“Per tutte le ragioni esposte si ritiene, pertanto, non manifestamene infondata la questione di legittimità costituzionale del comma 218 dell’art. 1 della Legge 23 dicembre 2005 (Legge Finanziaria 2006”.
Il Giudice del Lavoro di Venezia, dott.ssa Margherita Bertolaso, ha accolto così il 4 aprile scorso le ragioni sostenute dalla FLC Cgil ed ha colpito duramente la ruberia messa in atto dalla Finanziaria 2006, contro lavoratori che nel 2000 transitarono dagli Enti Locali allo Stato, nonostante che la Corte di Cassazione avesse già ripetutamente condannato il Ministero.
La vicenda riguarda circa 80.000 persone, ausiliari, tecnici ed amministrativi, che transitati alle dipendenze dello Stato si sono visti negare ben presto dal Ministero il diritto all’integrale riconoscimento nella retribuzione di tutta l’anzianità maturata nell’Ente di provenienza nonostante che ciò fosse chiaramente indicato nella Legge che disponeva il loro passaggio (Legge 124/1999).
Le decisioni del Ministero si sono così tradotte in un danno economico consistente (fra i 1.500 ed i 2.500 € annui) che si è abbattuto su buste paga che sono le più basse del comparto.
Immediate le impugnative davanti al giudice presentate da tutti i sindacati.
La sola Cgil sta patrocinando circa 20.000 ricorsi.
Nonostante le sentenze favorevoli che hanno cominciato ben presto ad accumularsi il Ministero decideva, contro il parere formulato dagli stessi uffici competenti, di appellare tutte le sentenze favorevoli.
Nel 2005 la Cassazione comincia a pronunciarsi, le prime cause esaminate sono quelle patrocinate dalla FLC Cgil (allora Cgil Scuola), e la Suprema Corte accoglie integralmente le ragioni dei lavoratori condannando l’amministrazione.
Non contento, ed ottenebrato da autentico furore persecutorio, il Governo si inventa nella Finanziaria l’ennesima norma contro i lavoratori e, sproloquiando circa l’“interpretazione autentica” di una “…questione che costituiva un dato ormai indiscusso…”, reintroduce una riduzione della retribuzione (eliminando dal computo dell’anzianità gli anni prestati presso gli Enti Locali) che la Cassazione aveva ripetutamente bocciato.
Ora, mentre già diversi Giudici si stanno pronunciando accogliendo anche in queste settimane i ricorsi dei lavoratori, il Giudice del Lavoro di Venezia manda il Governo ed il Ministero davanti la Corte Costituzionale.
Le argomentazioni del Giudice sono particolarmente pesanti e colpiscono duramente una operazione furbesca (“mentite spoglie della norma interpretativa”) perpetrata ai danni di lavoratori.
Infatti, denuncia il Giudice, il Governo sente il bisogno di “interpretare” ponendo un problema che nessuno, neanche il Governo stesso, aveva posto fino ad allora essendo pacifica la norma di legge!
Roma, 6 aprile 2006