoro
  • rese più veloci le modalità per far avere alle scuole le risorse utili per retribuire l’attività;
  • mantenuta e valorizzata la struttura della contrattazione e difesi i diritti del personale.

Nei prossimi giorni avvieremo la consultazione unitaria che, con migliaia di assemblee, raggiungerà oltre 10.000 luoghi di lavoro per illustrare e discutere i risultati raggiunti. 

Contemporaneamente crescerà la nostra iniziativa per difendere la scuola pubblica, per bloccare la riduzione degli organici ed i pesanti interventi sulle cattedre, per imporre una politica verso i lavoratori precari.

 Roma, 16 maggio 2003

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