FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola denunciano la mancata autorizzazione, durante la seduta di oggi del Consiglio dei Ministri, alla stipula del contratto scuola firmato all’Aran due mesi fa.
Non esiste alcun ostacolo per la sottoscrizione definitiva del contratto e per la messa a pagamento degli incrementi retributivi e degli arretrati. L’accordo sottoscritto consentiva e consente tutt’ora l’esigibilità degli aumenti entro il prossimo dicembre. Sono state completate positivamente tutte le verifiche tecniche ma resta incredibilmente bloccato.
Il ministro dell'Economia – sottolineano i sindacati confederali della scuola -
senza una ragione comprensibile, venendo meno agli impegni presi dal
Governo con l’accordo di maggio e dimostrando insensibilità sociale verso i
problemi economici delle famiglie dei lavoratori della scuola nega la sua firma
agli accordi contrattuali sottoscritti tra l'Aran e le organizzazioni sindacali.
Altro che messaggi rassicuranti del Governo: ora le preoccupazioni dei giorni scorsi non solo sono state confermate ma sono aumentate. Il mancato inserimento nell’ordine del giorno del consiglio dei ministri di oggi, dimostra una disattenzione grave e la mancata approvazione durante la seduta di oggi incide pesantemente sul cammino negoziale concordato.
Non si conoscono le ragioni di questo comportamento e nasce il timore che vi sia la malcelata intenzione di giocare pesantemente sulla pelle dei lavoratori, eludendo le loro legittime attese e calpestando diritti acquisiti.
Sollecitiamo il ministro Moratti ad uscire dal suo inspiegabile silenzio e il Governo a rispettare gli impegni presi nei confronti dei lavoratori della scuola che hanno diritto – dopo la firma del contratto giunto a due anni dalla sua scadenza e a seguito di lunghe mobilitazioni e scioperi – ad ottenere quanto concordato.
Non esiteremo – mettono in chiaro i segretari generali di categoria, Enrico Panini, Francesco Scrima e Massimo Di Menna - a decidere iniziative di mobilitazione perché non siamo disposti a vedere deluse le legittime aspettative dei lavoratori.
Roma, 28 ottobre 2005