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SALVIAMO IL CENTRO DI GEODESIA SPAZIALE
“G. COLOMBO” DI MATERA

Dal 1 Gennaio 2006 tutte le attività operative del Centro di Geodesia Spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) di Matera (da ora in poi CGS – Mt) sono sospese perché il Presidente dell’ASI, Prof. Sergio Vetrella, non ha firmato il rinnovo del contratto di gestione per gli anni 2006 – 2007.

Altre volte, nel passato, era accaduto che ci fosse vacanza contrattuale per il CGS – Mt, ma è la prima volta, da quando è sorto il CGS – Mt (1983), che l’Agenzia Spaziale Italiana ha intimato al contraente (Telespazio prima, E – GEOS dopo), di sospendere le operazioni!!

Questo atto, che rappresenta l’ultimo di un pessimo percorso gestionale iniziato nel 2002, coerentemente con la strategia di svuotamento dell’Agenzia Spaziale Italiana, dimostra l’intento dichiarato ed attuato dalla dirigenza dell’Ente spaziale di tagliare la ricerca pubblica ai danni del CGS di Matera.

Infatti, negli ultimi anni, il Centro di Geodesia Spaziale ha subito azioni gestionali che hanno prodotto:

  • Il drastico ridimensionamento delle attività di Robotica Spaziale nonostante i pesanti investimenti tecnologici fatti in passato da ASI, nonché dalla Regione Basilicata e dal Governo per le infrastrutture;
  • La riduzione dell’organico pianificato per la sede ASI di Matera e la generale “fuga” di risorse umane dal CSG – Mt (CNR, Telespazio, Tecnomare ed altre ditte).
  • La riduzione continua, sistematica ed ingiustificata dell’inviluppo finanziario del contratto di gestione, che ha raggiunto per il 2006 il tetto del 50% rispetto ai livelli di finanziamento del ’97.
  • La completa assenza di riferimenti sul ruolo del CGS – Mt nei documenti di programmazione strategica e finanziaria dell’ASI.

Per queste ragioni, abbiamo seri motivi di ritenere che il blocco degli impianti tecnologici e la sospensione di tutte le attività, potrebbero rappresentare il segno della volontà di sospendere il contratto operativo che, ad oggi, rappresenta l’unica voce di bilancio dell’ASI esplicitamente destinata al CGS – Mt per garantire la sua operatività.

Di conseguenza, i toni rassicuranti del presidente dell’ASI non solo non convincono, ma sono allarmanti in quanto la mancata sottoscrizione di tale contatto, con relativa sospensione, anche temporanea, delle attività mette in discussione la sopravvivenza dello stesso Centro.

Intanto, tra gli effetti negativi dell’improvviso “stop” delle attività si evidenzia:

  • il danno tecnico che alcuni apparati ad altra tecnologia potrebbero subire a causa del forzato stop delle attività;
  • il danno finanziario, perché la sospensione delle attività non permette alla stessa ASI di onorare contratti attivi con la Agenzia Spaziale Europea (PAC – ENVISAT) e la Comunità Europea (TOUGH e CERGOP II);
  • il danno alla produzione di dati e servizi verso la comunità scientifica internazionale, garantita istituzionalmente da almeno un ventennio dal CGS – Mt, su base routinaria e senza soluzione di continuità;
  • il danno di immagine e di credibilità del sistema paese a livello internazionale per servizi garantiti a tempo indeterminato ed interrotti inspiegabilmente;
  • il potenziale danno per i livelli occupazionali, sia per la contraenza direttamente interessata dal contratto, che per l’indotto territoriale nato e sviluppatosi grazie all’intervento pubblico fatto a beneficio del territorio lucano attraverso l’ASI e la stessa istituzione regionale;
  • il potenziale danno per le attività future da destinare al CGS che potrebbero essere messe obiettivamente a repentaglio proprio dalla sospensione a tempo indefinito delle attività che istituzionalmente fino ad oggi sono state svolte dal CGS – Mt.

Per questo l’attuale situazione, creatasi con il dannoso comportamento dei vertici ASI, è di inaudita gravità e, oltre a ridimensionare la RICERCA PUBBLICA, rischia di sferrare un ulteriore colpo al territorio materano già fortemente provato dai negativi sviluppi dei processi economici ed occupazionali.

A tal proposito, è importante tener conto che lo “stop” delle attività del CGS – Mt ha di conseguenza provocato ripercussione sui lavoratori della E-GEOS / TELESPAZIO a cui è stato inaspettatamente negato l’accesso ai locali ed impianti tecnologici che hanno gestito per molti anni fino al 31 Dicembre scorso.

La FLC CGIL della Provincia di Matera, convinta della necessità di non dover assistere passivamente all’espianto del CGS – Mt quale centro di ricerca di eccellenza, chiede alla Comunità Scientifica internazionale, nazionale e territoriale, al mondo accademico dell’Università degli Studi della Basilicata, ai Centri di Ricerca della Basilicata, alle Istituzioni Scolastiche della Provincia di Matera e di tutta la Basilicata, alle forze sociali nazionali e territoriali, ai partiti, agli amministratori e politici, alle associazioni di culturali e del volontariato, cittadini e professionisti, la condivisione del presente documento per:

  1. ripristinare immediatamente l’operatività del CGS – Mt al fine di assicurare il supporto nazionale istituzionale a servizi scientifici mondiali che in questi ultimi 20 anni è stato garantito senza soluzione di continuità;
  2. il rinnovo del contratto di gestione del CGS – Mt;
  3. la definizione del ruolo strategico ed operativo del CGS – Mt nell’ambito delle attività spaziali nazionali.

L’adesione al documento è possibile effettuarla direttamente attraverso la sua sottoscrizione presso la Sede della FLC CGIL di Matera sita in Via De Ruggieri n. 3, per posta elettronica (matera@flcgil.it; cgilscuolamt@hsh.it.) e per fax: 0835/330807

Per un confronto più approfondito e per l’organizzazione di ulteriori iniziative, la FLC CGIL della Provincia di Matera ha indetto un INCONTRO per Sabato 21/1/2005, alle ore 10.00, presso la Sede della CGIL sita in Via De Ruggieri n. 3.

Matera lì 16/01/2006

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