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Direttivo nazionale FLC Cgil 8 novembre 2005

Ordine del giorno

FINANZIARIA

Il CD Nazionale FLC Cgil esprime un giudizio preoccupato e assolutamente negativo sulla Legge Finanziaria in corso di predisposizione. Sul piano generale, si propongono opzioni elettoralistiche destinate a catturare il consenso di precisi gruppi e segmenti sociali, mentre vengono ulteriormente e drasticamente ridotte le risorse necessarie ai sistemi di welfare.
Particolarmente grave e punitivo, anche per l’esplicito connotato politico di ritorsione verso l’opposizione all’indomani delle elezioni amministrative, appare il taglio agli enti locali, destinato a incidere seriamente sulla qualità della vita dei cittadini, sulle prestazioni sociali e sull’aumento della tassazione. Ma è l’intero impianto della Legge, nuovamente caratterizzato da una disinvolta carenza di copertura, rispetto alla quale si propongono misure non credibili, a porre le basi di un’ulteriore deterioramento dei conti pubblici.

Il CD FLC considera inaccettabile che tra le misure correttive, ormai tre in un solo mese, il Governo consideri anche solo l’ipotesi di fare slittare l’applicazione dei contratti del Pubblico Impiego al 2006, mentre la maggioranza di Governo sottrae 500 milioni di euro al disastrato bilancio per riservarli alle regalìe del Presidente del Consiglio e dei partiti di Governo.

Si conferma inoltre nell’impianto della Finanziaria l’ormai evidente ed esplicita linea di attacco al sindacato tutto, costruita attraverso la sistematica assenza di interlocuzione su qualsiasi argomento, l’unilateralità delle decisioni, la messa in discussione degli accordi sottoscritti, finalizzata a sottrarre credibilità e spazi di agibilità al movimento sindacale. Nei nostri settori la situazione è gravissima: continua la sotterranea opera di demolizione dei sistemi pubblici di istruzione, formazione e ricerca attraverso il taglio delle risorse e lo strangolamento delle istituzioni, che vengono messe in condizione di non potere operare, mentre si dirottano quote crescenti di finanziamento pubblico verso scuole e università private e confessionali.

Se da un lato siamo di fronte alla palpabile necessità di un’operazione di reclutamento straordinario per fare fronte al progressivo invecchiamento dell’organico, dall’altro si impone invece un giro di vite sul personale che avrà come conseguenza la riduzione del 40%, nel 2006, delle prestazioni precarie, cacciando decine di migliaia di persone dal lavoro.

E proprio la precarietà del lavoro rappresenta ormai la frontiera avanzata dell’impegno di tutela della FLC, rispetto a cui il CD ribadisce la necessità prioritaria di realizzare da subito in tutte le strutture dell’organizzazione una più alta capacità di rappresentanza diretta e di titolarità negoziale.

Il segnale che viene dalla Finanziaria verso i settori dell’istruzione, formazione e ricerca è netto ed esplicito, in perfetta continuità con la disastrosa e colpevole gestione del Ministero da parte del ministro Moratti, prima responsabile del degrado del sistema pubblico.

Il CD FLC ritiene perciò necessario che lo sciopero generale del 25 novembre realizzi un forte e visibile momento di protesta; sollecita un’ ampia informazione in merito ai contenuti della Legge tra i lavoratori; invita tutte le strutture FLC ad un impegno straordinario affinché lo sciopero testimoni la contrarietà dell’intero Paese al sacco sistematico delle risorse pubbliche.

(approvato all’unanimità)

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