Al Ministro Fioroni, che parla di finanziamento alla scuola privata, ricordiamo che la scuola statale ha subito tagli fortissimi. Tutti hanno diritto ad una buona scuola ma lo Stato ha l'obbligo di investire nella scuola di tutti: la scuola pubblica.
Destano profonda preoccupazione e contrarietà le dichiarazioni fatte ieri dal Ministro della Pubblica Istruzione on. Fioroni in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico a Trento.
Il Ministro ha dichiarato che, con la Finanziaria del 2006, i finanziamenti alle scuole non statali sarebbero stati ridotti di ben 167 milioni di euro rispetto ai 500 milioni di euro stanziati dal Governo D’Alema con la legge sulla parità scolastica.
Partendo da questa considerazione il Ministro chiede che alla scuola non statale venga restituito il “maltolto”.
Il Ministro dovrebbe innanzitutto preoccuparsi del drammatico impoverimento che in questi anni ha subito la scuola statale!
I dati ufficiali dello stesso Ministero ci rappresentano una scuola pubblica statale deprivata di finanziamenti e di personale.
Basti pensare che solo per le spese relative alla retribuzione supplenti, autonomia, funzionamento il taglio è stato di ben 624.193 milioni di euro.
Oppure basti ricordare che il recente Decreto Bersani, con una previsione di tagli fino al 2009, riduce di ulteriori 45 milioni di euro.
Sempre gli stessi dati ci dicono che, invece, per la scuola non statale i finanziamenti sono sensibilmente e costantemente cresciuti.
Inoltre a partire dal 2002, con una evidente forzatura della legge 440/’97 sull’autonomia scolastica, il Ministero Moratti ha finanziato anche i Piani dell’Offerta Formativa della scuola non statale.
Il Ministro, citando Don Milani, dice che non è politicamente corretto fare parti uguali tra diversi.
Siamo proprio d’accordo con questa sua affermazione: per questo con la Finanziaria per il 2007 bisogna restituire tutto quello che è stato sottratto alla scuola statale ed investire ulteriormente!!
Per la FLC non ci sono conti in sospeso con la scuola non statale ma c’è una situazione insostenibile per la scuola statale.
Infine, la Costituzione italiana consente di istituire, a determinate condizioni, scuole non statali ma considera la scuola statale quella alla quale guarda la Repubblica.
E’ bene non dimenticarlo mai, prima di tutto nell’interesse di milioni di ragazzi e per rispetto all’impegno di un milione di persone orgogliose di lavorare nella scuola pubblica.
Roma, 14 settembre 2006