SENATO DELLA REPUBBLICA
—————— XIV LEGISLATURA ——————


 

490a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO

MERCOLEDÌ 12 NOVEMBRE 2003

(Pomeridiana)

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Presidenza del vice presidente FISICHELLA,

indi del vice presidente CALDEROLI

e del vice presidente DINI

 

(2512)Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2004) (Votazione finale qualificata ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento)

  

D'ANDREA (Mar-DL-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

D'ANDREA (Mar-DL-U). Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole della Margherita a questo emendamento e per sottolineare due elementi. Con questo emendamento abbiamo chiesto l'abrogazione, sull'anno scolastico 2004-2005, degli effetti relativi alla riduzione degli organici previsti dalla legge n. 448 del 2001, che è la prima legge finanziaria di questa legislatura.

Perché abbiamo fatto questa richiesta? Noi discutemmo di questa finanziaria - il sottosegretario Vegas lo ricorda - in un clima di aspra polemica tra maggioranza e opposizione e, nella prima lettura in un clima di aspra polemica tra il Governo e le organizzazioni sindacali perché attraverso lo strumento della correzione dei parametri relativi agli organici ed al rapporto tra i docenti e gli allievi di ciascuna scuola si realizzava un risparmio di spesa che, a nostro giudizio, era eccessivo, cioè tale da strangolare in realtà la tenuta del sistema scolastico e formativo nazionale.

In seguito a una nostra precisa richiesta al Governo, ci fu assicurato (ed era scritto così anche nella finanziaria) che la riduzione degli organici non avrebbe determinato effetti di contrazione delle classi e delle scuole. Sono passati due anni e si sta verificando su tutto il territorio nazionale ciò che purtroppo noi avevamo temuto: alcune - anzi, molte - scuole sono costrette a chiudere a seguito della riduzione degli organici e quelle che sono mantenute in vita attraverso la procedura della deroga autorizzata dalle direzioni generali del Ministero dell’istruzione restano aperte perché trasformate in pluriclassi.

Mi pare che si sia tornati molto indietro rispetto allo standard di offerta formativa che consideravamo consolidato nel Paese. Infatti, la pluriclasse, che può assecondare la richiesta di tenere aperta una scuola come presidio del territorio, è uno strumento inadeguato rispetto alla funzione che la scuola ritiene di dover svolgere come servizio sul territorio e in relazione alle esigenze di formazione degli allievi e di preparazione ai successivi gradi di istruzione e all’attività lavorativa.

Riteniamo quindi assolutamente necessario sospendere gli effetti nefasti di quella normativa e ragionare per la scuola come si ragiona per un servizio su cui bisogna investire e su cui non bisogna realizzare risparmi in maniera ragionieristica. Noi chiediamo che alla dichiarazione di centralità della scuola e del sistema formativo corrisponda uno standard di servizi sul territorio nazionale uguale per tutti i cittadini.

Mi permetto, signor Presidente, di sottolineare che nel Nord, l’area che lei più direttamente rappresenta politicamente, questo problema è sentito, come lo è nei piccoli centri del Sud. Dobbiamo guardare a tale problema con grande apertura e grande sensibilità sociale. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U, DS-U e dei senatori Zavoli e De Petris).

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