Camera dei Deputati

Seduta del 19 novembre

Interrogazione e risposta del Ministro Moratti

 

(Sezione 5 - Problemi occupazionali degli addetti alle pulizie nelle scuole)

LOIERO, SQUEGLIA, MOLINARI, BURTONE e MEDURI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
circa 16.000 addetti alle pulizie impiegati in 2300 scuole, per oltre l'85 per cento concentrati nel Sud, rischiano a partire dal 1o gennaio 2003 di perdere il posto di lavoro per la mancata previsione nel disegno di legge finanziaria per il 2003 dei finanziamenti necessari per la copertura dei relativi contratti d'appalto;
questi lavoratori fanno parte della platea degli ex lavoratori socialmente utili (Lsu), inseriti nei piani di stabilizzazione mediante convenzione quinquennale sottoscritta dal Governo e dalle imprese, sotto la regia della società Sco di Italia Lavoro -:
quale sarà il futuro di questi lavoratori e chi assicurerà la pulizia di queste scuole a partire dal 1o gennaio 2003. (3-01602)
(19 novembre 2002)

(Problemi occupazionali degli addetti alle pulizie nelle scuole - n. 3-01602)

PRESIDENTE. L'onorevole Squeglia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Loiero n. 3-01602 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), di cui è cofirmatario.

PIETRO SQUEGLIA. Signor Presidente, signora ministro, 16 mila lavoratori stanno ricevendo, in questi giorni, dalle imprese dalle quali dipendono, lettere di licenziamento collettivo. A partire dal 1o gennaio 2003, tali lavoratori rischiano, dunque, di perdere il posto di lavoro. Si tratta di 16 mila lavoratori impiegati nella pulizia di 2300 istituti scolastici, di cui l'85 per cento concentrati nell'Italia meridionale. Questi lavoratori rinunciarono al sussidio, scarso ma garantito, di lavoratori socialmente utili ed accettarono il progetto di stabilizzazione, sostenuto e condiviso da tutte le parti sociali.
La causa di questa gravissima situazione sta nel mancato stanziamento, da parte del Governo, nel disegno di legge finanziaria, delle risorse necessarie, così come da convenzione firmata dal ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nel 2001.
Le domande che le rivolgo sono: quale sarà il futuro di questi lavoratori e chi, dal 1o gennaio 2003, assicurerà le pulizie nei 2300 istituti scolastici in cui questi lavoratori attualmente sono impegnati?

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dottoressa Letizia Moratti, ha facoltà di rispondere.

LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, onorevoli deputati, l'articolo 8 della legge n. 124 del 1999 ha previsto il trasferimento allo Stato del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario dipendente dagli enti locali in servizio nelle scuole statali. Con il decreto ministeriale n. 184 del luglio 1999 il subentro agli enti locali è stato esteso anche alle convenzioni relative all'utilizzazione dei lavoratori socialmente utili, in atto in alcune istituzioni scolastiche per lo svolgimento di funzioni ATA, demandate per legge all'ente locale stesso, con effetto dal 1o maggio 2000. Il decreto legislativo n. 81 del febbraio 2000, nel dettare nuove disposizioni per la disciplina dei lavoratori socialmente utili, ha stabilito, tra l'altro, che, con appositi decreti, venissero individuate misure finalizzate alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori.
In attuazione di tale provvedimento, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è stato ritenuto ente utilizzatore di 16 mila lavoratori socialmente utili. Nella finanziaria del 2001, all'articolo 78, era prevista l'emanazione di un decreto interministeriale, del ministero della pubblica istruzione, di concerto con il ministro del lavoro e della previdenza sociale e con il ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, per la definizione delle procedure per la stabilizzazione dei lavoratori impegnati nei predetti progetti. Lo stesso articolo 78 ha previsto lo stanziamento di apposite risorse per il 2001 e per il 2002. Le procedure sono state definite con decreti interministeriali dall'aprile 2001, qundi del precedente Governo, che non ha fatto appostazioni se non per gli anni 2001 e 2002. Quindi, la situazione che ci siamo trovati a gestire non prevedeva copertura se non per il 2001 e per il 2002.
Noi abbiamo stipulato convenzioni quadro con quattro consorzi per la durata di 60 mesi, quindi in applicazione dei precedenti decreti legislativi; però tali decreti legislativi prevedevano le convenzioni per la durata di 60 mesi, ma non lo stanziamento delle somme necessarie. È bene tener presente, peraltro, che gli appalti di pulizia nelle scuole, confrontati con le alternative possibili per l'affidamento del servizio di pulizia (quello fatto dai lavoratori socialmente utili) risultano molto costosi e non possono quindi dirsi in linea con principi di economicità ed efficienza amministrativa. Pur tuttavia, nella consapevolezza della necessità di affrontare questo problema, il Ministero dell'istruzione si è fatto promotore nei confronti del Ministero del lavoro, delle politiche sociali e del Ministero dell'economia e delle finanze per una iniziativa per definire soluzioni adeguate, mirate al riassetto della convenzione con il coinvolgimento anche delle regioni.

PRESIDENTE. L'onorevole Squeglia, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare. Le ricordo, onorevole, che ha due minuti di tempo a disposizione.

PIETRO SQUEGLIA. Signor Presidente, signor ministro, con tutta la buona volontà, non posso che dichiararmi assolutamente insoddisfatto della risposta che lei ha dato. È una risposta che non ci convince, che non ci rassicura rispetto ad una situazione che è assolutamente drammatica. È drammatica perché riguarda il posto di lavoro di 16 mila persone, che hanno deciso di uscire dalla logica assistenzialista ed hanno accettato un progetto che ha creato occupazione stabile e prodotto reddito per migliaia di lavoratori, che altrimenti continuerebbero a gravare sulla finanza pubblica. È drammatica perché per questi lavoratori, in quanto lavoratori del settore terziario, non è prevista alcuna forma di ammortizzazione sociale e quindi non potranno nemmeno ritornare ad essere quelli che erano prima, cioè lavoratori socialmente utili; è drammatica perché si tratta di lavoratori che vivono in territori dove la possibilità di impieghi alternativi è del tutto preclusa. Più di 6.000 addetti riguardano la sola Campania, 1.300 la Sicilia, cioè più dei lavoratori della FIAT di Termini Imerese, più di 1.500 la Calabria, più di 2.600 la Puglia; è drammatica, perché questa partita si gioca soprattutto sulla pelle degli insegnanti e degli alunni. Al rientro dalle vacanze di Natale, per il mancato servizio di pulizia, negli istituti interessati ci sarà sicuramente la paralisi completa dell'attività didattica.
Ancora una volta, signora ministro, credo che il Governo dimostra la scarsa considerazione che esso ha della scuola e di quanti operano in essa. Non è possibile che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca dia assicurazione agli interessati, come è accaduto a giugno, e poi non abbia la forza di imporre lo stanziamento necessario nella legge finanziaria del 2003, che è la finanziaria di questo Governo. Signora ministro, noi dell'Ulivo, sabato, faremo a Bari una grande manifestazione per il Mezzogiorno; tra i problemi per il Mezzogiorno, porremo anche quello della scuola e del lavoro (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).

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