Siamo costretti a ritornare sulla questione per vari motivi.
Come è noto, il Mef ha proceduto al pagamento degli arretrati al personale dallo stesso gestito seguendo la strada delle rate o dello spezzatino:
Per quanto riguarda il personale precario, si procede con tempi più lenti in ossequio, appunto, alla condizione di precarietà di centinaia di migliaia di persone che, sfugge ai burocrati del Miur, avrebbero ancora più bisogno di tempestività e di certezze.
Il terzo blocco riguarda il personale che nel corso del biennio 2004-2005 è andato in pensione: non sappiamo quali validi ragioni ostacolerebbero il rispetto di una tempistica decente o, quantomeno, l’iniziativa di fornire un’informazione idonea a tranquillizzare decine di migliaia di persone che attendono il rispetto di un loro diritto fondamentale.
La quarta questione, trasversale alle precedenti, riguarda la correttezza e la trasparenza degli importi pagati e/o ancora da pagare.
Non sono per noi in discussione le capacità dei funzionari preposti a predisporre l’algoritmo di calcolo per la gestione automatica attraverso procedure informatiche. Pensiamo, pertanto, che il conteggio degli arretrati in generale sia corretto. Ma detto ciò, ci sono cose che non vanno e riguardano alcune omissioni e, comunque, la verificabilità di quei conteggi.
Com’è noto, gli arretrati relativi al biennio 2004-2005 sono tali che il dipendente, quando va bene, riesce a controllare solo sulla base delle tabelle allegate al contratto o di quelle rielaborate dalle organizzazioni sindacali. Si tratta, quasi sempre, di importi lordi riferiti a situazioni standard per ragioni che non dovrebbero sfuggire agli addetti ai lavori.
Ora, noi siamo convinti che dare la possibilità a ciascun lavoratore di poter verificare, in sede di erogazione, la correttezza degli importi individualmente spettanti non sia un optional nelle mani discrezionali di funzionari del Mef o del Miur ma che, invece, trattasi di un diritto fondamentale che le amministrazioni sarebbero tenute ad onorare ed anche a sostenere.
Bene, su questo versante siamo di fronte a comportamenti del tutto insoddisfacenti:
Insomma, per la piena esigibilità degli effetti economici del contratto scuola servono comportamenti coerenti da parte del Miur e del Mef, nell’interesse dei dipendenti e dell’Amministrazione. In difetto, come in questo caso, la FLC Cgil intende far sentire la sua ferma protesta anche per riaffermare il valore delle relazioni sindacali come risorsa; nello stesso tempo, la FLC Cgil è impegnata a promuovere e a sostenere tutte le iniziative idonee a tutelare i diritti del personale interessato.
Roma, 28 febbraio 2006