Circolare
Ministeriale 7 agosto 1996, n. 492
Oggetto:
Interventi didattici ed educativi integrativi nella fase iniziale
dell'anno scolastico 1996/97. Indicazioni operative
L'anno scolastico 1996-97 è il
terzo in cui le scuole sono tenute ad organizzare interventi
didattici ed educativi integrativi in favore degli studenti il cui
profilo risulti insufficiente. Al termine di esso è prevista una
relazione al Parlamento sui risultati di tale innovazione, anche
ai fini di possibili modifiche della disciplina.
L'esperienza maturata nelle
scuole ha messo in luce l'esistenza di difficoltà e limiti ma
anche, nel contempo, una ricchezza d'impegno e di iniziative
suscitate proprio dagli accresciuti spazi di flessibilità e di
autonomia offerti dalla nuova disciplina e da quella -ad essa
correlata- sul calendario scolastico.
Soprattutto va segnalata una più
diffusa consapevolezza in ordine al fatto che l'insuccesso chiama
in causa le motivazioni di fondo degli studenti nei confronti
della scuola e dello studio.
Ne discende che per un'efficace
azione di contrasto non sono sufficienti semplici iniziative
"aggiuntive" ma occorre ripensare l'intera programmazione
didattica ed educativa -comprensiva dell'offerta formativa
aggiuntiva- secondo i concreti bisogni di una didattica
differenziata che tenga conto delle esigenze di recupero come di
quelle di approfondimento.
In tale prospettiva si muovono
gli interventi strutturali di riforma illustrati di recente in
Parlamento che, per quanto riguarda la materia in esame,
presuppongono la sostituzione dei "corsi di recupero" con una più
ampia strategia di individualizzazione dell'insegnamento e di
verifica periodica dell'apprendimento, da realizzarsi nei
confronti di tutti gli studenti -e non solo di quelli in
difficoltà- nell'ambito di un organico sistema di debiti e crediti
formativi, correlati ad un quadro di "saperi minimi" per ogni
disciplina.
In particolare l'auspicata
approvazione da parte del Parlamento del disegno di legge
sull'autonomia scolastica, fondata essenzialmente sull'autonomia
didattica, favorirà la scelta libera e programmata di metodologie,
strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, come
espressione della libertà progettuale di ciascun istituto, nel
rispetto degli obiettivi formativi generali -da definire in sede
di revisione dei piani di studio- e del monte orario complessivo
previsto per ciascun curricolo e ciascuna disciplina nonché sulla
base di un nuovo sistema di valutazione da articolare in
attuazione della legge sull'autonomia. Il prossimo anno si
configura pertanto come momento di transizione verso nuovi modelli
organizzativi del servizio scolastico. In tale fase, le scuole
conformeranno la propria azione alle norme attualmente in vigore,
utilizzando peraltro gli spazi di autonomia già disponibili per
orientarla secondo le linee di indirizzo sopra ricordate.
Si ritiene quindi utile, anche
per venire incontro a numerose sollecitazioni provenienti dalle
scuole stesse, fornire le seguenti indicazioni operative per gli
interventi da attuare nella fase iniziale del prossimo anno
scolastico:
1. Le scuole hanno piena
autonomia per quanto riguarda la scelta degli strumenti attraverso
i quali promuovere il recupero del profitto. A titolo
esemplificativo, ma non esaustivo, si richiamano in proposito le
indicazioni a suo tempo fornite al riguardo. Si sottolinea la
possibilità di una scansione flessibile delle lezioni -anche
diversa da quella settimanale- prevista dalla nuova disciplina sul
calendario scolastico. Va peraltro ricordato che, se la scelta
degli interventi didattici ed educativi da realizzare è libera, lo
svolgimento di tali interventi costituisce invece un preciso
obbligo di legge ove ne vengano accertati i presupposti. Si
precisa altresì che la legge pone lo svolgimento di tali attività
a carico dei docenti dell'istituto, secondo criteri e modalità
stabiliti dagli stessi organi dell'istituto, nell'ambito di quanto
previsto dallo specifico accordo contrattuale trasmesso con C.M.
