COMUNICATO STAMPA

IL SEN. D’ANDREA(ULIVO) SULLE DIMISSIONI DEI RETTORI DELLE UNIVERSITA’ ITALIANE

 

Il Sen. Giampaolo D’Andrea(Margherita –DL-Ulivo) ha inviato al rettore dell’Università della Basilicata, Francesco Lelj Garolla di Bard, un messaggio di solidarietà con riferimento alla decisione assunta dai rettori delle Università Italiane di rassegnare le dimissioni per denunciare la insostenibilità dei tagli che la Finanziaria in discussione al Senato apporta al Fondo di Funzionamento Ordinario. Lo stesso, peraltro a più riprese, ha sollevato, in sede di esame da parte della Commissione Istruzione del Senato dei documenti contabili,  la questione, sottoscrivendo, insieme ad altri colleghi dell’Ulivo, un Ordine del Giorno, che è stato approvato dall’intera Commissione con il parere favorevole della Ministro Moratti, tendente a ripristinare almeno l’entità degli stanziamenti previsti per l’anno 2002 e che ora è all’esame dell’Assemblea.

Con gli stessi colleghi, inoltre, il Sen. D’Andrea si è reso promotore di  un gruppo di emendamenti finalizzati al medesimo obiettivo, nonché all’eliminazione della incredibile previsione normativa che blocca le assunzioni nelle università e negli enti di ricerca, affidando al Ministro dell’Economia il potere di derogarvi. Altri emendamenti riguardano il rimpinguamento degli stanziamenti destinati alla Ricerca,  anche allo scopo di rendere credibile l’obiettivo, indicato dal Governo nelle Linee Guida, di riservare una somma pari all’ 1% del PIL alle relative attività, così come peraltro è stato fatto nel triennio decorso grazie all’iniziativa dei governi dell’Ulivo. Inoltre, i parlamentari del centro-sinistra hanno proposto di incrementare nel triennio per complessivi 180.000 milioni di euro le risorse destinate al Diritto agli studi universitari.

<< Il Governo Berlusconi - ha affermato il Sen. D’Andrea - continua a considerare università e ricerca come settori marginali, oggetto di politiche di risparmio della spesa pubblica, anziché risorse da valorizzare per l’aumento della competitività del sistema nazionale, vanificando la positiva inversione di tendenza che era stata avviata dai governi dell’Ulivo, in relazione anche agli impegni assunti in sede europea. Alla clamorosa azione dei rettori e al grido di dolore dei rappresentanti della comunità scientifica italiana, CNR in testa, si risponde, quasi con fastidio, promettendo di porre rimedio alle vistose carenze delle politiche governative, ma più come una concessione “ paternalistica”  che come riconoscimento delle ragioni della protesta. Non ci siamo proprio! Fortunatamente se ne stanno accorgendo tutti coloro che sperimentano sulla propria pelle e sulla vita delle istituzioni scientifiche e culturali che dirigono quanto priva di respiro sia l’azione del Governo. Come parlamentari dell’Ulivo continueremo con determinazione ad operare per la riduzione del danno, nella speranza che nelle Aule parlamentari torni la politica e la voglia di confrontarsi sugli interessi generali del Paese, superando quella visione angusta e limitata che irreggimenta la maggioranza nella esclusiva tutela di interessi parziali e settoriali.”

Roma lì 13 dicembre 2002

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