A firma dei ministri Moratti, Baccini, Siniscalco, ha visto finalmente la luce il Decreto sulle assunzioni dei docenti della scuola, applicativo del piano pluriennale previsto dalla Legge 143/04.
Lo aveva annunciato trionfalmente il ministro Moratti nel corso del recente incontro con le organizzazioni sindacali. Anzi questa notizia costituiva l’unico fatto concreto di quell’incontro, vero e proprio saldo di fine stagione, per il resto una serie di promesse fumose e niente altro.
Non vogliamo certo liquidare con sufficienza un fatto importante come la stabilizzazione di 30.000 posti, conquista faticosa delle lotte sindacali fin qui condotte, per l’importante significato che questo fatto assume per 30.000 persone.
Ma non ci stiamo a celebrare in coro i meriti del ministro, dal momento che vediamo con estrema chiarezza ciò che sta dietro a questo fatto, e basta fare alcuni conti.
Dal 2001, il ministro Moratti ha assunto a tempo indeterminato 47.500 docenti e 7500 ATA, nello stesso periodo sono andati in pensione circa 100.000 docenti e 35.000 ATA, pertanto il saldo negativo porta alla ulteriore precarizzazione di 53.000 docenti e di 27.500 ATA e al conseguente risparmio per le casse dello stato.
Altrettanto per gli anni 2006/07 e 2007/08 con 30.000 assunzioni contro un turn-over di 40.000 docenti circa. Il risparmio continua!
L’attuale decreto dunque non solo non comporta maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, ma comporta un vero e proprio risparmio di spesa!
L’area della precarietà nella scuola dunque si allarga, da ciò si deduce che i disagi per la scuola sono destinati ad aumentare non a diminuire.
In quanto ai docenti in attesa nelle graduatorie, i fortunati che verranno immessi in ruolo, verranno subito rimpiazzati da nuovi aspiranti visto che ogni anno le SSIS abilitano circa 18.000 docenti e le tornate di abilitazioni riservate produrranno ancora circa 35.000 abilitati.
In tutto ciò neanche un’assunzione è prevista per il personale ATA, dove i posti stabili si stanno sempre più riducendo. Consideriamo questo fatto estremamente grave, per la funzionalità delle scuole in cui le segreterie sono sempre più oberate da carichi di lavoro indotti dal decentramento e aggravati dalla continua precarizzazione e i servizi sempre più dequalificati e per lo stato di precarietà dei lavoratori che non accenna a diminuire.
Rivendichiamo anche per il personale ATA dunque un numero di assunzioni che copra tutti i posti vacanti.
Roma 18 ottobre 2005