Il tuo browser non supporta i fogli di stile!!!

Per una visione perfetta del sito ti consigliamo di aggiornarlo

IFTS - PON scuola

di Camilla Bernabei

Le scuole impegnate nelle attività dei PON e IFTS al fine di una corretta e trasparente procedura devono tener presente alcune norme che vanno rispettate, che qui brevemente ricordiamo:

  1. Il regolamento di contabilità delle istituzioni scolastiche D.I. 44/01, all'art.33, comma 2, lettera h), prevede che il Consiglio di Istituto debba stabilire i criteri per la "partecipazione a progetti internazionali", quindi in quanto finanziati dal fondo sociale Europeo i progetti in discussione.
  2. Lo stesso articolo 33, al comma 1, lettera g) prevede che il C.d.I. approvi specificatamente "la partecipazione della scuola ad iniziative che comportino il coinvolgimento di agenzie, enti, università, soggetti pubblici o privati"
  3. L’articolo 40 relativo alle procedure per i contratti d’opera prevede che il consiglio d’istituto, sentito il collegio dei docenti, definisca le procedure e i criteri di scelta del contraente, al fine di garantire la qualità della prestazione.

Da tale contesto normativo si evince che, preliminarmente, il consiglio debba stabilire criteri e modalità di presentazione dei progetti europei e, successivamente, sia chiamato, in caso di approvazione del progetto da parte degli enti preposti, a deliberare la relativa costituzione formale dell'associazione temporanea di scopo con agenzie, enti, università, soggetti pubblici o privati. Successivamente il consiglio d’istituto, sentito il collegio dei docenti, fissa i criteri e le procedure per le stipule dei contratti al fine di garantire il massimo della qualità per la prestazione richiesta, ma anche la trasparenza necessaria.

L’utilizzo dei locali scolastici

Inoltre il C.I., in base ai decreti delegati, delibera l’utilizzo dei locali scolastici da parte di esterni. Infatti, anche, se la proprietà degli edifici scolastici è quasi sempre degli Enti Locali, l’utilizzo dei locali, come l’apertura e la chiusura degli stessi, rientra nella esclusiva competenza del C.I.

Il problema dell’utilizzo dei docenti interni

I docenti interni specie se a tempo pieno o con orario superiore al 50% hanno il dovere di esclusività della prestazione lavorativa nei confronti della scuola da cui dipendono. Le eccezioni a questa regola sono pochissime; pertanto per poter essere impegnati nei suddetti corsi la prestazione è compatibile solo se gestita all’interno del rapporto di lavoro secondo le regole previste dal Ccnl in materia di accesso al fondo, organizzazione del lavoro, ecc.(Ccnl art6 e art 83)
Nel caso in cui l’utilizzo riguardi il docente di un’altra scuola è necessaria l’autorizzazione del Dirigente Scolastico dove si è titolari. A questo proposito il Ccnl prevede un articolo specifico che si chiama “collaborazioni plurime con altre scuole” .

Il ruolo del collegio dei docenti

I progetti, sia IFTS che PON,sono definiti come ampliamento dell’offerta formativa. Vanno quindi inseriti nel POF della scuola e devono prevedere tutte le procedure degli altri progetti previsti dalla scuola. Nella normativa inerente al programma operativo nazionale 2000/06, per esempio, è esplicitamente dichiarato che l’attuazione del progetto deve prevedere tutti i passaggi agli organismi scolastici formalmente competenti (collegio dei docenti, consiglio d’istituto, ecc)
Inoltre viene dichiarato che il personale docente deve essere individuato per almeno il 50% proveniente dal mondo del lavoro con provata esperienza maturata per almeno 5anni.
Tale personale deve essere individuato ai sensi del già citato art40 del D.I 44/01, ma per il restante personale docente individuato nella scuola stessa deve essere applicata la normativa vigente per il personale interno.

Il ruolo delle RSU e il contratto di scuola

Per quanto riguarda infine l'informazione alle RSU, visto che il progetto stesso prevede nel suo sviluppo l'indicazione dei criteri di scelta dei docenti (è obbligatorio allegare i curriculum dei partecipanti) e gli importi lordi orari di tutte le attività, rientrando tali progetti nell'attività negoziale di cui al titolo IV, art. 56, D.I. 44/01, le RSU hanno diritto, ove richiesto, di ricevere ogni documentazione ai sensi dell'art. 35 del decreto medesimo che fa riferimento alla legge sulla trasparenza e al diritto di accesso agli atti.

Il CCNL nell’art.83 comma 3 dichiara che il fondo è alimentato ……”da tutte le somme introitate dall’istituto scolastico finalizzate a compensare le prestazioni aggiuntive del personale, ivi comprese quelle derivanti da risorse dell’U.E”…..quindi l’ individuazione e l’utilizzo del personale impegnato in tali attività rientrano nelle materie di contrattazione integrativa e di informazione per le RSU ai sensi dell’art.6 del citato contratto
Spesso però l’organizzazione di questi corsi comporta un aggravio di lavoro per gli ata a cui viene richiesta una turnazione o una flessibilità d’orario diversa da quella ordinaria, (art. 50 del Ccnl) per poter garantire l’apertura dei locali scolastici e il funzionamento dei laboratori. In quest’ultimo caso sia criteri di organizzazione del lavoro sia gli eventuali compensi (art. 86 lettera d e J del Ccnl) sono oggetto di contrattazione integrativa tra DS e Rsu.

TOPTOPTOP