Dopo le dimissioni della Giunta, aperta la verifica programmatica alla Regione
Il Segretario regionale della FLC CGIL Basilicata, Luciano Liscio, ha scritto una lettera al Presidente Vito De Filippo perché nella verifica programmatica aperta entrino i temi della formazione, dell’istruzione e della ricerca.
Lei ha da sempre dichiarato di puntare sui giovani e sul loro futuro, scrive Liscio, e le iniziative “Cittadinanza solidale” e il “Patto con i giovani” rappresentano le punte più avanzate del programma della giunta da Lei presieduta.
Purtroppo l’intervento della Regione (e delle province) nel campo dell’istruzione e della formazione professionale non è al passo con quanto viene fatto nel resto del nostro Paese e, spesso, le azioni avviate servono solo a giustificare l’utilizzo dei fondi a favore di chi vive intorno al mondo della formazione.
A supporto di questa affermazione nella lettera sono riportati due esempi in negativo degli interventi della regione in materia di politiche formative.
Il primo riguarda i percorsi formativi triennali sperimentali avviati nel 2003 per affrontare l’emergenza prodotta dall’abrogazione della legge che aveva portato a 15 anni l’obbligo scolastico.
I percorsi triennali furono concordati in seno alla Conferenza Stato-Regioni nelle more dell’emanazione del decreto sul diritto-dovere alla formazione.
Nell’anno 2003 per la realizzazione delle attività formative sperimentali il MIUR metteva a disposizione 161.269,82 euro, il MLPS 1.264.519,00 euro e la Regione Basilicata, per quanto di competenza, impegnava risorse pari a 5.940.419,2 euro.
L’Accordo sottoscritto il 12 dicembre 2003 fra Regione e Direzione del MIUR (Ministero dell’Istruzione della Ricerca e dell’Università) assegnava l’organizzazione didattica alle Istituzioni scolastiche, ma stranamente i percorsi sono stati avviati dal Direttore regionale, Franco Inglese, che con propri decreti ha nominato un Gruppo Integrato Regionale e individuato i Centri di risorsa presso i quali sono state svolte attività formative del personale.
Il “Progetto obbligo formativo (Moratti)” finanziato con i fondi previsti per i percorsi triennali sperimentali come indicato nel titolo prescelto prevedeva l’attuazione della “riforma” Moratti con la canalizzazione precoce dei bambini verso la formazione professionale.
I risultati di queste attività, svolte in difformità alle disposizioni di cui all’accordo del 12 dicembre 2003, non sono mai stati verificati, infatti la Regione Basilicata non ha fornito elementi di riscontro all’indagine ISFOL, avviata a livello nazionale.
Il segretario della FLC CGIL chiede al Presidente De Filippo che, così come prevede l’accordo del 2003, le istituzioni scolastiche secondarie superiori, statali e paritarie, siano messe in grado di attuare i percorsi sperimentali, per i quali la Conferenza permanente per i rapporti Stato, Regioni, Province autonome ha adottato linee guida per la certificazione finale ed intermedia.
Il secondo esempio in negativo citato dalla FLC CGIL è la legge regionale n. 33/2003 “Riordino del Sistema formativo integrato” con la quale si abbassa la qualità dei contenuti culturali della formazione dei quattordicenni.
La Basilicata con questa legge è stata la prima Regione italiana ad attuare la netta divisione fra il sistema dell'istruzione e la formazione professionale di base, finalizzata all'avviamento al lavoro.
Il segretario della FLC CGIL propone altri due temi alla discussione della verifica programmatica.
Il primo riguarda l’istruzione tecnico-professionale dove, a suo avviso, occorre intervenire per aggiornare l’offerta formativa e realizzare attraverso i poli previsti dalla Finanziaria 2007 un innalzamento dei livelli culturali dei giovani diplomati e degli adulti occupati.
Per l’altro tema riguardante le strutture scolastiche, Liscio porta ad esempio, il caso dell’Istituto Superiore di Maratea il cui Convitto potrebbe essere chiuso per permettere la ristrutturazione dell’attuale sede con grave danno per tanti ragazzi che non potranno frequentare i corsi.
A Maratea la Regione è proprietaria degli edifici e del parco che un tempo furono sede del Collegio Scuola.
Tale struttura è abbandonata da moltissimi anni.
Il Segretario della FLC CGIL propone di utilizzare il complesso edilizio dell'ex Collegio Scuola, come sede dell'Istituto alberghiero, come polo di formazione dei tecnici superiori, come sede per gli stage formativi degli istituti professionali e come sede per corsi di specializzazione universitari del settore alberghiero e turistico.