23 dicembre 1995 n. 377. A titolo meramente esemplificativo si
indicano di seguito alcuni dei modelli più diffusamente
sperimentati nel decorso anno scolastico, in relazione ai quali
gli uffici centrali dell'amministrazione avvieranno, nell'ambito
del piano nazionale di aggiornamento, iniziative di informazione,
formazione e diffusione di materiali:
a) realizzazione degli interventi
di recupero nei giorni antecedenti l'inizio delle lezioni;
b) svolgimento dell'attività
integrativa in orario aggiuntivo;
c) integrazione dell'attività di
recupero e di quella di approfondimento nell'orario curricolare
anche attraverso il modello delle classi aperte e una scansione
flessibile delle lezioni diversa da quella settimanale;
d) attivazione della "pausa
didattica" con la quale si segna il passo nello sviluppo del
programma favorendo il recupero ed il consolidamento delle
conoscenze;
e) destinazione aggiuntiva di un
congruo numero di giorni, oltre i 200 di effettive lezioni e
previa interruzione dell'ordinaria attività didattica, per lo
svolgimento di interventi didattici ed educativi integrativi
mirati, destinati agli studenti il cui profitto risulti
insufficiente;
f) riduzione della unità oraria
della lezione con la conseguente utilizzazione degli spazi orari
residui in favore di interventi integrativi, in analogia a quanto
previsto, per le attività sperimentali, dall'art. 41, comma 4, del
C.C.N.L. per il comparto scuola;
g) organizzazione dell'attività
di recupero per gruppi di alunni assistiti anche da allievi scelti
quali tutori dei gruppi medesimi.
2. Tutte le deliberazioni assunte
in merito dai competenti organi di governo delle istituzioni
scolastiche nella fase conclusiva dell'anno scolastico 1995-96 e
portate a conoscenza degli interessati vanno mantenute, come
preciso segnale di serietà organizzativa e di continuità educativa
e come primo elemento visibile di un costituendo contratto
formativo con l'utenza.
3. Le scuole che non avessero
ancora deliberato e/o portato a conoscenza degli interessati un
piano di interventi per la fase iniziale del prossimo anno
scolastico sono tenute ad attivarsi in merito fin dai primi giorni
del prossimo mese di settembre, nel quadro dell'ordinaria attività
di programmazione annuale.
4. Nel quadro di tale piano,
attenta valutazione andrà dedicata alla gestione del debito
formativo emergente dagli scrutini finali dell'anno scolastico
precedente. Dovrà essere compiuto ogni ragionevole sforzo perché
tale debito sia colmato entro la prima metà dell'anno. A tal fine
gli interventi programmati per i singoli studenti prenderanno in
considerazione sia i ritardi di preparazione relativi all'anno in
corso che quelli preesistenti. E' appena il caso di ricordare che
gli studenti in favore dei quali tali iniziative siano state
organizzate sono tenuti a seguirle.
5. In aggiunta ai fondi già
stanziati per finanziare le attività in questione per l'esercizio
1996 e di quelli, presumibilmente di corrispondente importo, che
saranno stanziati per l'esercizio 1997, gli interventi didattici
ed educativi integrativi potranno avvalersi -nella loro accezione
più ampia di azioni mirate al recupero ed al sostegno dei giovani
in formazione- anche delle risorse finanziarie e professionali che
residuino dagli stanziamenti degli anni precedenti per le
iniziative di educazione alla salute e di prevenzione della
dispersione scolastica ovvero di quelle che saranno assegnate al
medesimo titolo nel corso del corrente esercizio finanziario.
6. Ad integrazione e
coordinamento delle indicazioni fornite in passato circa le
attività che devono caratterizzare la prima fase dell'anno
scolastico - programmazione, recupero, accoglienza, orientamento,
definizione all'inizio dell'anno scolastico di un "contratto
formativo" con ciascuno studente da verificarsi poi in corso
d'anno - si segnala l'opportunità di dedicare il mese di settembre
ad una progressiva integrazione di tutti gli studenti nel lavoro
didattico, organizzando, unitamente allo svolgimento dei contenuti
del programma, attività mirate (ed eventualmente differenziate)
secondo le situazioni ed i bisogni formativi.
7. Parallelamente alle iniziative
autonomamente adottate dalle scuole -che saranno monitorate ed
accreditate per la loro idoneità a perseguire i risultati fissati
è intendimento di questo Ministero avviare lo studio e la
sperimentazione di forme particolari di organizzazione della
didattica, funzionali al recupero del profitto ed alla prevenzione
della dispersione. Tale sperimentazione anticiperà alcune
soluzioni ipotizzabili con l'introduzione dell'autonomia, come
sopra indicata, tra le quali quella di un sistema di debiti
formativi capaci di consentire all'alunno di colmare le carenze
accertate nel successivo anno scolastico, attraverso iniziative
aggiuntive e verifiche formali puntualmente programmate. Si darà
successivamente adeguata informazione in merito ai modelli
sperimentati e allo loro concreta efficacia. |