Semi risolto il problema delle incongruenze tra gli arretrati attesi e quelli risultanti dal cedolino dello stipendio di Gennaio. Nel confermare l’esattezza delle nostre elaborazioni chiariamo che gli scostamenti rispetto ad esse, denunciati da tanti lavoratori e da tante strutture, dipendono da:
Ciò detto restano due osservazioni da fare.
La scelta di non pagare l’una tantum è per noi inaccettabile sia per il ritardo nell’erogazione dei benefici contrattuali sia per i pretesti addotti a giustificazione della scelta medesima. Risulta infatti che il dispositivo contrattuale relativo avrebbe determinato una dialettica tra Miur e MEF su come/dove imputare costi e coperture finanziarie.
Restiamo di ghiaccio !! Dopo due anni, ancora cavilli tesi a mortificare le persone e i loro diritti fondamentali. Non parliamo poi, di rispetto delle relazioni sindacali.
La seconda osservazione è squisitamente tecnica. In assenza di uno sviluppo dettagliato degli arretrati (calcolo del lordo, delle ritenute assistenziali e previdenziali, dell’imponibile fiscale) non è agevole interpretate le piccole differenze (in generale meno di dieci euro) che in tanti casi emergono tra quanto risulta nel cedolino e le nostre elaborazioni.
Quasi sempre, questi scostamenti sarebbero dovuti a situazioni individuali verificatesi nel corso del biennio 2004 – 2005 che comportano riduzioni di stipendio.
Presso le strutture territoriali della Flc Cgil è possibile verificare la quantificazione di queste differenze al fine di mettere il singolo lavoratore nella condizione di valutarne le ragioni e garantire, così, la sua tutela individuale.
Le Segreterie nazionali di Flc Cgil, Cisl e Uil scuola hanno inviato un telegramma di protesta per il mancato pagamento dell’una tantum richiedendo chiarimenti in merito alle procedure utilizzate.
Roma, 18 gennaio 2006