L’imbarazzato silenzio del Miur e gli interrogativi delle scuole
L’ordinanza di sospensiva del TAR Lazio sulla circolare 84/05 è intervenuta in un momento critico della vita scolastica: la consegna alle famiglie dei documenti di valutazione.
Le scuole, soprattutto quelle che fidandosi del Miur hanno seguito le indicazioni della circolare, si chiedono ora come possono agire, perplesse sul mandare al macero il lavoro fatto e, letteralmente, i documenti già compilati o in avanzata fase di compilazione (con relativo spreco di energie e di fondi).
Il Miur, al solito, tace. Pensa di aver assolto il dovere di dare informazioni alle scuole attraverso un comunicato diffuso tramite Ansa; si è limitato a ritirare le ultimissime faq, tra cui una che fantasiosamente spiegava come il Ministero si sentisse nel giusto inserendo il giudizio di religione cattolica dentro il documento di valutazione.
Ricordiamo che il Tar non si è ancora espresso sull’intero ricorso, ma ha ritenuto di dover sospendere gli effetti della circolare perché ha giudicato palesemente illegittime le parti riguardanti la biografia dell’alunno e il giudizio di religione cattolica.
E allora?
Pur nel rispetto per l’autonomia delle istituzioni scolastiche, FLC Cgil non intende esimersi dall’esprimere il proprio punto di vista, rendendo anche noti quali siano a suo avviso i comportamenti legittimi e praticabili.
Lo ha fatto in occasione della pubblicazione della circolare sulla valutazione dello scorso anno scolastico e lo ha fatto nei mesi scorsi: le nostre indicazioni erano e sono coerenti con quanto riconosciuto adesso dal Tar.
A nostro parere, anche in assenza di specifiche disposizioni ministeriali, le scuole devono attenersi a quanto affermato dal Tar Lazio e limitarsi in questa fase alla consegna del documento di valutazione, depurato dal giudizio su religione cattolica/attività alternative che va compilato a parte. Se compilare tutto il documento ex-novo o annullare la parte da estromettere con specifica dizione che rimanda alla nota separata, è decisione che tocca alle scuole.
Dal nostro punto di vista, è fondamentale che non si compromettano i rapporti con le famiglie, ma vada loro spiegato il come e il perché ci si trova ora in questo imbarazzo, senza annullare i colloqui quadrimestrali programmati in questi giorni, ma senza consegnare documenti non conformi all’ordinanza del Tar Lazio.
Vanno altresì sospese tutte le parti che riguardano la biografia dell’alunno. Esse non sono contenute solo nella parte indicata dalla circolare con la lettera C, ma hanno riflessi anche sul resto. Se ne potrà riparlare dopo l’emanazione dell’apposito regolamento chiesto dal Garante per la tutela della privacy, i cui termini di adozione sono slittati alla fine di marzo. Troppo tardi, forse, per riprendere in mano l’intera partita in quest’anno scolastico.
Alcuni commenti dei giorni scorsi hanno minimizzato questo aspetto, definendolo solo un “graffio” al portfolio. In realtà è un terremoto per l’intero impianto di questo confuso documento della confusa controriforma, che era stato pensato e voluto come un dossier destinato ad accompagnare l’intero percorso scolastico degli alunni e ad aver effetti anche oltre.
La documentazione educativa, come tutti sanno (tranne il Miur), è un’altra cosa.
Roma, 7 febbraio 2006