Si tratta di un ricorso lanciato dagli Unicobas, ripreso dai Cobas, e infine dallo SNALS, con cui si chiede il pagamento dell’ IVC utilizzando a dimostrazione della richiesta, un ricorso vinto in una provincia e sul quale deve tuttora pronunciarsi la Corte d’Appello.
L’Avvocatura dello Stato ha infatti presentato appello invocando i danni erariali conseguenti al primo giudizio, e richiedendo la restituzione delle cifre, comprensive degli interessi.
La Corte deve ancora pronunciarsi, i tempi sono piuttosto lunghi, e, per quanto ci riguarda, vi terremo informati sull’evolversi della vicenda.
E’ evidente che il sindacalismo autonomo, in piena campagna elettorale per il rinnovo delle RSU, agita demagogicamente l’episodio con lo scopo di ottenere consensi e conquistare voti. Purtroppo, da alcune segnalazioni che ci pervengono, sembra che questo fenomeno si stia diffondendo anche nella nostra regione.
Precisato che l'IVC compete dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a tre mesi dalla data di scadenza della parte economica del contratto (31 dicembre 2005) ed è pari al 30% del tasso d'inflazione programmato da applicarsi ai minimi retributivi contrattuali vigenti e che dopo sei mesi di vacanza l'IVC viene rideterminata al 50% dell'inflazione programmata, pertanto se il tasso d'inflazione programmata è pari all' 1,70% l'IVC sarà pari al minimo salariale moltiplicato per 0,51%, cioè circa 15 euro mensili lordi.
Riepiloghiamo brevemente i principi su cui attualmente si contratta all’ARAN:
Il sindacato confederale ha scelto, in questo sistema di regole, di non chiedere la IVC perché rappresenta un grande alibi per quei governi che non vogliono, per ragioni politiche o di cassa, rinnovare i contratti pubblici.
Basta ricordare la finanziaria 2006 di Berlusconi in cui sono state stanziate solo le risorse corrispondenti alla IVC (700 milioni di euro), una scelta che permetteva di non rinnovare affatto i contratti pubblici. Basta ancora ricordare le tante voci, emerse prima dell’estate, che ventilavano una moratoria contrattuale.
In questo ultimo mese le confederazioni CGIL CISL e UIL hanno lavorato ininterrottamente per assicurare che la Finanziaria 2007 contenesse le risorse per i rinnovi contrattuali.
Il maxiemendamento approvato alla Camera incrementa le risorse disponibili per il riconoscimento degli aumenti retributivi di 807 milioni di euro per il 2006 e di 2193 milioni di euro per il 2007. Questi fondi sono interamente esigibili per il rinnovo dei contratti relativi al biennio 2006-2007 e i contratti sono immediatamente efficaci trascorso il cinquantacinquesimo giorno dalla sottoscrizione dell'accordo.
I contratti hanno bisogno di essere rinnovati senza slittamenti dei tempi, è un obiettivo posto e rivendicato più volte dal sindacato confederale che ha anche proposto alcune modifiche alla legge( Dlgs.165/ 01) ma la demagogia fa pagare solo i lavoratori.
A completamento di questa nota riportiamo il testo di un comunicato relativo alla situazione verificatasi a Livorno.
Ricordate la campagna messa in piedi dai Co.Bas. sulla indennità di vacanza contrattuale? Sostenevano che i lavoratori, come riportato qui di seguito da un estratto dal loro sito internet, avessero diritto per il biennio economico 2002/2003 alla corresponsione della indennità di vacanza contrattuale in aggiunta agli aumenti contrattuali avuti a suo tempo.
A Livorno, a Napoli e a Pozzuoli i giudici hanno condannato le controparti al pagamento ai ricorrenti dell’IVC per non aver voluto avviare le trattative del rinnovo contrattuale per tempo.
Il giudice di Livorno, con sentenza n° 504 del 29-6-2005, ha ordinato il pagamento dell’ IVC per il biennio 2002-2003 ed in questi giorni le scuole della provincia di Livorno stanno consegnando ai ricorrenti i mandati di pagamento dell’IVC, comprendenti anche gli interessi maturati.
I/le colleghi/e di Livorno, che hanno fatto il ricorso, stanno così riscuotendo l’IVC relativa al biennio 2002-2003, indennità che si aggiunge agli aumenti contrattuali avuti a suo tempo.
Abbiamo perciò deciso di promuovere in tutta Italia migliaia di ricorsi.
La F.L.C. Cgil Scuola sostenne immediatamente che la richiesta dei Co.Bas era assolutamente infondata ricordando che l’indennità di vacanza contrattuale non era dovuta in quanto il rinnovo del biennio contrattuale 2002/2003 aveva previsto la corresponsione integrale degli arretrati che appunto riassorbono l’indennità di vacanza contrattuale stessa.
I Co.Bas., per i quali il vero obiettivo era mettere sotto accusa le Organizzazioni Sindacali Confederali, chiesero ai lavoratori di sottoscrivere un ricorso e di versare una quota in denaro per sostenere il ricorso stesso.
Ebbene, come del resto era ovvio per chi non avesse un fine strumentale nell’organizzare tali ricorsi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha iniziato ad inviare a coloro che hanno percepito l’indennità di vacanza contrattuale, a seguito del ricorso dei Co.Bas. , comunicazione di procedimento amministrativo per il recupero delle somme indebitamente percepite. Il risultato della brillante iniziativa dei Co.Bas. è che adesso i lavoratori, che sono stati strumentalmente usati per una campagna non di tutela dei loro diritti, ma per un tentativo tutto ideologico di mettere sotto scacco le organizzazioni sindacali confederali, saranno costretti a restituire le somme percepite. Sarebbe interessante sapere se qualcuno restituirà loro i denari chiesti al solo fine di condurre una campagna politico/ideologica priva di ogni sostegno non solo normativo ma anche di buon senso.
Pubblichiamo la richiesta di restituzione delle somme relative alla indennità di vacanza contrattuale già arrivata ad alcuni lavoratori.